Un militare sovietico a Kabul si rifugia nell'ambasciata Usa

Un militare sovietico a Kabul si rifugia nell'ambasciata Usa È il primo caso: ha chiesto asilo politico Un militare sovietico a Kabul si rifugia nell'ambasciata Usa WASHINGTON — Un soldato sovietico di stanza in Afghanistan si è rifugiato lunedi mattina nell'ambasciata degli Stati Uniti a Kabul e ha chiesto asilo politico. Lo ha annunciato la portavoce del Dipartimento di Stato, Sue Pittman, affermando che il governo statunitense sta facendo 'tutto il possibile» per soddisfare i desideri espressi dal soldato. La portavoce ha rifiutato di rivelare l'identità del militare e i particolari del suo arrivo alla legazione. La questione è stata esaminata ieri dall'ambasciatore sovietico a Washington. Dobrynin, con il sottosegretario di Stato Newson. Funzionari americani hanno sottolineato che generalmente il governo Usa non concede asilo a persone che lo richiedano fuori degli Stati Uniti, a meno che la loro vita non sia in pericolo. Comunque, hanno aggiunto, è improbabile che una decisione venga presa finché non sarà accertato se il militare potrà lasciare l'Afghanistan. Fonti diplomatiche occidentali a Kabul hanno affermato che venerdì scorso un caccia-bombardiere sovietico è precipitato su un quartiere della capitale uccidendo molte persone. L'aereo sarebbe precipitato dopo aver perso il settore di coda al termine di una picchiata, e si sarebbe schiantato a poche centinaia di metri dall'ambasciata sovietica.

Persone citate: Dobrynin, Newson, Pittman

Luoghi citati: Afghanistan, Kabul, Stati Uniti, Washington