L'Inter raddoppia, 4 gol anche al Cagliari

L'Inter raddoppia, 4 gol anche al Cagliari I campioni hanno «bissato» al Meazza il rotondo attivo della prima giornata a Udine L'Inter raddoppia, 4 gol anche al Cagliari Subito a segno Muraro e Beccalossi al 5° e T minuto - Dopo il facile avvio i nerazzurri hanno sofferto a centrocampo di fronte ai giovani sardi - Di Selvaggi (forse autorete), Altobelli su rigore e ancora di Muraro le altre marcature - Dietro al rotondo successo qualche problema di gioco per la squadra di Bersellini Inter 4 Cagliari 1 INTER: Bordon; Canuti, Baresi; Faslnato, Mozzini (71' Pancheri), Bini; Marini, Prohaska, Altobelli, Beccalossi (81' Caso), Muraro. CAGLIARI: Corti; Lamaismi, Longobucco; Osellame, Azzali, Ricci; Bellini, Quagliozzi, Selvaggi, Loi (68' Tavola), Piras. Arbitro: Prati. Reti: Muraro al 5', Beccalossi al 7', Selvaggi al 21', Altobelli su rigore al 38* e Muraro al 74*. DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Quattro gol a Udine, quattro gol ieri contro il Cagliari, e in mezzo il successo di Coppa davanti ai romeni dell'Università Craiova: pare proprio che l'Inter non scherzi. Otto gol in due partite di campionato sono tanti, persino troppi se si va a scavare un po' a fondo e si cerca di trovare l'oro là dove il luccichio è più forte. In realtà non bisogna lasciarsi abbagliare: c'è dell'oro, è vero, ma anche meno nobile metallo, malgrado i gol e la vittoria sonante. L'Inter è partita di slancio e dopo sette minuti aveva già segnato due volte, al 5' con Muraro che ha anticipato anche Altobelli sfruttando di piatto destro un cross dalla destra di Pasinato, e al 7' con Beccalossi che ha infilato quasi all'incrocio (di destro) dopo aver ricevuto la palla da Baresi a centrocampo ed essersi portato al limite libero come un fringuello. Due gol di chiara bellezza che avrebbero dovuto sedere il Cagliari e preparare un trionfo di gioco nerazzurro. Ma non è stato cosi, e dopo le luci vengono le ombre. L'Inter ha sfiorato il terzo gol all'11' con una bella azione iniziata sulla destra da Beccalossi, proseguita da Baresi con un tiro smorzato dalla difesa e conclusa da Altobelli addosso al portiere, poi si è lasciata un po' andare permettendo agli avversari di riprendere in mano le redini del gioco e di accorciare le distanze al 21' quando Selvaggi, a sorpresa, batteva una punizione di sinistro infilando con un tiro non forte (sfiorato, forse deviato da Altobelli) l'angolino basso alla destra di Bordon. Molto abile nei momenti in cui era in possesso di palla, l'Inter non ha in questa fase impressionato quando si trattava di contrare la rapida manovra offensiva del Cagliari. Ha sofferto molto gli scambi in velocità, è stata addirittura inferiore a centrocampo dove l'austriaco Prohaska ha alternato buoni tocchi a colpevoli ingenuità, dove soltanto Marini ha saputo far filtro con prontezza e autorità, n Cagliari giocava senza Marchetti e Brugnera, assenze gravi in una formazione che difetta soprattutto di esperienza. Aveva una coppia di difensori centrali, Azzali e Ricci, che l'anno scorso giocavano in serie C (il secondo, 19 anni, in prestito dalla Juventus, era addirittura esordiente), aveva un centrocampista, Loi, molto bravo e attivo ma chiaramente giovane per una partita cosi delicata. Ebbene l'Inter, in vantaggio per due a zero dopo sette minuti, si è perduta davanti a questo Cagliari ed ha sofferto più di quanto sarebbe lecito ad una squadra che ha lo scudetto cucito sulle maglie e si propone di non scucirlo alla fine della stagione. E' un discorso non semplice da fare al termine di un incontro finito 4-1 per i nerazzurri. Ma in campo, sul 2-1, gli uomini di Bersellini non sono stati sempre all'altezza delle loro aspirazioni. Il merito è anche del Ca- gliari, certo, il Cagliari di Riva e Tiddia che ha saputo mettere in difficoltà i rivali, ma certe colpe sono soprattutto dei nerazzurri che hanno pasticciato spesso e volentieri in difesa lasciando l'iniziativa ai giovani sardi. 