Mazzola o Borsellini non si illudono Riva o Tiddia lamentano le assenze

Mazzola o Borsellini non si illudono Riva o Tiddia lamentano le assenze Mazzola o Borsellini non si illudono Riva o Tiddia lamentano le assenze MILANO —Quelli dell'Inter non vogliono illudersi Lo dice apertamente Mossola, uno che suggerisce da dietro le quinte lo stile alla squadra: «Andiamoci piano — avverte — dobbiamo stare con i piedi ben piantati per terra perché non sarà sempre cosi. Questo 4 a 1 è un risultato bugiardo, eccessivo probabilmente nei confronti del Cagliari che peraltro ci ha affrontati a viso aperto, ha rischiato parecchio in qualche circostanza e ci ha aperto qualche volta la strada al gol». Dello stesso parere è Bersellini Il risultato, pur brillante non lo soddisfa del tutto, anche se alla fine dà la sufficienza piena alla squadra. «Buono il primo tempo — dice lui —, ho visto in questa circostanza una squadra pimpante, soprattutto molto viva, ma nel secondo tempo molti conti non sono tornati. Troppi errori in cose semplici, in passaggi abbastanza corti. Non credo che la squadra si sia rilassata. Penso piuttosto che abbia inciso, a livello psicologico, il ricordo dei tre gol dell'anno scorso. Per questo, magari, qualcuno si è un po' frenato». Ma anche Bersellini tiene a sottolineare che il Cagliari non è proprio da bocciare. «Onestamente — dice — devo ricordare che l'Inter è stata agevolata anche dal fatto di avere incontrato una squadra incompleta, senza Brugnera e Marchetti. Loi e Ricci, tutto sommato, erano proprio due esordienti». Dieci gol in tre partite: è davvero una media promettento, no? «Naturalmente. E' la dimostrazione che quando certi schemi si applicano rigorosamente si può sempre trovare il gol. Ma i quattro di oggi sono un po' tanti, e qualcuno anche fortunoso. I tre gol di Muraro? Non diciamo balle, non è cambiato proprio niente rispetto allo scorso anno». Da Muraro, il goleador ritrovato dell'Inter, una promessa che mette tutti con {'animo in pace. «L'anno scorso — ricorda — mi sono fermato a quota 5, ora sono già a tre gol. E' stato importante aver trovato fiducia nell'ambiente». Dal Cagliari un lamento ed un avviso. Il lamento è quello di Tiddia, il tecnico della squadra: «Dopo cinque minuti — dice — l'Inter si è trovata nelle condizioni ideali di giocare, con due gol all'attivo, e potendo sfrutta¬ re in maniera eccellente tutti i varchi che le si aprivano davanti. Noi, però, non possiamo regalare a un'Inter cosi forte né Brugnera, né Marchetti, né... Casagrande. Anche perché, dopo i due gol ci siamo sbilanciati troppo in avanti. Ho avuto qualche speranza sul 2 a 1, anche sul 3 a 1, se il palo di Bellini fosse diventato, per magia, un gol, allora qualcosa poteva cambiare». Gigi Riva evita accuratamente ogni paragone tra Juve e Inter. «Non è il caso — dice —. E' il caso invece di sottolineare che il Cagliari ha sbagliato tutto, ha perso tutti i duelli, e a un'Inter cosi forte non si può tra l'altro nemmeno consentire di andare in gol addirittura in contropiede quando gioca in casa davanti al suo pubblico». Prohaska ha convinto Riva, ma Gigi è rimasto deluso dal suo Cagliari: «L'austriaco ha giocato bene — dice — ma il Cagliari deve probabilmente ancora ritrovare un pizzico di condizione e soprattutto deve recuperare i due grandi assenti. Lo.

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