Tutti i partiti premono per soluzioni concordate

Tutti i partiti premono per soluzioni concordate Caso Fiat: la Firn mobilita le forze politiche Tutti i partiti premono per soluzioni concordate Dopo il psi, che già si era espresso in tal senso, ieri è stata la volta di de, pei, pri e psdi - Dichiarazione di Zanone DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA —n caso Fiat è stato ieri al centro di nuove consultazioni tra la federazione metalmeccanici e i rappresentanti dei partiti. Dopo il psi, ieri è stata la volta di de, pei, pri e psdi. Al centro dei colloqui l'andamento della difficile mediazione del ministro del Lavoro Foschi e i possibili sviluppi della vicenda. Da parte di tutte le forze politiche è emersa la comune preoccupazione per la salvaguardia dei livelli occupazionali e per la situazione di tensione in atto, soprattutto a Torino, n segretario della Firn, Ottaviano Del Turco, ha rilevato che questi incontri hanno lo scopo di «premere sul governo, che fino adesso si è dimostrato troppo statico». Il primo incontro della giornata è stato quello con la de, rappresentata dal capogrup¬ po alla Camera, Gerardo Bianco, dal responsabile degli enti locali, Antonio Gava. e dal responsabile dell'ufficio economico, Mario Ferrari Aggradi. Al termine dello scambio di vedute. Bianco ha dichiarato che il suo partito solleciterà il governo «a rivolgere alla Fiat un invito a riprendere un dialogo sereno con i sindacati: Bianco ha poi parlato di «impegno» della de affinchè vengano rimosse quelle pregiudiziali che hanno portato la trattativa su un binario morto. «No» escludiamo — ha aggiunto — il ricorso alla mobilità esterna, ma qtiesto non può essere un punto di partenza, semmai vi si potrà giungere, quando saranno state inutilmente esperite tutte le altre vie: Da parte comunista è stata invece ribadita la «piena solidarietà» ai lavoratori della e e , , i a o Fiat in lotta. In una nota ufficiale, il pei chiede «il blocco immediato delle procedure di licenziamento' invitando al tempo stesso il ministro Foschi «ad agire al fine di una sollecita ripresa delle trattative fra le parti: Il documento del pei prosegue affermando che la crisi della Fiat è un dato reale. A detta dei comunisti, però, da questa crisi non si esce attraverso licenziamenti di massa e neppure attraverso atti unilaterali da parte dell'azienda che «hanno come unico scopo quello di colpire il movimento sindacale*. La crisi si supera avviando «un coraggioso processo di risanamento finanziario e di rilancio produttivo al quale bisogna sapere associare i lavoratori: All'interno di questo quadro sarà possibile affrontare anche il problema dei livelli occupazionali. Subito dopo la de e il pei, la delegazione dei metalmeccanici ha incontrato i repubblicani, i quali hanno rinnovato la richiesta di un intervento del governo «al massimo livello possibile*, in quanto il problema è di tale gravità economica e sociale da richiedere l'interessamento diretto dello stesso presidente del Consiglio. Il pri ritiene poi che ci debba essere uno stretto collegamento con la definizione di un «adeguato» piano di risanamento aziendale e con l'accettazione da parte sindacale della «necessaria mobilità interaziendale e delle eventuali eccedenze strutturali di manodopera: Ti socialdemocratico Vizzini, infine, ha espresso convergenze di massima con le posizioni della Firn, sottolineando le gravi responsabilità che verrebbe ad assumersi la Fiat ove non volesse ricercare una soluzione, in assenza della quale si andrebbe ad uno scontro pericoloso per il Paese. TI psdi, tramite i deputati Romita, Furnari e Scovacricchi, ha anche presentato due interrogazioni in merito alle vicende di questi giorni. Il segretario del pli, Zanone, in una dichiarazione al settimanale «L'Espresso*, sostiene che la Fiat può chiedere allo Stato l'approvazione di norme che, nelle forme pili utili per sviluppare i livelli complessivi dell'occupazione, ne consentano la mobilità. «Sarebbe un errore dannoso per tutti, in primo luogo per gli interessi dei lavoratori se il governo offrisse alla Fiat finanziamenti facili come contropartita della rinuncia alle istituzioni del lavoro necessarie per la ripresa dello svilup po produttivo*.

Persone citate: Antonio Gava, Caso, Gerardo Bianco, Mario Ferrari Aggradi, Ottaviano Del Turco, Scovacricchi, Vizzini, Zanone

Luoghi citati: Roma, Torino