Bloccale le centrali nucleari il governo punta sul carbone
Bloccale le centrali nucleari il governo punta sul carbone Il piano energetico sarà pronto a ottobre Bloccale le centrali nucleari il governo punta sul carbone Entro il 1990 il consumo sarà triplicato, ma occorrerà impostarlo ROMA — Ai primi di ottobre dovrebbe essere reso noto il nuovo Piano energetico nazionale (Pen), preparato dal ministero dell'Industria. Il titolare del dicastero, Bisogna, ha ricevuto nella prima decade di agosto la bassa del documento, su cui i tecnici stanno lavorando per mettere a punto gli ultimi ritocchi. La grossa novità del piano, rispetto all'edizione elaborata nel 1975, è costituita dall'accento posto sul carbone, in sostituzione del «nucleare*, la cui adozione è rallentata da resistenze locali e nazionali. La data limite del piano è il 1990. Entro quell'anno, secondo le previsioni degli esperti, il consumo di petrolio dovrebbe essere appena lievemente superiore a quello dello scorso anno (103,4 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, un'unità convenzionale, contro 100,6), mentre l'uso del carbone sarà più che triplicato: da 11,4 Mtep a 36,0. Il consumo nel 1990 sarà di oltre 60 milioni di tonnellate, in larga parte importate. Un problema sarà costituito dal fatto che l'Italia non sarà sola, in questa rincorsa al carbone. Quasi tutti gli altri Paesi europei sono intenzionati ad accrescere le proprie importazioni, e a ridurre invece la propria produzione, per risparmiare riserve di energia. La Francia, per esempio, ha in programma di portare a dieci-dodici milioni di tonnellate annue la produzione, che attualmente è stabilizzata intorno ai venti milioni di tonnellate. Paesi Bassi, Germania Federale, Svezia e Danimarca prevedono un'utilizzazione più intensiva di questa materia prima, e lo stesso molto probabilmente è destinato ad accadere nei Paesi dell'Europa orientale, fra i quali la Polonia è una grande produttrice di carbone. Uno dei Paesi che esportano carbone in maggiore quantità sono gli Stati Uniti, e nell'immediato futuro il ministro dell'industria, Bisaglia, e il presidente dell'Enel, Corbellini, si recheranno oltre Atlantico per porre le basi per una grossa fornitura di carbone americano al nostro Ente elettrico. In ambienti Enel si registrano però forti perplessità: una relazione tecnica riservata sottolinea che il carbone americano è costoso, e di bassa qualità, con un tenore di zolfo molto alto. Il consumo di carbone dovrebbe crescere gradualmente, fino a raggiungere, come già detto, gli oltre sessanta milioni di tonnellate annue nel 1990. Sarà necessario predisporre un adeguato sistema di infrastrutture; creare, una flotta di circa 60 navi' per il trasporto oceanico, e accelerare la realizzazione di progetti come quello di carbondotto che unisca l'Italia alla Polonia. Marco Tosarti
Persone citate: Bisaglia, Corbellini
Luoghi citati: Danimarca, Francia, Germania Federale, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Stati Uniti, Svezia
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