Ad Alpette c'è un vivace don Camillo che nelle omelie polemizza con Peppone

Ad Alpette c'è un vivace don Camillo che nelle omelie polemizza con Peppone 1 trecento abitanti assistono perplessi alla curiosa «sfida» Ad Alpette c'è un vivace don Camillo che nelle omelie polemizza con Peppone T comunisti che ordinano funzioni religiose alle quali non partecipano o lo fanno senza il rispetto della disciplina; il parroco scocciato che se ne va e invita l'Anpi e non più inserire nei programmi delle manifestazioni messe o benedizioni. E poi ancora scambi di accuse, rintocchi di campana durante le commemorazioni, polemiche sul giornale di partito e sul bollettino parrocchiale. Succede ad Alpette, un paese di trecento abitanti situato a mille metri di altezza, raggiungibile da Cuorgnè in un quarto d'ora d'auto. Un centro come tanti nel Canavese, che vive soprattutto di un intenso turismo estivo. T protagonisti di una vi¬ cenda che pare ispirata dal Guareschi sono il parroco don Giovanni Capace, 63 anni, durante la Resistenza cappellano dei partigiani, e Renato Bazzarone, 53 anni, segretario della sezione del pei. E' una storia che si trascina da qualche mese, almeno dal 25 aprile, quando la commemorazione ufficiale della ricorrenza venne turbata da un episodio singolare. •Al termine della messa, il sacerdote — si legge sul bollettino parrocchiale — si recava al monumento ai Caduti per una preghiera, tra il brusìo di coloro che erano rimasti fuori precedentemente dalla messa. Da questo momento il parroco si è dissociato dalla manifestazione per protesta. Non trattandosi della prima volta, si invita l'Anpi di Alpette a non inserire nei programmi funzioni alle quali non partecipa». •L'episodio del 25 aprile lo possiamo tollerare sotto l'aspetto umano come uno scatto d'ira, ma vorremmo precisare che nessuno si è permesso di fare dei brusii di disturbo. Non tolleriamo invece le parole dette nelle omelie e scritte sul bollettino. Vuol dire che la messa per i Caduti la faremo officiare da qualche altro sacerdote», risponde Bazzarone sul!'. Angolo». Ma non è finita: sembra che il parroco non voglia più entrare nell'albergo Sita, dove i comunisti, ma anche tanta parte del paese, si ritrovano, atti- randosi così ulteriori strali di Bazzarone. Ieri mattina non era presente al raduno partigiano indetto dall'A api. •E' in ferie —ci hanno detto in parrocchia —, torna sabato». •Ma che ferie — ribatteva qualcuno in piazza —, sono vacanze diplomatiche». Altri invece sostengono che don Capace le aveva programmate da tempo. Tn paese (è ovvio: ne parlano tutti) qualcuno ci ride sopra, altri no. Per questi ultimi, il sindaco Marino Ceretta Castigliano, democristiano: «Don Capace e Bazzarone sono forse un po' impulsivi Si lasciano prendere dalla polemica per delle quisquilie, cose di poco conto». Le «cose di poco conto» però minacciano di spaccare il paese, arringato dall'altare o in piazza, magari mentre la messa è in corso. •Nelle omelie ha persino detto che le grandi ville con piscina sono privilegio dei comunisti — sostengono gli avversari del parroco —, cose assurde, insomma». La «guerra fredda» (ma nemmeno troppo) continuerà ad Alpette? Per saperlo tutti attendono il ritorno dalle ferie, diplomatiche o no, del parroco. Un primo successo don Capace l'ha comunque ottenuto: le sue prediche sono ascoltate da un uditorio attentissimo. E, a quanto sembra, non sono parole al vento. Ad Alpette le ricordano tutti per mesi.

Persone citate: Bazzarone, Giovanni Capace, Guareschi, Marino Ceretta Castigliano, Renato Bazzarone, Sita

Luoghi citati: Alpette, Cuorgnè