Sindacati polacchi invitati in Italia

Sindacati polacchi invitati in Italia Roma, convegno sui fatti di Danzica Sindacati polacchi invitati in Italia ROMA — Lama, Camiti e Benvenuto hanno invitato, a nome della Federazione CgilCisl-Uil, il leader del sindacato indipendente polacco Lech Walesa e una delegazione del presidium del Nszz-Solidarnosc a far visita al più presto ai sindacati italiani per «avviare regolari rapporti». La notizia si è appresa mentre si svolgeva una affollata tavola rotonda, promossa dalla camera sindacale Uil di Roma, sul tema «Danzica trenta giorni dopo», con la partecipazione di Alexander Smolar, rappresentante all'estero del comitato di autodifesa sociale (Kor), del segretario generale della Uil Benvenuto e di rappresentanti della de (Speranza) , del psi (Cicchino), del pri (Dutto), del pli (Caffarena), del pdup (Menapace) e di democrazia proletaria (Gorla). Smolar ha contestato la spiegazione, a suo avviso riduttiva, che si dà in Italia degli avvenimenti polacchi, presentandoli come una affermazione della Chiesa polacca o come una sorta di compromesso storico tra Chiesa e regime comunista. Pur sottolineando che la Chiesa fino alla costituzione dei sindacati liberi ha rappresentato l'unica struttura indipendente e di opposizione. Smolar ha sostenuto che i fatti di agosto «sono il culmine di una resisten¬ za operaia che dura dai fatti di Poznan del 1956, attraverso una serie di lotte e di rivolte Le minacce che vengono dall'Urss in questi giorni sono il segno, secondo Smolar, del timore che i sindacati si estendano come strutture libere e autonome rispetto al potere centrale negli altri Paesi dell'Est. «Timore giustificato — ha osservato Smolar — se si pensa ai moti già avvenuti a Berlino, in Ungheria, in Cecoslovacchia, nella stessa Romania. Ma il movimento operaio polacco, le sue radici nelle masse popolari, la coscienza nazionale e l'unità della Polonia sono garanzie reali nei confronti delle ipotesi di intervento militare sovietico». E ha aggiunto: «Noi polacchi siamo stati e siamo più ottimisti che in Occidente Il rischio reale è, per Benvenuto, lo svuotamento e la non attuazione degli accordi di Danzica e Stettino attraverso la «normalizzazione strisciante» di cui si avvertono i primi segni. «E' preoccupante — ha detto il leader della Uil — la lettura strumentale della vicenda polacca, cosi come il disimpegno delle forze di sinistra e del movimento sindacale, che ha incontrato non poche difficoltà nell'invitare una delegazione del sindacato autonomo polacco a venire in Italia. g.c.f.

Persone citate: Alexander Smolar, Caffarena, Cicchino, Dutto, Gorla, Lama, Lech Walesa, Menapace