Un blitz telefonico di Bokassa «Ho dato i diamanti a Giscard»

Un blitz telefonico di Bokassa «Ho dato i diamanti a Giscard» L'ex imperatore ha chiamato il Canard Enchainé Un blitz telefonico di Bokassa «Ho dato i diamanti a Giscard» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Clamoroso rilancio del caso dei diamanti che Bokassa avrebbe donato a Giscard d'Estaing: in una telefonata al settimanale satirico Le Canard Enchainé, che aveva rivelato la vicenda, l'ex imperatore centrafricano esiliato in Costa d'Avorio ha confermato personalmente per la prima volta che ha davvero regalato dei diamanti al presidente, alla moglie, ai parenti e ad alcuni ministri. La notizia naturalmente si inquadra in un e? ima già teso di pre-campagna elettorale Giscard, che ha grandi possibilità di essere confermato presidente se deciderà di ripresentarsi, naturalmente è il più preso di mira. Nei giorni scorsi anche Marchais (che domenica ha preannunciato la sua candidatura all'Eliseo durante la festa de L'Humanité, ancor prima della ratifica ufficiale del partito, è stato attaccato dal settimanale scandalistico di estrema destra Minute, il quale sostiene di avere un documento che prova il soggiorno di Marchais come «lavoratore volontario» in Germania fin quasi al termine della guerra, contraddicendo le affermazioni del leader comunista, il quale ha sempre assicurato di essere scappato dalla Germania nel '43. Le Canard Enchainé nel numero da oggi in edicola scrive di aver ricevuto il 9 settembre una telefonata di Bokassa dalla Costa d'Avorio. Il colloquio, che è stato registrato, è durato oltre un'ora. Il settimanale ne pubblicherà il resoconto in due puntate. Nel brano pubblicato oggi, l'ex imperatore dichiara che i documenti pubblicati dal Canard sono «autentici», e afferma di aver donato «per tre volte» dei diamanti al presidente, «una volta a sua moglie, altre ai suoi cugini... Non potete immaginare quanto ho dato a quella famiglia». Bokassa precisa che il dono alla consorte del presidente è stato fatto davanti a testimoni, cioè 'davanti al Consiglio dei ministri e ai miei consi- glieri», e conferma che fra beneficiari vi sono stati anche numerosi ministri francesi. Il deposto imperatore sostiene poi che tutto il suo «tesoro» (consistente in oltre 16 mila diamanti) è misteriosamente sparito dal palazzo di Bangui insieme con numerosi documenti durante il golpe. Da parte dell'Eliseo vige naturalmente la legge del silenzio. Interrogato sull'argomento alla tv, Giscard aveva risposto seccamente qualche mese fa: «Sul valore di ciò che avrei ricevuto come ministro delle Finanze oppongo una smentita categorica e, aggiungo, sprezzante», p.pat'

Persone citate: Bokassa, Giscard D'estaing, Marchais

Luoghi citati: Bangui, Costa D'avorio, Germania, Parigi