Teheran accusa: dietro gli iracheni le potenze in corsa per il petrolio

Teheran accusa: dietro gli iracheni le potenze in corsa per il petrolio Peggiora di giorno in giorno la situazione sul Golfo Persico Teheran accusa: dietro gli iracheni le potenze in corsa per il petrolio Gli Stati Uniti, chiamati direttamente in causa dall'Iran, affermano che non sono implicati nel nuovo conflitto e che non intendono farsi coinvolgere - Vertice da Khomeini dei massimi responsabili delle forze armate iraniane - Continuano gli scontri terrestri e aerei NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE La crisi tra Iraq e Iran si è ancora aggravata da giovedì sera, sia sul piano diplomatico sia su quello militare. A Teheran il ministero degli Esteri ha pubblicato un comunicato in cui si denuncia l'atteggiamento di Baghdad sulla questione delle frontiere. L'Iran, si dice nel documento, respinge «le pretese del Baas iracheno, contrarie agli interessi dei popoli islamici» e non può ammettere «la denuncia unilaterale di un accordo le cui clausole (Teheran) ha rispettato». Il ministro degli Esteri iraniano denuncia inoltre «i complotti dell'America e dei suoi mercenari», dai quali derivano «tutti i problemi esterni e interni» di cui l'Iran soffre. Teheran fa appello a «tutti i popoli preoccupati di salvaguardare la libertà» e ai «fratelli iracheni» perché «riconoscano obbiettivamente che l'aggressione irachena contro l'Iran non fa che servire i progetti delle superpotenze e di Israele». L'ayatollah Khomeini «Imam del venerdì» di Teheran, ha affermato che «gli Stati Uniti si servono di regi mi come quello iracheno nella loro lotta contro l'Iran» e ha ammonito, parlando ad alcune decine di migliaia di persone riunite all'università per la preghiera settimanale, che prestandosi a questo gioco VIraqsta «scavandosi lafossa». Durante la stessa riunione, il primo deputato di Teheran Fakhredine Hijazi, ha accusato l'Iraq di volersi «impossessare delle riserve di petrolio iraniane nel Khuzestan per soddisfare i bisogni degli Stati Uniti». Dietro l'Iraq, in questa lotta contro il popolo iraniano, ha detto il deputato, «si celano gli Usa, la Gran Bretagna, i governi reazionari islamici e il comunismo internazionale». Mentre a Washington il portavoce del dipartimento di Stato dichiarava che «gli Stati Uniti non sono implicati nella disputa tra Iran e Iraq né intendono farsi coinvolgere», a Teheran Zlmam Khomeini ha ricevuto i massimi esponenti delle forse armate iraniane, che prima avevano partecipato ad una seduta a porte chiuse del Parlamento. A Baghdad, l'agenzia irachena d'informazioni ha dichiarato che l'annullamento degli accordi tra i due Paesi, firmati ad Algeri nel 1975, permette all'Iraq di esercitare la sua piena sovranità sullo Sciat el Arab, il corso d'acqua formato dalla confluenza tra il Tigri e l'Eufrate sul Golfo. Citando una «fonte responsa¬ bgzdctrgGmrsmigGcpslcr bile irachena», l'agenzia aggiunge che le navi che utilizzeranno questa via d'acqua dovranno issare bandiera irachena e pagare una tassa dì transito il cui ammontare sarà fissato da Baghdad. Infine, gli ambasciatori dei Paesi del Golfo sono stati convocati al minitero degli Esteri per essere «informati degli atti irresponsabili commessi dal regime iraniano contro gli aerei iracheni che tengono i collegamenti tra gli Stati del Golfo». Gli scontri sono proseguiti con violenza nel settore della protrinola iraniana del Khuzestan. Baghdad ha rivendicato la distruzione di due aerei da caccia iraniani, mentre Teheran (che ha ammesso la perdita di due «F5')ha annunciato la distruzione del posto iracheno di Bavirak, di quattro carri armati nemici, e l'incendio, provocato dai tiri d'artiglieria, del pozzo di petrolio 'Saddam Hussein; presso le postazioni iraniane di Fakeh. Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Stampa»

Persone citate: Arab, Hijazi, Khomeini, Saddam Hussein