Neofascista ucciso a Roma sapeva tutto sulla strage?
Neofascista ucciso a Roma sapeva tutto sulla strage? Il corpo trovato in un laghetto della periferia Neofascista ucciso a Roma sapeva tutto sulla strage? DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Amico di Concutelli, ex ordinovista, militante di Terza Posizione: Francesco Mangiameli, 30 anni, nato e vissuto a Palermo, è stato «giustiziato» con tre colpi di pistola alla testa, probabilmente mercoledì. Il suo cadavere è stato ritrovato giovedì pomeriggio in un laghetto vicino ad una vecchia cava di tufo abbandonata alla periferia di Rema. Per impedire che venisse in superficie gli avevano legato attorno al corpo due cinture da sub il passato di Mangiameli, conosciuto a Palermo come un noto esponente dell'ultradestra, e legato secondo la Digos di Roma agli ambienti di Terza Posizione, il livello «legale» dei gruppi armati neofascisti, erede diretta di Ordine Nuovo, ha fatto immediatamente sorgere ipotesi inquietanti. Oli inquirenti non escludono, fra l'altro, che l'uccisione possa essere messa in relazione diretta con la strage di Bologna. Mangiameli aveva avuto un ruolo nella preparazione dell'attentato e forse voleva parlare? Oppure ha già raccontato alcuni particolari importanti sulla tragica vicenda ed è stato ammazzato per vendetta dal suoi stessi ex camerati? O voleva rivelare i nuovi plani dell'organizzazione armata? Tutte le ipotesi, per il momento, vengono seguite dagli inquirenti, anche quella legata al «delitto di mafia» e persino alla possibilità che la sua «esecuzione» possa in qualche modo essere legata ali'esplosione del DC9 dell'Itavia, in volo fra Bologna e Palermo. Francesco Mangiameli, laureato in storia e filosofia e insegnante in un istituto privato di Palermo, è stato ucciso con tre colpi di pistola cai. 7.65 alla testa. Due proiettili gli hanno trapassato la regione mastoldea e la regione temporale sinistra. Il terzo, all'occhio destro, è rimasto nel cervello. Secondo i periti i colpi sarebbero stati esplosi da distanza ravvicinata ed erano tutti e tre mortali. A Palermo, Mangiameli era molto noto. Aveva anche alcuni precedenti penali. Pare che sia stato implicato in assalti a scuole, caserme e al carcere dell'Ucciardone. Frequentava sin dal '68 il gruppo di Concutelli (condannato all'ergastolo per l'uccisione del giudice Occorsìo), responsabile, fra l'altro, della aggressione al fratelli Cipolla, figli dell'ex senatore comunista. Su un punto gli inquirenti non hanno dubbi: Mangiameli è stato ucciso a tradimento da persone che conosceva bene. I colpi esplosi a bruciapelo lo dimostrerebbero. Una vera esecuzione al termine di un «processo» o soltanto l'ordine di un capo? Secondo alcuni, Mangiameli voleva lasciare l'organizzazione. Negli ultimi tempi, sempre più spesso, soleva ripetere: «Sono deluso, voglio lasciare tutto».
Persone citate: Cipolla, Concutelli, Francesco Mangiameli, Mangiameli
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