Il giudice e gli evasori di Carlo Federico Grosso

Il giudice e gli evasori Il giudice e gli evasori Carlo Federico Grosso: «L'evasione fiscale», ed. Einaudi, pag. 141, lire 5000. Il fenomeno dell'evasione fiscale nel settore delle imposte dirette visto con l'occhio del penalista che analizza uno dei malanni «più vistosi e odiosi' della nostra società. Premesso che l'evasione fiscale rappresenta una tipica manifestazione di criminalità economica, diventa agevole cogliere 11 perché del troppo blando trattamento che il nostro legislatore, nella sua distorta ottica sociale, le ha sempre sistematicamente riservato. A fornirne la miglior riprova è la panoramica delle norme vigenti, tracciata con puntuale completezza. La «poca Incisività» dell'attuale sistema viene chiaramente in risalto tanto sotto il profilo penale sostanziale, dove si lamenta l'inadeguatezza delle pene (per di più, con una netta preferenza per quelle pecuniarie) e la scarsa precisione nel descrìvere le figure di reato (talune irrimediabilmente oscure, altre terrìbil¬ mente complicate), quanto sotto il profilo processuale penale, dove si sconta la totale subordinazione di ogni iniziativa da parte dell'autorità giudiziaria al completamento degli interminabili accertamenti demandati in via pregiudiziale agli organi amministrativi. Occorre, invece, far leva su più drastici interventi del magistrato penale, attraverso la previsione di consistenti pene detentive, da comminare in via immediata, senza condizionamenti dall'esterno, con riguardo a ipotesi di reato aggiornate ai tempi e comunque snellite, cosi da facilitarne l'accertamento. Un apprezzabile sforzo lungo tale direzione è racchiuso nel disegno di legge governativo 13 febbraio 1980, valutato da Orosso In termini di netta preferenza rispetto al disegno di legge 15 settembre 1978, decaduto con la fine della precedente legislatura. Le possibilità di ulteriore miglioramento non mancano, e il libro ne fa oggetto di specifica enunciazione Più che altro, si tratterebbe di ritocchi su punti non essenziali, poiché 1 cardini della riforma sono già tutti presenti. Ciononostante, per Grosso non è il caso di farsi eccessive illusioni a tempi brevi: «Le resistenze saranno probabilmente tenaci, come lo sono state in passato' ogni volta che si è cercato di 'rendere più aggressivi i meccanismi di lotta all'evasione: Esiste, comunque, un'incognita che dà accenti di speranza alle pagine finali dell'indagine. La Corte Costituzionale potrebbe, da un momento all'altro, decidere di pronunciarsi sulle molte questioni sollevate in ordine alla pregiudiziale tributaria. Se le norme relative venissero dichiarate Illegittime, l'azione penale contro gli evasori delle Imposte dirette risulterebbe automaticamente sbloccata. Chi, tra Parlamento e Corte, raggiungerà per primo questo traguardo di civiltà? A essere in gioco non sono soltanto la perequazione tributaria e, quindi, la giustizia sociale, ma anche la credibilità' e, quindi, la stabilità del sistema. Giovanni Conso

Persone citate: Einaudi, Giovanni Conso