8s si va a vedere con attenzione, si nota pure che i due gol iniziali dell'Inter sono stati tanto belli quanto casuali. H primo è stato frutto di una lunga azione di Pasinato sulla destra, una delle solite sgroppate del potente centrocampista con cross a rientrare nel mucchio, mentre il secondo è nato da un errore di Loi, che si è portato in attacco senza poi rientrare sull'avversario diretto Beccalossi, lasciato cosi libero di ricevere il pallone. La severità di giudizio tiene ovviamente conto di molte cose: il Cagliari giovane e incompleto, il vantaggio di trovarsi due a zero a partita appena iniziata, soprattutto le aspirazioni di scudetto della formazione di Bersellini. Al Meazza, ieri, si sono visti i gol ma non si è scoperta la vera Inter: per dare un giudizio più completo occorrerà assistere ad altre partite, contro avversari più consistenti che non il giovane Cagliari battuto a suon di gol davanti a quasi 60 mila spettatori. Dopo aver rischiato anche il pareggio al 22' su tiro di Piras parato a terra da Bordon, l'Inter ha segnato il terzo gol al 38' su calcio di rigore fischiato giustamente da Prati per fallo di Ricci su Altobelli lanciato in area da Beccalossi. Lo stesso Altobelli ha ingannato Corti infilando nell'angolino destro e la partita a questo punto sembrava davvero finita. Come poteva il Cagliari risalire la china? Eppure, anche sul 3-1, i nerazzurri non riuscivano a controllare la gara con la tranquillità che derivava loro dal risultato. Troppo allegro il centrocampo, troppo impacciata la difesa, dove Canuti e Mozzini controllavano Selvaggi e Piras con qualche affanno di troppo. E cosi Bellini colpiva un palo al 42' su passaggio di Loi, un bel destro in diagonale che avrebbe premiato giustamente la generosa prova del collettivo sardo, riducendo lo svantaggio a proporzioni nel complesso meno severe. Tutto ciò nel primo tempo. Nel secondo la squadra campione ha ridotto ancora la sua manovra offensiva accontentandosi di amministrare i tre gol segnati. Per un quarto d'ora il pallone è stato nei piedi dei sardi, con i nerazzurri a guardare fra i commenti non sempre benevoli dei loro tifosi. Al 50' un tiro cross di Osellame ha attraversato l'intero specchio della porta con difensori e attaccanti fermi come statue, al 56' sempre Osellame (che domenica scorsa ha marcato il bianconero Brady e ieri Prohaska con discreto successo) ha spedito di poco fuori, mentre al 59' è stato Quagliozzi ad avere sul piede la palla buona: solo davanti a Bordon, il numero otto del Cagliari calciava addosso al portiere in uscita. Lo stesso Quagliozzi, al 61', impegnava Bordon in una fortunosa parata di stinco, e a questo punto l'Inter usciva dal guscio sorretta da Prohaska in netto miglioramento dopo le «stecche» del primo tempo. L'austriaco calciava bene a rete al 72', due minuti più tardi arrivava il quarto gol, segnato da Muraro su punizione: l'ala ripeteva in pratica il tiro di Selvaggi e per il Cagliari la partita era finita. Bellini all'81' tentava ancora la via del gol, ma era Prohaska, all'84', a colpire il palo con un astuto calcio di punizione. I tifosi applaudivano lasciando lo stadio, già parlavano di scudetto. Ma altri esami aspettano l'Inter: il cammino, malgrado gli 8 gol e i 4 punti, si presenta lungo e difficile. Carlo Coscia Milano. Muraro perfora la barriera del Cagliari e segna la quarta rete dell'Inter, dopo aver aperto le marcature con un altro gol

Luoghi citati: Cagliari, Craiova, Milano, Udine