Carter: «Per difendere noi e l'Europa non esiteremo a utilizzare l'atomica»

Carter: «Per difendere noi e l'Europa non esiteremo a utilizzare l'atomica» Il duro monito in una conferenza stampa del presidente Usa Carter: «Per difendere noi e l'Europa non esiteremo a utilizzare l'atomica» WASHINGTON — Il presidente Carter dice che se fosse necessario egli farebbe ricorso alle armi atomiche per difendere la sicurezza degli Stati Uniti e dell'Europa occidentale, e avverte i potenziali aggressori che «il loro attacco sarebbe un suicidio: Gli è stato chiesto, nella conferenza stampa tenuta giovedì e trasmessa per televisione in tutto il Paese, se sia «realistico- per un presidente degli Stati Uniti credere che gli sarebbe possibile limitare la sua reazione a un attacco nucleare sovietico. Ha risposto di aver cercato di stabilire le basi di una «continuazione della salvaguardia della pace-, sì che si eviti di dover mai ricorrere alle armi atomiche. Se tuttavia dovesse verificarsi uno scambio nucleare, ha detto Carter, esso potrebbe condurre a «un più massiccio scambio di colpi di armi intercontinentali e altamente distruttive, che risulterebbe nella perdita di decine di milioni di vite da entrambe le partii. Il presidente ha aggiunto di avere parlato di questa «comune nozione' con il presidente sovietico Leonid Breznev in occasione della firma, avvenuta lo scorso anno a Vienna, del secondo trattato sulla limitazione degli armamenti strategici (Salt TI). Quanto alla linea di condotta che egli si propone di tenere, Carter ha detto: «Cercherei di difendere l'integrità della mia nazione e la sua sicurezza, e l'integrità e la sicurez- za dei nostri alleati, senza far ricorso alle armi atomiche, ma se necessario per la difesa della libertà e della sicurezza dell'Europa Occidentale e di questo Paese allora userei le armi atomiche'. Inoltre, ha detto Carter, è necessario «far sapere ai potenziali attaccanti che se dovessero attaccarci il loro attacco sarebbe suicida. Prego Iddio che quel momento non venga mai — ha aggiunto sollecitamente — ma è importante che il nostro popolo, i nostri alleati e l'Unione Sovietica sappiano che. se necessario quelle armi saranno impiegate'. Dopo aver osservato che «l'arma migliore è un'arma che non viene mai usata, e il soldato migliore è quello che non muore in guerra', il presi¬ dente si è detto incoraggiato dalla formazione di un governo autorevole in Tran, ma ha aggiunto di non poter pronosticare una fine a breve scadenza della crisi degli ostaggi perché «non è nelle sue manU. Carter è sembrato meno ottimista di quanto fosse apparso nei giorni scorsi, allorché, durante un giro elettorale, aveva espresso l'idea che ci potesse esser forse una svolta importante nella questione degli ostaggi «nel vicino futuro». Washington, ha però osservato il presidente, continuerà ad avallare qualsiasi iniziativa internazionale intesa a falsi che Teheran possa presentare pubblicamente le proprie lagnanze, nei confronti degli Stati Uniti o di qualsiasi altro Paese.

Persone citate: Leonid Breznev