La Langa contadina protagonista di uno spettacolo teatrale a Novello

La Langa contadina protagonista di uno spettacolo teatrale a Novello La Langa contadina protagonista di uno spettacolo teatrale a Novello NOVELLO — TI mondo contadino, le sue tradizioni, la sua cultura, ma soprattutto il suo desiderio di guardare al futuro, sono stati protagonisti di una grande festa a Novello, un grazioso paese nelle Langhe del vino Barolo, proprio nel periodo in cui la vendemmia schiude di lontano le porte su un avvenire incerto ma non compromesso. in primo piano gli scrittori che hanno fatto conoscere ovunque questa terra, Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Franco Piccinellì: brani tratti dai loro romanzi sono stati sceneggiati e rappresentati in anteprima in uno spettacolo diretto dal regista Sandro Bobbio del Teatro Stabile di Genova e che verr* portato successivamente in varie citt*1 italiane. Langa di ieri, con il suo fascino, la sua malinconia, il suo apparente immobilismo nello scrittore di Santo Stefano Belbo: Langa disperata, tormentata nello scrittore di Alba; Langa piena di voglia di vivere il futuro, anche polemicamente, senza rinunciare all'essenza delle proprie radici, nello scrittore di Neive. Sono andate in scena cos' pagine di «Un giorno di fuoco». «La luna e i fai"-. «TI mestiere di vivere», «Bella non piangere», «Paura a mezzogiorno». «Tersilio Manera contadino». Cera la folla delle grandi occasioni, sempre sensibile alle manifestazioni culturali che ne interpretano il modo di essere e il gusto delle aspirazioni. Presenti anche il sottosegretario Robaldo. il consigliere regionale Paganelli, il presidente della Provincia di Cuneo Falco. Durante lo spettacolo Pic¬ cinellì. a cui è stata conferita per mano del sindaco dottor Alessandria la cittadinanza onoraria, ha ricordato Pavese nel trentennale della morte, mettendone in risalto la grandezza dell'ispirazione, sottolineando il diverso modo di avvicinarsi ai luoghi cari, alla gente — e di raccontare — in Pavese e in Fenoglio: e ha precisato come la Langa, assunta a immagine del mondo contadino, abbia «cominciato negli ultimi anni a preparare la propria trasformazione intanto economica, pur tra molte indifferenze, proprio per poter continuare a mantenere elevata la sua presenza civile nel tessuto sociale italiano». Nel corso della manifestazione si è svolta la presentazione di una cartella di acquetarti dal titolo «Omaggio a Novello»: l'hanno donata tre noti artisti piemontesi. Tino Aime, Eso Peluzzi e Giacomo Soffiantino, tutti presenti alla serata (Peluzzi attento e vivace, con i suoi ottantasette anni) al fine di contribuire al restauro di una pregevole chiesa barocca, la confraternita di San Giovanni. Anche in questo caso, l'omaggio acquista un significato emblematico: significa, ha detto Piccinellì, «riconoscimento alla gente campagnina che fa di tutto per non essere costretta alla fuga e che non chiede nulla al di fuori dì giustìzia ».

Luoghi citati: Alba, Alessandria, Cuneo, Genova, Neive, Novello, Santo Stefano Belbo