In crisi i calzaturieri italiani Esportazione scesa del 20%

In crisi i calzaturieri italiani Esportazione scesa del 20% Analizzati al Micam di Bologna i problemi del settore In crisi i calzaturieri italiani Esportazione scesa del 20% BOLOGNA — Alla Mostra-mercato del Micam quest'anno i fabbricanti di scarpe italiani — sono 6300 con aziende a carattere industriale e danno lavoro a 122 mila persone in ditta e ad altre 40-50 mila a domicilio —avvertono la conferma della crisi che ha investito il settore. I potenziali compratori, per quanto siano giunti numerosi da ogni parte del mondo, sono stati inferiori all'anno scorso e, seguendo la prassi instaurata con l'ultimo campionario invernale, contattano ma concludono poco. «E' una scelta comprensibile — dice un esperto che conta —: un dettagliante, e ancor più un commerciante all'ingrosso, non può rischiare di trovarsi in magazzino, al momento di vendere, parte degli acquisti perché un fatto imprevedibile induce il consumatore a chiedere un modello diverso da quello che ha in casa». Questo sarebbe uno dei motivi per cui le ordinazioni scarseggiano con grave pregiudizio, con effetto immediato sul mantenimento dei livelli occupazionali nelle aziende. La cassa integrazione è divenuta una costante per un consistente numero di calzaturifici, e l'elenco è destinato ad allungarsi dopo l'ultimo Micam, che chiuderà i battenti oggi. Musi lunghi quindi tra gli addetti ai lavori e previsioni di un'ulteriore prossima caduta della domanda dei mercati esteri: «Si prevede che entro la fine dell'anno — dice Odoacre Mercatanti, direttore dell'Associazione nazionale calzaturifici italiani — avremo un'altra contrazione del 20 per cento». I nostri calzaturieri, in realtà, hanno lavorato per l'estero in crescendo fino alla fine di febbraio. Poi c'è stata l'inversione di tendenza peraltro prevista. Chi paga maggiormente le conseguenze di questa situazione, dovuta anche al rincaro del prodotto rispetto a quello delle nazioni concorrenti, sono i fabbricanti della scarpa in pellame e cuoio: la vera scarpa. I dati sono eloquenti. Nei primi sei mesi, rispetto allo stesso periodo del '79, c'è stato un calo del 19,4 per cento, mentre in valore l'incremento è stato del 7,2, a conferma dell'aumento del prezzo del «madc in Italy». C'è per contro una continua crescita nell'esportazione sempre fino al 30 giugno scorso, delle calzature in materiale sintetico (più 15,3, con incremento in valore del 28.1). delle pantofole (più 17.5. mentre in valore è addirittura del 38.3 per cento). Malgrado questi incrementi-tampone, da gennaio a giugno l'invio di scarpe oltre frontiera, rispetto all'anno scorso, si è ridotto di oltre 21 milioni di paia (21.127.006). Giancarlo Rolandi

Persone citate: Giancarlo Rolandi, Odoacre Mercatanti

Luoghi citati: Bologna