Savona: artisti fanno rivivere i culti delle maschere di Ubaga

Savona: artisti fanno rivivere i culti delle maschere di Ubaga Savona: artisti fanno rivivere i culti delle maschere di Ubaga SAVONA — Le antiche speranze e le ataviche paure, testimonianze dei miti vichinghi di un piccolo paese torneranno a vivere grazie alla collaborazione di artisti di diversa estrazione ma tutti di fama nazionale (Agenore Fabbri, Mario Rossello e altri), che hanno ricostruito le quarantadue 'maschere» di Ubaga, una quarantina di case arrampicate su un monte della Valle d'Arroscia, al confine fra la provincia di Savona e quella di Imperia, rifugio, in epoca preromanica, di una colonia celtica. Le quarantadue maschere, più il Sole e la Luna, sono ora esposte a Villa Faraggiana, di Albissola Mare, e vi rimarranno fino al 7 settembre. Sono pronte a fare rivivere, il prossimo anno, attraverso una riproduzione scenica, gli antichi miti ereditati dai vichinghi e tramandati nel tempo con il carnevale di Ubaga: tre giorni di festa in cui tutti gli abitanti del luogo non dedicavano neppure un minuto alle quotidiane fatiche imposte da una terra avara e aspra. L'isolamento di Ubaga (fino agli Anni Cinquanta mancavano luci elettrica, acquedotto e strade) ha permesso la conservazione di queste figure e tradizioni che hanno resistito, nei secoli, alla cultura cristiana ed anche all'Inquisizione, particolarmente aspra in questa zona. Negli archivi storici, infatti, si trova la documentazione di processi «per stregoneria». I ricordi dei vecchi, infine, hanno consentito agli artisti di ricostruire con fedeltà, anche se personalizzate dagli autori, le quarantadue maschere, testimonianza di una mitologia di autentica cultura druitica. Ubaga terrà a battesimo la prima riproduzione scenica del «suo carnevale- con le maschere esposte a Villa Faraggiana. Il merito della scoperta delle maschere di Ubaga va a Franco Tiglio, cancelliere del Tribunale di Savona, oriundo del piccolo centro della Valle d'Arroscia. Si è trattato di un paziente lavoro di ricerca durato più di un anno. Ha scavato nel passato di Ubaga, ha rintracciato i simboli del propizio e del nefasto. Ha raccolto intorno a sé un gruppo di artisti, fra i quali conta molte amicizie personali, ed ha proposto loro di fare -rivivere- le maschere di Ubaga. Sono rimasti affascinati dalla scoperta storica, dai misteri dei culti druidici ed hanno accettato di lavorare gratuitamente. Con mesi di lavoro sono state plasmate -Maitù-, -Burucundu-, -Bagu-, -Abragu(questi i nomi di alcune delle maschere propizie); le ostili, -Shorte-, -Spague-, -Seghiitua-.-Bazue- e altre ancora nefaste. Bruno Balbo

Persone citate: Agenore Fabbri, Bruno Balbo, Faraggiana, Franco Tiglio, Mario Rossello

Luoghi citati: Imperia, Savona