«Venezia potrà guarire» lo dicono i suoi fans venuti da tutto il mondo

«Venezia potrà guarire» lo dicono i suoi fans venuti da tutto il mondo Decimo congresso dei «Comitati privati» «Venezia potrà guarire» lo dicono i suoi fans venuti da tutto il mondo Rappresentate oltre trenta nazioni - Agli sgoccioli i fondi della legge speciale - Sembra scongiurato il pericolo di tagliare in due la laguna con il «canale dei petroli» VENEZIA — La tutela e il ripristino dell'ecosistema lagunare, unitamente alla salvaguardia della città e al restauro del patrimonio edilizio, sono tra i grandi temi affrontati nel convegno dei «comitati privati per Venezia» tenutosi nei giorni scorsi presso la fondazione Cini e giunto quest'anno alla sua X edizione. TI sindaco Rigo e il vicesindaco Pellicani hanno introdotto i lavori, che sono stati presieduti da sir Ashley Clarice, e hanno visto la partecipazione di soprintendenze ai beni ambientali e alle gallerie, rappresentanti dell'Unesco, e di una trentina di organismi italiani e stranieri. Si va dai comitati australiano, statunitense, belga, britannico, canadese, francese, tedesco, olandese, svizzero, svedese, italiano, a quello veneto, al centro ebraico veneziano, oltre ad associazioni più note quali «Venice in perii fund», «Centro europeo formazione artigiani», «Save Venice ine», «Comitato internazionale per Torcello», «International fund for monuments», e poi ancora «Italia Nostra», «Venezia serenissima». «Salvaguardia della gondola», «Dante Alighieri», «Fondazione europea Pro Venezia viva» ecc. Gli uomini e le donne impegnati in questa battaglia, spesso in mezzo a difficoltà e incomprensioni, hanno compiuto e stanno compiendo, in accordo con l'Unesco, che ha un ufficio in città, e con le soprintendenze, un'imponente serie di restauri, che si sono dimostrati talvolta veri salvataggi «in extremis», e hanno recuperato al nostro patrimonio culturale ed economico autentici capolavori. Gli interventi riguardano la basilica dell'Assunta, a Torcello, la Scuola Grande tedesca nel ghetto, la chiesa di S. Stefano all'Arsenale, la basilica di Murano al ponte di Rialto, per nominarne solo alcuni tra le centinaia di quelli compiuti o in corso. Nella decima riunione, ogni comitato ha fatto il punto sull'attuale attività e sui progetti futuri. Tra i restauri più importanti, che necessitano di un ulteriore sforzo per potersi concludere, ricordiamo lo squero di S. Trovaso, il cantiere piti suggestivo e amato di Venezia. I lavori sono quasi fermi per mancanza di fondi: non possiamo perdere l'occasione di segnalarlo anche ai nostri lettori. Ma forse la cosa più importante, se si può stabilire una scala di priorità, è che l'intero programma è stato inserito nel quadro generale del riequilibrio ambientale di Venezia e della laguna: sir Ashley Clarke ha iniziato e concluso i lavori riaffermando proprio la rilevanza d'una rapida coordinata soluzione di tali problemi. TI presidente si è in particolare riferito alle positive dichiarazioni del ministro Compagna a «La Stampanonché al recente «documento ambientale», redatto, per iniziativa del Comune, da un gruppo di studiosi, coordinati dai professori Ghetti e Passino, per sottolineare U grande passo in avanti compiuto nella direzione indicata dalla legge speciale per Venezia. Particolarmente importante l'intervento del sindaco, Mario Rigo, che ha riaffermato a chiare lettere la tutela della laguna nel suo complesso, l'ineficabilità lungo la gronda, la riduzione delle volumetrie nell'isola del Tronchetto. L'amministratore ha inoltre sottolineato l'avvenuta presentazione della proposta di piano comprensoriale, nonché del recente «documento ambientale». Pellicani, soffermandosi in particolare sui restauri di iniziativa pubblica, ha mostrato preoccupazione in quanto sono già esauriti i fondi della legge speciale per il recupero dei monumenti, mentre non si è potuto ancora dare inizio concreto, pur essendo già stati risanati una trentina di alloggi, a una più larga scala di interventi sul degrado abitativo. Occorre comunque una messa a punto della legge o un nuovo strumento legislativo, data l'impraticabilità del provvedimento per quanto riguarda l'edilizia minore. Il rappresentante di «Italia Nostra», l'architetto Rosa Salva, ha ricordato la necessità di procedere prioritariamente al riassetto coordinato del bacino lagunare, mediante la serie di interventi illustrati nel «documento ambientale»: spostamento del porto petroli dalla laguna, riduzione dei fondali delle bocche di porto e dei grandi canali di navigazione, e un piano di opere di sopraelevazione in città. Tali provvedimenti porterebbero ad un drastico abbassamento delle acque al¬ tteqRcltcslcdvsatsdsee te, e proteggerebbero gli abitati da mareee fino a 1 metro e 30, che sono divenute frequentissime. Finalmente, ha concluso Rosa Salva, anche i tecnici che sembravano difendere l'arginamento del «canale petroli» e la conseguente spaccatura in due della laguna, sembrano avere abbandonato le loro posizioni, sotto la spin- ta degli squilibri idraulici già apportati, e dell'opinione pubblica. Le raccomandazioni al governo italiano, espresse in una lettera dai comitati, ribadiscono la necessità d'una soluzione globale per la laguna: in particolare, ripropongono il problema delle isole abbandonate, di cui auspicano l'utilizzazione. Rivolgono quindi un appello -agli esperti negli studi sulle murature per l'invio dei risultati delle loro indagini a Venezia. Consci, infine, dell'importanza di alcuni interventi urgentissimi sulle opere d'arte colpite da calamità naturali, chiedono l'immediata disponibilità dei fondi utilizzabili dalle soprintendenze. Nell'ambito delle riunioni, il presidente del comitato francese per Venezia, Gaston Palewski, ha ricevuto dal sindaco in municipio l'onorificenza di «cavaliere di San Marco», antico e prestigioso titolo, che la Repubblica concedeva per altissimi meriti verso la città. Paolo Barbaro