Hormuz, ombelico del petrolio

Hormuz, ombelico del petrolio Un padrone povero per gli Stretti del Golfo Hormuz, ombelico del petrolio Gli Stretti di Hormuz sono un grande specchio d'acqua, largo circa 50 chilometri nel punto più stretto, ma attraversato da banchi di scogli. Le navi che passano al ritmo medio di una ogni 19 minuti sono obbligate a usare corridoi delimitati da boe diversi fra loro per l'andata e per il ritorno. Da mesi una nave spia sovietica è alla fonda al centro dello specchio d'acqua. C'è un notevole contrasto fra la sponda settentrionale, sotto la sovranità iraniana, che è ospitale, con il grande porto di Bandar Abbas, e quella meridionale, un promontorio roccioso dove digradano i vertiginosi dirupi di Ras Musandam. Questo lembo di terra, che appartiene al Sultanato di Oman, dal quale è separato da territori degli Emirati Arabi Uniti, conta solo 200 mila abitanti che vivono di pastorizia e di poche colture. Non ci sono strade, né porti degni di questo nome: vi si arriva soltanto-in elicottero e con aerei a decollo rapido, poiché l'unica pista è troppo corta. Le Forze Armate che controllano la zona sono addestrate da istruttori inglesi e sono ridotte al minimo indispensabile. Non c'è alcun mezzo per soccorrere una petroliera in fiamme; la motobarca-pompa deve arrivare da Dubai, a dieci ore di navigazione dagli Stretti. Il sultano di Oman, Qabus, da mesi chiede ai Paesi costieri del Golfo e alle grandi potenze aiuti finanziari per costituire una forza capace di controllare i movimenti sospetti, di dragare mine, di intervenire rapidamente in soccorso delle navi in difficoltà, 11 che presuppone la costruzione di una base navale sul Ras Musandam. Ma, a quanto sembra, nessuno ha raccolto l'appello. Per ora, la difesa della zona viene assicurata soprattutto dalla Sesta Flotta americana. I tre isolotti di Grande e Piccola Tumb e Abu Musa, addossati alla costa degli Emirati, costituiscono posti d'osservazione ideali della costa dei Paesi del Golfo: Emirati Arabi Uniti, Qatar. Bahrein, Arabia Saudita, Kuwait, Iraq e Iran. Quando la Gran Bretagna lasciò il Golfo, assegnò agli Emirati le tre isole, che vennero però occupate dall'Iran il 30 novembre 1971. Teheran affermò allora che quei territori le erano appartenuti fino al XIX secolo Baghdad ruppe le relazioni con l'Iran. Nell'aprile scorso, l'Iraq ha chiesto lo sgombero immediato di queste isole, dalle quali si può controllare tutto il traffico lungo gli stretti di Hormuz. Copyright Le Monde e per l'Italia La Stampa

Persone citate: Bandar Abbas