Tensione all'Autobianchi la Fiat ritira il direttore

Tensione all'Autobianchi la Fiat ritira il direttore In seguito ad uno sciopero deciso nel pomeriggio di ieri Tensione all'Autobianchi la Fiat ritira il direttore Secondo l'azienda è diventato impossibile assicurare le esigenze minime di salvaguardia e sicurezza degli impianti - I lavoratori «esonerati da ogni prestazione» MILANO — Dopo una giornata che aveva fatto intravedere la possibilità di un allentamento della tensione, all'Autobianchi di Desio la situazione è precipitata nel pomeriggio: un improvviso sciopero di 8 ore ha bloccato la fabbrica mentre, in seguito alle condizioni createsi, l'azienda ha disposto il ritiro del direttore, l'unico dirigente che fosse rimasto ancora in stabilimento. Un comunicato della Fiat, reso noto a Torino, afferma che «all'Autobianchi di Desio, in seguito al comunicato della Firn e alle istruzioni in esso contenute, rappresentanti sindacali e gruppi di lavoratori hanno estromesso tutti i dirigenti, i capi e gli impiegati dello stabilimento, con la sola eccezione del direttore». Nel comunicato si legge ancora: «L'azienda, constatata l'impossibilità di assicurare le esigenze minime di salvaguardia e sicurezza degli impianti e di assolvere in conseguenza agli obblighi che incombono al datore di lavoro con relative sanzioni civili e penali, ha disposto il ritiro del direttore, avvertendo di tale situazione tutte le autorità e la rappresentanza sindacale dello stabilimento». «In tale situazione, continua la nota, l'azienda ha inoltre esonerato da ogni prestazione tutti i lavoratori interessati fino al ripristino di condizioni di gestibilità. Si tratta di un ulteriore gravissimo atto compiuto dal sindacato che dovrà assumersene tutte le responsabilità in ogni sede». In mattinata, pur con tutti i problemi irrisolti, si era ricominciato a lavorare. Alcune centinaia di auto finite, in pratica la produzione giornaliera, avevano lasciato la fabbrica, ma nel pomeriggio quando è giunta da Torino la notizia degli elenchi affissi dalla Fiat, è stata convocata una assemblea generale che ha deciso uno sciopero immediato di otto ore, tutte nel secondo turno. L'accordo, che in mattinata aveva consentito la partenza delle auto, è stato considerato «revocato» dai rappresentanti dei lavoratori che, secondo il consiglio di fabbrica, hanno «invitato» impiegati e dirigenti ad astenersi dal lavoro in segno di solidarietà con gli operai; gruppi di impiegati sarebbero rimasti sui piazzali dello stabilimento fino alle 17. Diversa, come si è visto, la ricostruzione dei fatti da parte dell'azienda. Carabinieri e autorità giudiziarie hanno già ricevuto un esposto sulla situazione, come pure la rappresentanza sindacale. In seguito a questi fatti si era sparsa la voce di una «occupazione» dello stabilimento di Desio, ma la cosa è stata chiaramente smentita dai leaders della Firn e da rappresentanti del consiglio di fabbrica, che si sono limitati a parlare di presidio. La giornata era cominciata con due segni distensivi: la produzione era ripresa alle 7,30 e alcune centinaia di auto finite (praticamente la produzione giornaliera) avevano lasciato la fabbrica visto che i parcheggi sono ingombri di 5900 vetture terminate nei giorni scorsi. L'attività produttiva nello stabilimento che sforna la «A 112» e la «Panda» era stata interrotta venerdì scorso, poco prima del termine dell'ultimo turno, quando la richiesta della direzione di sbloccare le uscite non era stata accolta malgrado l'ordine del pretore che giudicava illegale l'azione. m. f.

Luoghi citati: Desio, Milano, Torino