Huang Hua a Strasburgo: «L'Occidente scelga tra resistenza e sottomissione» di Paolo Patruno
Huang Hua a Strasburgo: «L'Occidente scelga tra resistenza e sottomissione» Durissimo discorso ai ventun Paesi del Consiglio d'Europa Huang Hua a Strasburgo: «L'Occidente scelga tra resistenza e sottomissione» Il ministro degli Esteri cinese ha attaccato V«egemonismo», senza nominare esplicitamente l'Urss - Controllando il Golfo, Mosca «realizzerebbe la sua strategia globale» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Comparendo per la prima volta nel vasto anfiteatro di legno e cemento a forma di prua "di nave che ospita il Consiglio d'Europa a Strasburgo, il ministro degli Esteri cinese, Huang Hua, non ha deluso tutti i motivi d'attesa che circondavano il primo intervento d'un alto esponente cinese in questa sede europea. Huang Hua ha infatti denunciato, con un aspro attacco contro «l'egemonismo», le minacce che pesano sull'Oceano Indiano e sul Pacifico meridionale. Il ministro cinese non ha fatto esplicito riferimento alla guerra in corso tra Iraq e Iran, ma, parlando delle pesanti incognite che s'addensano in questo settore vitale della via del petrolio, ha affermato, alludendo all'Urss: «Se l'egemonismo riuscisse a controllare il Golfo Persico, l'Oceano Indiano e lo Stretto di Malacca, la sua strategia globale potrebbe considerarsi realizzata. Se questo dovesse avvenire — ha ammonito Huang Hua — le vittime non sarebbero soltanto i Paesi di queste regioni cadute sotto l'egemonismo, né la vicina Cina. Questa situazione comporta effetti ancor più disastrosi per l'Europa Occidentale, il Giappone e gli Stati Uniti, che dipendono in larga misura dal petrolio del Medio Oriente e dalla libertà delle vie di comunicazione nell'Oceano Indiano e nel Pacifico». Prospettando questi pericoli, e accentuando la denuncia sistematica della politica estera sovietica, il ministro degli Esteri cinese ha quindi rivolto un ennesimo ammonimento ai Paesi dell'Europa Occidentale perché rafforzino la loro unità, la cooperazione con gli Stati Uniti e i legami con il Terzo Mondo al fine di meglio resistere alle spinte dell'«egemonismo». Dopo aver stigmatizzato le manovre sovietiche per intralciare la cooperazione con l'Africa, con i Paesi Mediorientali e alcuni Stati dell'Asia su base egualitaria, Huang Hua ha ribadito che la Cina sostiene gli sforzi del¬ l'Europa Occidentale per •rafforzare le sue capacità dì difesa al fine di rimediare alla situazione sfavorevole dovuta alla minaccia crescente dell'egemonismo». Il ministro degli Esteri cinese ha quindi invitato i 21 Paesi del Consiglio d'Europa (che vanno dall'Islanda alla Turchia, oltre naturalmente al nove della Cee) a sviluppare le relazioni di partnership con gli Stati Uniti, ma incitandoli soprattutto ad assumere «sema tardare decisioni di natura politica per arrestare quest'aggressione e sbaragliare il suo dispositivo strategico». Huang Hua ha citato, come esempio delle manovre delV «egemonismo», l'invasione della Cambogia e dell'Afghanistan. Quest'ultima costituisce in particolare «una tappa importante nella calata verso il Sud per controllare il Golfo Persico e l'Oceano Indiano». Huang Hua ha sottolineato che davanti a queste mire espansionistiche dell'Urss (mai nominata espressamente), «gli aggressori obbligheranno i popoli a scegliere tra la sottomissione e la resistenza». Il lungo intervento del ministro cinese è stato calorosa¬ mente applaudito dall'assemblea del Ventuno, e ha trovato subito un sollecito riscontro nel tono del successivo discorso del primo ministro francese. Barre, n premier ha denunciato a sua volta il grave colpo inf erto alla distensione dall'occupazione dell'Afghanistan, Barre ha anche espresso esplicitamente la convinzione che la libertà di navigazione negli stretti di Hormuz debba essere assolutamente garantita. Ha poi avuto un lungo colloquio privato con Huang Hua. Paolo Patruno
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