Brady c'è, la Juventus file anche in campionato di Bruno Bernardi

Brady c'è, la Juventus file anche in campionato Battuto un prudentissimo Como (e i gol avrebbero potuto essere ben più di due) Brady c'è, la Juventus file anche in campionato Soliti precisi lanci dell'irlandese, sceso in campo malgrado una lieve distorsione - Clamorose occasioni sciupate dai bianconeri - Autorete di Lombardi e penalty di Cabrini (e Vecchi autore di brillanti interventi, ne ha parato un altro) Juventus 2 Como 0 JUVENTUS: Zoff; Cuccureddu, Cabrini; Furino, Gentile, Scirea; Causio, Tardelli, Bottega, Brady (74'Vena), Panna. COMO: Vecchi; Wierchowod, Kiva, Centi, Fontolan, Volpi; Mancini, Lombardi, Nicolettl, Gobbo (60* Giovannelli), Mandressi. Arbitro: Patrassi. Reti: autogol di Lombardi ai 20', e Cabrini su rigore al 35*. TORINO — Poteva finire In «goleada», come con il Panathinaikos, anche se il Como ha giocato prima per non perdere e poi per limitare 1 danni, ma la Juventus non è andata oltre 112-0 per gli incredibili errori commessi da Cuccureddu, Bettega e Scirea a tu per tu con il bravo Vecchi e perché Cabrini, dopo aver trasformato il rigore che ha fruttato il raddoppio, non ha concesso il «bis» facendosi parare un'altra massima punizione. Alla viglila della partita, Marchioro aveva annunciato che il Como non avrebbe fatto le barricate. Storie. I lariani hanno varcato per la prima volta la metà campo dopo nove minuti ed anche quando si sono trovati in svantaggio di due reti, hanno continuato ad adottare una tattica prudente. Alla faccia del calcio-spettacolo e del pubblico (c'erano appena 20 mila spettatori al «Comunale»). La Juventus, che aveva recuperato Brady in «extremis», incontrava le solite difficoltà casalinghe con avversari che soffocano le punte, infoltendo il centrocampo e non concedendo spazi per manovrare. C'è voluta un'autorete di Lombardi, su botta radente di Cuccureddu, per sbloccare il risultato dopo una ventina di minuti. Un quarto d'ora dopo il secondo punto. E quando la gente —che aveva lesinato applausi ed Incitamenti anche sullo 0-0 — pregustava un gioco più divertente, ecco il Como restare in trincea a salvaguardare la differenza-reti. Ciononostante i bianconeri costruivano alcune nitide palle-gol ma non le concretizzavano sia per demerito loro che per l'abilità di Vecchi. C'è da dire che le tossine del mercoledì di Coppa hanno sicuramente tolto un po' di lucidità ma, se è importante arrivare in zona-tiro, è bene raccogliere quanto si semina. Il Como, neo promosso in serie A, è squadra di modeste risorse tuttavia l'eccessiva prodigalità, anche a risultato acquisito, può diventare un «boomerang». La superiorità dei bianconeri è stata, comunque, netta. Sebbene fosse acciaccato, Brady ha appagato il pubblico con alcuni servizi di classe. Ai suoi fianchi, l'irlandese ha avuto hi Furino e Tardelli due gregari di lusso: poiché raramente Liam recuperava, per evitare il riacutizzarsi della leggera distorsione alla caviglia destra, 1 due compagni di centrocampo s'incaricavano, a turno, di prendere in conseguenza Centi, suo diretto antagonista, sobbarcandosi un lavoro supplementare. Il sinistro di Brady ha quasi sempre messo in allarme la difesa comasca. Stupendo l'«asslst» con il quale ha liberato in gol Bettega che, con un errore da princi¬ piante, ha graziato Vecchi (39'); altrettanto efficace il tocco da fondo campo al 48' che Tardelli e Causio, per un malinteso, non hanno sfruttato. A poco più di un quarto d'ora dalla fine, Trapattoni ha concesso a Brady di rifiatare sostituendolo con