I tedeschi non hanno tradito il Garda
I tedeschi non hanno tradito il Garda Si cominciano a tirare le somme della stagione turistica I tedeschi non hanno tradito il Garda Malgrado le fosche previsioni, soltanto sulla «Riviera degli ulivi» le presenze a tutto agosto sono state circa tre milioni con un aumento rispetto all'anno precedente del 7 per cento VERONA — La stagione turistica sul Garda sta per chiudere in bellezza. Oltre la metà degli ospiti ha lasciato gli alberghi e i campeggi, sono rimasti ancora molti tedeschi, svedesi e alcuni nuclei di giapponesi. Fra un mese la ri¬ viera prenderà l'aspetto autunnale, con un turismo fatto di anziani, gli ospiti abitudinari che svernano in una zona dove il clima è sempre mite Tirate le prime somme, risulta che la sola riviera degli Olivi, cioè la sponda veronese, ha avuto al 31 agosto quasi tre milioni di ospiti, in maggioranza tedeschi, con un aumento del 7 per cento rispetto allo scorso anno. «Ci/re che non ci devono illudere — precisano all'Ente per il turismo — perché l'incremento non è tutto reale, ma è dovuto anche all'introduzione, da marzo, della ricevuta fiscale che ha obbligato tutti, specialmente i campeggi, a denunciare gli ospiti». Il Garda è un grosso affare (200 miliardi solo sulla sponda veronese) e quindi va tutelato. Per questo la comunità si è adombrata davanti alle notizie di un colossale traffico di auto rubate per il riciclaggio. Si è parlato di mille vetture in pochi mesi. «Queste notizie — dice Franco Todesco, presi dente della comunità — hanno creato un comprensibile stato di allarme fra gli opera tori. Così abbiamo riunito i rappresentanti delle organiszazioni turistiche di Brescia, Verona, Mantova e Trento nonclié i responsabili delle aziende di soggiorno e abbiamo concluso invitando le autorità delle quattro Provincie a svolgere indagini su chi può avere diffuso le notizie allarmistiche». Tali informazioni sono naturalmente rimbalzate in Germania, riprese e commentate da quei settimanali or e ouo e eo è e o, a i li e a o. è idi o. n — i nle a i sa, to le auie uò rain nr mai famosi nel portare avanti campagne denigratorie nei confronti dell'Italia specie quando si avvicina la stagione turistica. Ma il presidente dell'Ept, Todesco, vuole sottolineare che il fenomeno dei furti sul Garda rientra nella normalità. «Le vetture rubate, e non soltanto di fabbricazione tedesca, sono state in tutto un'ottantina, un livello simile a quello registrato negli scorsi anni». E precisa: «In tre mesi sono scomparse esattamente 36 vetture sulla riviera bresciana, quaranta su quella veronese e quattro su quella trentina. Un numero decisamente esiguo se si pensa che le vetture con targa estera presenti sul Garda nella stagione estiva, sono più di centomila». Poi c'è un'altra cosa da aggiungere: le «menti» dei furti non sarebbero italiani, ma della Germania Federale in collaborazione con elementi mediorientali. E lo confermano i fermi effettuati in questi giorni a Trieste: un libanese messo in carcere con l'accusa di ricettazione e di uso di falsi documenti appena dopo l'arresto di un tedesco. Il primo cercava di spedire in un container una «Bmw» rubata il giorno di Ferragosto sul lago e il secondo, sempre a Trieste, aveva cercato di inviare in Libano con lo stesso sistema una «Mercedes». Francesco Ruffo
Persone citate: Francesco Ruffo, Franco Todesco, Olivi, Todesco
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