Altri focolai di sciopero turbano la Polonia in crisi
Altri focolai di sciopero turbano la Polonia in crisi S'è dimesso il segretario del partito a Katowice Altri focolai di sciopero turbano la Polonia in crisi Sono fermi i trasporti pubblici nell'Alta Slesia -1 lavoratori temono che le autorità intralcino la crescita dei nuovi sindacati NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE VARSAVIA — I trasporti pubblici nei centri industriali dell'Alta Slesia sono fermi per una nuova ondata di scioperi che si sono iniziati nel capoluogo Katowice e si sono estesi ieri all'intera regione. Le agitazioni sono almeno sedici, in parte per ottenere un aumento dei salari e in parte per protestare contro gli ostacoli alla formazione dei nuovi sindacati autonomi da parte dei funzionari locali. Questi scioperi indicano l'estremo nervosismo dei lavoratori di fronte a ogni tentativo di impedire la costituzione dei nuovi sindacati, ma rivelano anche che, sebbene gli accordi di due settimane fa sul Baltico e in Slesia abbiano abbattuto una barriera, la situazione è ancora ricca di potenziali pericoli. Ieri sera Zdzislaw Grudzien, primo segretario del partito a Katowice e membro del locale Politburo ha chiesto di essere esonerato dalle sue cariche: lo ha annunciato la televisione polacca. Le dimissioni sono state accettate e al suo posto è stato nominato Andrzej Zabinski. L'allon- tanamento di Grudzien era stato chiesto da lavoratori in sciopero. Il partito deve affrontare molti problemi e la prossima riunione del Comitato Centrale, prevista per la fine della settimana prossima, potrebbe introdurre sostanziali cambiamenti. Ieri questi sono stati invocati dall'organo del partito, Trybunà Ludu, che ha sottolineato la necessità di un esempio dal partito e ha ammonito quanti si fossero iscritti al partito per far carriera che non c'è posto per loro, in quanto ne screditano le ideologie e ispirano la sfiducia popolare. Durante le recenti riunioni di partito in ogni parte del Paese ci sono state richieste di democratizzazione dalla base, oltre a crìtiche dei funzionari che avevano bloccato il dibattito. Secondo l'organo del partito tutti devono poter esprimere senza timore le loro opinioni, e qualsiasi rappresaglia è inammissibile: in quel clima il silenzio era diventato un metodo per sopravvivere e persone di dubbio valore morale erano diventate l'espressione più importante. Alla prossima riunione, chiaramente, i cambiamenti proposti seguiranno queste linee. Tadeusz Fiszbach, primo segretario di Danzica, ha dichiarato in un'intervista ai giornalisti occidentali che il partito dev'essere «autentico» per riacquistare la sua credibilità. Ha aggiunto che dagli scioperi ad oggi 300 membri del partito della regione di Danzica, delusi, hanno rinunciato alla tessera. Sebbene nello stesso periodo ci siano state cento nuove iscrizioni, ha lasciato intendere chiaramente che la crisi non sarà superata se il partito non subirà un sostanziale cambiamento. Ci sono tuttavìa forti resistenze a questa tendenza, e le lamentele dei nuovi sindacati suggeriscono che siano pro¬ prio a livello locale e regionale. Si sono moltiplicati gli attacchi alle presunte «forze antisocialiste» accusate di volersi insinuare nei nuovi sindacati: il comitato comune di Danzica ha reagito ieri accusando i funzionari locali di ricorrere all'intimidazione. E' chiaro che, mentre i vertici insistono nella promessa di onorare gli accordi, questi sono sabotati dai quadri intermedi e da chi teme una minaccia alla propria posizione. Dessa Trevisan Copyright Times Newspapers e per l'Italia «La Stampa»
Persone citate: Andrzej Zabinski, Grudzien, Tadeusz Fiszbach, Trevisan
Luoghi citati: Alta Slesia, Danzica, Italia, Katowice, Polonia, Slesia, Varsavia
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