Savona ora è senza prefetto, sindaco vescovo e comandante dei carabinieri di Franco Giliberto

Savona ora è senza prefetto, sindaco vescovo e comandante dei carabinieri Alcuni dimissionari, altri scaduti dalla carica o trasferiti Savona ora è senza prefetto, sindaco vescovo e comandante dei carabinieri Mancano anche il presidente del tribunale, quello della Camera di Commercio e quello dell'Ente Porto - La gente però non ne fa un dramma; qualcuno non se ne è neppure accorto DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE SAVONA — I savonesi dicono che l'unico concittadino autorevole rimasto in carica è Sandro Pertini. Tutti gli altri, dal prefetto al vescovo, dal comandante dei carabinieri al sindaco, non ci sono più: o dimissionari o scaduti o trasferiti. Come fa una città a reggersi, senza al vertice chi la governi secondo le vecchie regole sociali, democratiche e repubblicane? Tutti i dizionari sostengono che la definizione di anarchia riguarda «un popolo che non abbia più governo oppure il cui governo non abbia più l'autorità per fare da arbitro tra gli antagonismi politici, economici e sodali». E' il caso di Savona? Ascoltati per strada sull'argomento, i savonesi rifiutano giudizi e conclusioni di sapore qualunquistico. Registriamo qualche parere. ..Sì, è vero, mancano molte autorità ai vertici, ma le cose funzionano discretamente lo stesso. Specialmente oggi che c'è un bel sole e il mare tranquillo» (il proprietario di un ristorante). •Io so che devono essere nominati presto parecchi uomini che ricopriranno cariche pubbliche importanti, ma non faccio drammi Nel frattempo a Savona si nasce, si vive e si muore come prima» (un pensionato dell'Enel). .Non vogliamo dire che le cose, in queste ultime settimane, funzionino meglio di prima, ma sicuramente neanche peggio. Noi per esempio, non sapevamo nemmeno di essere una città sema più governanti, non c'eravamo proprio accorti di nulla Il provveditore agli studi per esempio, è ancora in carica» (un gruppo di studenti di liceo scientifico). Dunque nessun dramma a quanto pare tra la gente comune per la «vacanza» di tanto autorità cittadine. Un po' più preoccupati sono gli esponenti dei partiti, che tuttavia hanno lamentato pubblicamente la •scomparsa di uomini pubblici da molti postichiave», ma senza un vero e proprio censimento delle assenze e della loro qualità. Facciamolo noi, cronisticamente, l'elenco dei mancanti. Potere dello Stato. A Savona non c'è più il prefetto che si chiamava Aldo Princiotta. 0 meglio c'è, lo si vede passeggiare tranquillamente lungo il Corso, però non è più in carica da qualche settimana, perché è andato in pensione. Ora la Prefettura è retta da un suo vice, il dott. Bartolomeo Marco. Potere amministrativo. Mancano il sindaco ed il presidente della Provincia, n cardiologo Cario Z anelli, socialista, che era sindaco prima delle ultime elezioni, non è stato automaticamente reinsediato. Il pei ha avuto il 42 per cento dei suffragi e chiede che sia un proprio uomo a occupare la carica, preferibilmente Umberto Scardaoni, iscritto al pei fin da quando aveva i calzoni corti. Ci sono polemiche e disaccordi sulla scelta, non si sa quando finiranno. Analogo discorso per la Provincia. Il presidente era Beppe Amasio, del pei. Potrebbe essere confermato, ma 1 democristiani spingono per sostituire Amasio con l'ex sindaco di Spotorno Domenico Abrate (l'accordo prevederebbe una giunta de, psi, psdi, pri). Potere religioso. Il vescovo Franco Sibilla, che ha una laurea in ingegneria e prima di diventare sacerdote faceva l'Insegnante, è stato trasferito ad Asti. Nessun sostituto in vista. Monsignor Sibilla era giunto sei anni fa a Savona come vescovo di prima nomina. Era amato e rispettato. Non ci si spiega perché sia finito ad Asti. Non andava d'accordo con il cardinale Siri, di Genova? E' un'illazione che fanno molti savonesi, senza però riscontri obbiettivi. Potere commerciale. Sembrava non dovesse andarsene mai, tanta era la sua competenza, ma il dott. Leopoldo Fabretti, presidente della Camera di Commercio, un anno fa aveva dato le dimissioni. Nessuno lo ha ufficialmente sostituito. La Camera di Commercio di Savona è retta ora da Luigi Minuto, funzionario celibe, anziano ma dinamico nonostante l'età, conosciuto a Savona con il bonario appellativo di «Tenaglia» per la sua tenacia e oculatezza. Anche Luigi Minuto tuttavia aspetta che si nomini un presidente «a tutti gli effetti». Potere militare, n tenente colonnello Cagnazzo, già comandante del Gruppo dei carabinieri, era la più alta autorità del Savonese. La più alta in centimetri, poiché ha una statura che sfiora i due metri. L'hanno trasferito al comando del Gruppo di Genova e non è stato mandato nessuno a sostituirlo. Potere economico. La Cassa di Risparmio non ha presidente. L'aw. Angelo Nari ha dato le dimissioni quando di recente è stato eletto consigliere regionale della de. Sosteneva che non vi fosse incompatibilità fra le due cariche, ma alla fine si è deciso alle dimissioni. Ora la Cassa di Risparmio, in attesa di un nuovo presidente, è retta dal socialista ara. Mazza. Potere giudiziario. Manca il presidente del tribunale. Il dott. Giovanni Tartuf f o è andato in pensione e il suo posto non è stato occupato da altri. C'è un facente funzioni, il giudice Guido Gatti. Potere marittimo. L'Ente autonomo Porto di Savona, che ogni giorno vede un movimento di merci pari a un milione di tonnellate, non ha presidente. Il comandante Augusto Migliorini, già sommergibilista di grande valore' e già sindaco di Finale Ligure, se n'è andato in pensione oltre un anno fa. La sua poltrona è ancora vuota oggi. Questa la situazione «anarchica» di Savona. Anche se non catastrofica — l'uomo della strada si rifiuta di definirla cosi —nel panorama italiano forse non ha altri mo- dem- Franco Giliberto