Romiti: alla decisione Fiat risponda ora il sindacato

Romiti: alla decisione Fiat risponda ora il sindacato Sospesi per tre mesi i licenziamenti Romiti: alla decisione Fiat risponda ora il sindacato «Un gesto sofferto in un momento difficile per il Paese» - La cassa integrazione dal 6 ottobre al 31 dicembre (Segue dalla l'pagina) convenuto net contratto. •La Fiat d'altro canto non può ignorare che il rispetto dei patti liberamente sottoscritti assume, in un corretto sistema di reiasioni industriali, un rilievo del tutto centrale. min reiasione a quanto sopra — conclude 11 testo — l'asienda prowederà ad attuare solo gli interventi e i provvedimenti già discussi e su cui esiste generale consenso: Cassa integrasione speciale per 24.000 lavoratori sulla base del riconoscimento della crisi aziendale, non sostitusione del turn-over e prepensionamento sulla base degli affidamenti di una rapida approvasione del relativo provvedimento di legge». All'incontro con i giornalisti hanno partecipato Luca Montezemolo, Cesare Annibaldi e Carlo Callieri. L'amministratore delegato della Fiat ha detto: «La derisione di sospendere i licenziamenti è stata molto sofferta e deriva dall'esigensa di esprimere grande senso di responsabilità in un momento difficile della vita del Paese. L'azienda però ìw. bisogno di raggiungere i suoi obiettivi, sotto tutti gli aspetti, per poter competere con le altre Case automobilistiche, in un momento di gra ve crisi per l'auto. 'Questi obiettivi — ha proseguito l'amministratore de legato della Rat—permangono e dovranno essere raggiunti nelle trattative, che dovranno continuare. Il grande senso di responsabilità che noi riteniamo di aver dimostrato ci permette di augurare altrettanto senso di responsabilità anche ai sindacati, pensando che la soluzione per evitare i licenziamenti può essere trovata». Sulla «dolorosa vicenda dei licenziamenti^ Romiti ha aggiunto: « Nell'interesse dei lavoratori della Fiat noi non eravamo partiti dai licenziamenti, ma da soluzioni diverse. L'intransigenza delle organiszazioni sindacali, che rifiutavano di applicare l'articolo 4 del contratto nazionale di lavoro, ha reso necessaria quest'estrema misura. Vorrei ricordare che l'articolo 4 del contratto (quello sulla mobilità esterna) offre ai lavoratori garanzie superiori a quelle che i lavoratori dipendenthanno in qualsiasi paese demondo*. Che cosa significa «sospendere i licenziamenti»? •La Fiat sospende sino alla fine dell'anno i licenziamentcollettivi. Se alla fine dell'anno la situazione fosse quella di oggi, a malincuore dovremmo prendere provvedimentiNoi abbiamo l'esigenza di rendere l'azienda concorrenzialeSe il sindacato si ostina a non voler applicare il contratto significa che quando le aziende hanno bisogno di ridurre ipersonale non possono far altro che procedere a licenziamenti collettivi: Al responsabile delle relazioni industriali Fiat, Cesare Annibaldi, sono state rivolte alcune domande tecniche. Quando comincerà la cassa integrazione per i 24 mila lavoratori? «Dai 6 ottobre fino al 31 dicembre». Che stabilimenti dell'autriguarderà? «Un po' tutti, esclusi quello dTermini Imerese e quello dDesio». Dopo la decisione di revocare lo sciopero generale del ottobre la Federazione CgiOsi, Uil e la Firn hanno emesso un comunicato congiuntper auspicare «una trattativrapida che permetta di costruire le condizioni atte portare la vertenza Fiat nel'ambito dei normali rapporsindacali». Nel testo si specifca che la trattativa 'dovrà definire immediatamente le modalità di attuazione della casa integrasione, come previstdalla procedura dell'accordinterconfederale». Il segretario della Cisl, Cesare Delpiano, ha detto: «La Cassa intgrasione dovrà essere, per i 2mila, a rotazione e contrattata. Diversamente l'aziendtroverà la ferma opposiziondel sindacato». Anche il sindacato ritiendi aver mantenuto, viste gravi circostanze, «un atteggiamento di grande responsabilità, sorretto da un vastissmo impegno di lotta e dt mbilitazione, prima di tutto dparte dei lavoratori della Fiadi tutti i lavoratori italiani, un vasto schieramento di fose politiche democratiche chha permesso di ottenere i prmi risultati positivi». n segretario generale delUil, Giorgio Benvenuto, ci hdichiarato: «La crisi non preoccupante soltanto per vuoto politico; saltano i provedimenti di politica econmica concordati con il sindcato (impegni per Calabria Campania, soluzione dei problemi della Sir e della Stet, alleggerimenti fiscali, fiscalizzazione degli oneri sociali). Ne deriveranno incertezza economica e occupazionale che non possono non allarmare il movimento sindacale». Sulla Fiat Benvenuto ha affermato: «La sospensione dei licenziamenti è positiva. Sarebbe stato preferibile giungere ad un accordo senza strumentalissasioni e drammatizzazioni. Adesso il sindacato deve prendere l'impegno per riaprire e rapidamente concludere la trattativa. Bisogna evitare di tenere per altri tre mesi i lavoratori sul filo del rasoio. La Vii, inoltre, è convinta che si debbano studiare subito forme di solidarietà con i lavoratori torinesi che nelle prossime settimane si troveranno con pochi soldi nella busta, per il tipo di lotte fatte». Nella mattinata prima delle fasi convulse del pomeriggio, i tre segretari generali della Firn (Galli, Mattina, Bentivogli) avevano tenuto nella sede di corso Trieste una conferenza stampa per ribadire le posizioni del sindacato e dare una risposta alla Fiat. I giornalisti avevano anche domandato ai tre leader di esprimersi sull'intervento di Berlinguer a Torino per l'oc cupazione delle fabbriche. Ecco le tre risposte. Pio Galli (comunista della Cgil): -Non cercate diversivi alla vertenza Fiat. L'intervento di Berlinguer è quello del segretario di un partito di classe che ha un rapporto stretto con i lavoratori. Nessuno può contestargli questo diritto. Sarebbe augurabile anche l'intervento di altri capi partito. Non c'è niente di prevaricante. Noi stessi abbiamo detto che non escludevamo questa forma di lotta (l'occupazione) che non può essere decisa soltanto dai lavoratori della Fiat ma dall'intero movimento sindacale italiano». Vincenzo Mattina (socialista della Uil): «Nei discorso di Berlinguer non era chiaro l'impegno del sindacato che a decidere dell'eventuale occupazione non dovrebbero essere solo i lavoratori della Fiat, ma tutto il movimento sindacale italiano. Anche nel discorso di Bologna (le scorse settimane) non era stato felice l'invito di Berlinguer a trattative con gli altoparlanti per la vertenza Fiat. L'Italia non è la Polonia; da noi il sindacato è libero ed ha un rapporto costante con i lavoratori». Franco Bentivogli (area di sinistra della Cisl): 'L'intervento del pei è un fatto normale. Il pericolo è che ci siano scivoloni nel settarismo. Qualche segno inquietante c'è già. Il settarismo avrebbe ripercussioni gravissime sul sindacato. Sergio Devecchi

Luoghi citati: Bologna, Calabria Campania, Italia, Polonia, Torino