Si può fare il pastore per hobby

Si può fare il pastore per hobby Una singolare iniziativa in un piccolo paese delle Marche Si può fare il pastore per hobby Venti villeggianti di Castelletta di Fabriano hanno deciso di costituire una cooperativa dedita alla pastorizia - «Cominceremo con 500 pecore, dicono, poi, se va bene, passeremo ai cavalli» FABRIANO — Potrebbe sembrare (ma non lo è) un'idea balzana e un poco velleitaria, nata con gli ozi delle ferie, l'iniziativa che sta prendendo corpo a Castelletta di Fabriano, un borgo montano delle Marche spopolato dall'emigrazione e vivo solo in estate, con qualche villeggiante in cerca di un mese di assoluto riposo. Le venti famiglie di diverse parti d'Italia assidue del piccolo paese in estate in questi giorni stanno costruendo una stalla sociale: hanno deciso infatti di costituire una cooperativa dedita alla pastorizia. Pastori per hobby, in altre parole, visto che di pastori al mestiere sulle montagne ce ne sono sempre di meno e i pochi che resistono vogliono è ri o l e emigrare. «JVoi invece cominciamo subito con 500pecore — dice Luigi Lasconi che a Roma fa l'assicuratore — poi, se va bene, passeremo ai cavalli». La storia di Castelletta è la stessa di tanti altri paesi di montagna abbandonati dai montanari. Ci si arriva per una lunga strada tortuosa che dalla statale 76 della Val d'Esino porta alle falde del monte Rovellone: aria fina, un pugno di case medievali, un bar col telefono, la chiesa, neppure una scuola. Negli Anni 50 ai tempi delle lotte contadine a Castelletta, che allora viveva di agricoltura montana e di pastorizia, la miseria era tanta che le donne del paese marciarono addirittura su Ancona, dove si ebbero incidenti con la polizia e diversi feriti. Poi negli Anni 60 la gente cominciò a emigrare, in Francia e in Germania o verso Roma, Milano, verso la vicina Fabriano dove intanto stava sorgendo la Merloni. In venti anni il paese è passato da oltre 1000 a soli 52 abitanti, la cui età media è di 60 anni. C'è un solo bambino, Roberto, che ha otto anni. Aspetta l'estate per giocare con qualche coetaneo. Infatti durante la buona stagione a Castelletta con qualche emigrato che torna, arrivano anche abitualmente una trentina di famiglie da Roma, Ravenna, Milano, Ancona che hanno riattato con poca spesa qualche vecchia casa. Si sa che la riscoperta della natura, che quanti vivono in città compiono di solito una volta l'anno nel periodo delle ferie, porta spesso nei luoghi un po' fuori mano a una maggiore attenzione verso attività superate dai ritmi intensi del lavoro nelle città, verso mestieri dimenticati, risorse impensate. E' nata cosi l'anno scorso l'idea di comperare le pecore in coperativa. Ciascuno ha messo un po' di capitale, tirando fuori dalla banca quei tre o quattro milioni che si è pensato in questo modo di sprisgssnlfrid salvare dall'inflazione galoppante, ciascuno durante le ferie ha lavorato attorno alla stalla completata in questi giorni. Della cooperativa, ammessa a fruire dei benefici previsti per iniziative di associazionismo in montagna da una legge della Regione Marche, fanno parte anche due pastori del posto, che avranno cura del gregge. Nei preventivi è previsto un po' tutto, dalla ripartizione degli utili ai compensi per quanti mettono a disposizione i terreni adibiti a pascolo; tutto organizzato, tutto previsto, con molte speranze. -Chi abita in città — dice ancora Lasconi che come presidente è alla testa dell'iniziativa — ha forse meno espe¬ passeremo ai cavallirienza specifica in queste cose, ma è abituato a una organizzazione del lavoro più razionale ed efficente, che è poi quello che conta». Il ritorno delle pecore a Castelletta in altre parole, potrebbe essere l'inizio di un nuovo insediamento abitativo costante, l'accentuazione di un esodo alla rovescia che ha già visto il restauro di molte abitazioni abbandonate, potrebbe riportare insomma la gente in misura sempre maggiore verso un paesino spopolato. I vecchi, seduti sul muricciolo, scuotono il capo: chi se ne è andato — dicono — è difficile che torni quassù. Hanno perso ogni illusione. La vecchiaia a Castelletta pesa due volte. Ermete Grifoni A convegno i «boss» delle sale da ballo ROMA — Gli esercenti della sale da ballo si riuniranno, per la prima volta, ad Alghero dal 29 settembre all'I ottobre per discutere i problemi commerciali, fiscali e di ordine pubblico che investono il settore. All'assemblea parteciperanno circa 300 titolari di sale da ballo, alcuni rappresentanti del ministero delle Finanze, della pubblica sicurezza, della Siae e della Confcommercio. Durante i tre giorni di incontri, sono previsti anche spettacoli di varietà e danze con orchestra. In particolare, si discuteranno alcuni temi riguardanti il fenomeno sociale ed economico legato alla danza: problemi di ordine pubblico, una chiara regolamentazione delle nuove licenze per 1 locali da ballo, 1 rapporti della categoria con la Siae e con l'erario. Altro scopo dell'iniziativa è quello di richiamare l'attenzione sul ruolo che i titolari della sale da ballo svolgono nei confronti dell'impiego del •tempo libero» della grande massa giovanile.