Ha 5 secoli «Buco di Viso» la prima galleria d'Europa

Ha 5 secoli «Buco di Viso» la prima galleria d'Europa Cerimonia italo-francese a quota 2282 Ha 5 secoli «Buco di Viso» la prima galleria d'Europa SALUZZO — A festeggiare l'anniversario del «Buco di Viso» che compie in settembre ben cinque secoli di vita, c'erano ieri una cinquantina di persone infreddolite dal maltempo e bagnate dalla pioggia. Una cerimonia semplice, organizzata dal Cai saluzzese «Monviso» che ha raggruppato appassionati italiani e francesi dell'alpinismo, incontratisi proprio attraverso quel «pertugio» per i commerci, realizzato quassù — a 2282 metri d'altezza, poco sotto il Colle delle Traversette — dal marchese Ludovico II di Sai uzzo, nel 1480. Nella casermetta costruita qui ai tempi della «guerra stupida» con i francesi, pranzo intorno al fuoco e brevi discorsi ufficiali. Il presidente del «Monviso», Armando Mariotta, ha rievocato la storia di questa galleria (la prima a essere stata realizzata dagli uomini in Europa), ricordando l'opera di ristrutturazione realizzata qui cinque anni fa con i fondi messi a disposizione dal Lions Club di Torino. A credere in questo «buco» erano, all'inizio, in pochi. Ludovico, salito al trono nel 1475, lo voleva realizzare per facilitare gli scambi commerciali con il vicino Delfinato e la Provenza, cosi da importare sale, soprattutto dal bacino di Marsiglia esportando i prodotti della campagna piemontese. Alla base del progetto c'erano anche i soliti motivi militari e politici: Sai uzzo, nella sua storia, è sempre apparsa più legata a Parigi che a Torino, con il suo potente marchesato. Tuttavia il Parlamento di Grenoble — al quale Ludovico inviò i suoi ambasciatori — temporeggiò a lungo prima di concedere il suo placet all'iniziativa che fu caldeggiata anche dal re francese Luigi XI, il quale fece pressioni sul governatore del Delfinato, Jean Daillon affinché le pratiche (anche allora la burocrazia imperversava) fossero sveltite. Morto Ludovico, qualche decennio dopo il marchesato fini sotto il dominio dei Savoia che, temendo invasioni da parte dei francesi, chiusero la galleria: iniziò cosi l'alterna storia di aperture e chiusure del tunnel finché — nel 1907 — la «Monviso» (neonata sezione del Cai) decise di adoperarsi per rimettere in sesto il lavoro di Ludovico. Un lavoro davvero stupefacente per i tempi in cui fu fatto: per fare saltare le rocce, sembra infatti che gli antichi minatori usassero stracci imbevuti di aceto ai quali poi davano fuoco. La galleria — 75 metri di lunghezza, 2,50 di larghezza e 2 di altezza — è ancora oggi facilmente praticabile. Raggiungerla, salendo dal Pian del Re, è facile con una marcia di circa tre ore. a.g.

Persone citate: Armando Mariotta, Jean Daillon, Savoia

Luoghi citati: Europa, Marsiglia, Parigi, Pian Del Re, Provenza, Torino