Nuovi arresti bloccati por una foga di notizie?

Nuovi arresti bloccati por una foga di notizie? Smentita un'operazione contro i neofascisti a Roma Nuovi arresti bloccati por una foga di notizie? DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Mistero di un blitz: c'è stato oppure no? Le fonti ufficiali ieri hanno negato le decine di ordini di cattura e gli arresti nell'area neofascista. Ma allora perché il giudice Persico, a Bologna, ha avvertito che a Roma era in corso un'.operazione» tanto importante? Secondo indiscrezioni che trapelano negli ambienti della procura di Roma, qualcosa non avrebbe funzionato a dovere all'ultimo momento. Si dice che il procuratore capo Gallucci si sia preso una grossa arrabbiatura e che non abbia risparmiato polemiche nei confronti di chi ha messo sull'avviso la stampa Fatto sta .che anche ieri si sono avute soltanto indiscrezioni. Di certo si sa che i magistrati Nunziata e Rossi sarebbero ripartiti per Bologna. Chiamati a «riferire»? Non è escluso però che essi ritornino molto presto nella capitale per finire il lavoro cominciato. Di certo c'è anche il fatto che sono stati ripescati vecchi nomi dell'eversione fascista: Adriano Tilgher, uno dei leader di Avanguardia nazionale, Romano Coltellacci (altro nome del gruppo di Stefano delle Chiaie) e i fratelli Stefano e Aurelio Caponetti hanno ricevuto comunicazioni giudiziarie per associazione sovversiva e banda armata. Il provvedimento, preso dai giudici bolognesi in trasferta a Roma, è conseguenza di una serie di accertamenti bancari e delle perquisizioni effettuate mercoledì negli ambienti di destra. La moglie di Mangiameli, il militante di «Terza posizione» ucciso il 10 settembre scorso, è stata ancora interrogata. Rosaria Amico ha tracciato uno schema dei viaggi fatti a Roma dall'uomo sospettato di aver ucciso il giudice Amato. Non è chiaro ancora cosa abbia dichiarato la donna circa la presenza a Roma di Mangiameli il 23 giugno scorso. Ma sugli ultimi giorni del mari¬ to, la Amico ha detto che il 2 settembre erano partiti da Palermo per andare a trovare a Perugia Salvatore Davi, il presunto mafioso fermato e rilasciato nei giorni scorsi. Qui furono raggiunti da Volo e dalla Veneziano (in carcere attualmente). Poi, la mattina del 9 settembre Volo e Mangiameli vennero a Roma per incontrare alcune persone. Avevano un appuntamento a Porta Pia alle 14, ma Mangiameli non arrivò. La sua ricerca fu presto abbandonata da tutti e Volo, la sua amica e la moglie di Mangiameli tornarono a Palermo. Quale sia stato il ruolo dell'ultimo personaggio comparso nella vicenda è ancora presto per dirlo. Si chiama Roberto Incardona, ha trent'anni, è stato amico di Mangiameli e fu interrogato subito dopo l'indicazione del cadavere trovato nel laghetto. In sostanza a Roma sarebbero in corso due operazioni distinte. La prima coordinata dai giudici Summa e Guardata, sull'uccisione di Mangiameli e sulle connessioni col delitto Amato e per questa erano stati emessi poco più d'una decina d'ordini di cattura nei confronti di gente che è scomparsa subito dì circolazione. L'altra invece era l'operazione sul reato di banda armata, predisposta da Bologna e coordinata dalla Digos. Una «grossa» operazione, con diverse decine di fermi e forse una quarantina di ordini di cattura, che non sarebbe nemmeno «scattata» a causa della fuga di notizie. I nomi sarebbero stati tratti dalle carte del giudice Amato, e forse confermati dalle testimonianze rese ai magistrati di Bologna. Sembra infine che anche fra le carte del giovane autonomo Valerio Verbano siano stati trovati riscontri importanti, sia per quanto riguarda i personaggi della destra, sia per le imprese compiute, sia infine per possibili legami con la sinistra eversiva.