Verza. Bettega, che ha sulla coscienza la clamorosa occasione, ha però propiziato il passaggio che Cuccureddu, con la complicità di Lombar¬ di, ha scaraventato di destro a bersaglio; ha mandato ancora (23') Cuccureddu a rete ma il sardo ha tirato di sinistro addosso al portiere e s'è visto negare il gol dal braccio di Fontolan dal quale è scaturito il penalty trasformato da Cabrini. Bettega avrebbe potuto cimentarsi dal dischetto ma, poiché 11 rigorista ufficiale è Cabrini, s'è tirato in disparte e non ha festeggiato con un punto personale 11 premio «Sport- man» consegnatogli prima del via. La Juventus sarebbe una «macchina da gol» se realizzasse tutte le occasioni che costruisce ma, oltre a sbagliarle, trova difficoltà oggettive nella tattica ermetica degli oppositori. Ieri Bettega era braccato da Fontolan e dal «libero» Volpi, doveva anche arretrare per creare varchi per gli inserimenti dei compagni (vedi Cuccureddu e Scirea) mentre Fanna, autore di passaggi utili, trovava in Wierchowod — ammonito dall'arbitro come Lombardi — un terzino falloso e poco propenso a lasciarsi superare. Lo stesso vale per Causio alle prese con Riva che non faceva complimenti. Però il «barone», che è ancora alla ricerca della forma migliore, ha preparato la grossa occasione, sul filo del fuorigioco, per Scirea (63') ed ha fornito il lancio per Cabrini che Volpi ha agganciato provocando il secondo rigore. In certi frangenti ci sarebbe voluto il miglior Brady per sc&mbi ravvicinati in velocità con cui tagliar fuori la munita retroguardia lariana ma l'irlandese, che di tanto in tan'to zoppicava, evitava prudenzialmente di entrare nella selva di gambe che proteggevano Vecchi. Neppure in contropiede il Como ha creato grossi pericoli per Zoff. Se Scirea ha lasciato a desiderare negli ultimi metri, autoritaria è stata la sua prova in retrovia. Gentile ha giganteggiato nei confronti di Nicoletti, cosi come Cuccù ha imbavagliato Mandressi. L'ex milanista, che Liedholm chiamava «Mandrake» perché gli ricordava un po' il Corso giovane, ha indubbie qualità ma è ancora acerbo: quando avrà acquisito esperienza si farà valere. Per ora parla un linguaggio diverso dai compagni il cui tasso di classe è piuttosto basso (con l'impegno non si compensano le lacune tecniche). Sembrava che il ritmo fosse l'arma più efficace dei comaschi, ma per quanto la squadra sia un po' cresciuta con l'inserimento del debuttante Giovannein al posto di Gobbo (60'), la Juventus non ha avuto problemi sebbene nelle gambe degli uomini di Trapattoni ci fossero i novanta minuti con il Panathinaikos. E' segno che la Juventus è ben preparata, che i bianconeri hanno ritrovato gli stimoli, la concentrazione e la voglia di vincere che, nelle ultime due stagioni, avevano lasciato a desiderare. La partita con il Como non è stata esaltante ed ha avuto periodi noiosi, ma la Juventus ci sembra bene avviata e pronta a disputare un campionato da protagonista, grazie anche al felice innesto di Brady che è il perno equilibratore, per chiarezza di idee, inventiva e pulizia di tocco. La sua presenza è importante anche quando è acciaccato perché fa girare la squadra, a patto che l'avversario accetti di giocare e non di fare ostruzionismo o di chiudersi nella propria metà campo malgrado abbia due reti al passivo. E non crediamo che l'atteggiamento rinunciatario del Como fosse determinato esclusivamente dal timore reverenziale, caso mai è questione di mentalità sbagliata. Bruno Bernardi Torino. Brady è sceso in campo malgrado una distorsione

Luoghi citati: Como, Juventus, Torino