S.Gennaro riabilitato dal Papa diventa patrono della Campania di Adriaco Luise

S.Gennaro riabilitato dal Papa diventa patrono della Campania Il Vaticano II lo aveva declassato a culto facoltativo S.Gennaro riabilitato dal Papa diventa patrono della Campania DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NAPOLI — Stupore, soddisfazione ed entusiasmo a Napoli dopo l'annuncio che domenica in cattedrale San Gennaro sarà solennemente proclamato patrono della Campania. E' il fatto del giorno. Se ne parla sui giornali locali, nei rioni popolari del centro antico, nei «bassi», nei ghetti della periferia, ovunque la venerazione per il santo è schietta e radicata da secoli. Un intrecciarsi di commenti, una pioggia di argomentazioni per un riconoscimento che, secondo la credenza popolare, farebbe giustizia di un torto compiuto una decina di anni fa quando, inaspettatamente, il Concilio Vaticano II decretò il declassamento del culto da universale a facoltativo. La decisione venne interpretata dai napoletani con un senso di profondo smarrimento e di mortificazione. Non fu compresa né giustificata. L'innovazione fu un boccone amaro da buttar giù: era come se pubblicamente si riconoscesse che San Gennaro —a cui sono legati i presagi lieti e tristi della città — non fosse ritenuto meritevole della devozione di tutto il mondo cattolico. «Oro finalmente gli viene fatta giustizia», è il commento corale che si coglie sulla bocca di tutti. Il culto da locale diviene regionale. Le motivazioni storiche, religiose della «breve papale», cioè la comunicazione con cui San Gennaro è nominato patrono della Campania, sono state sottolineate con spunti polemici da monsignor Antonio Ambrosanio, vicario generale dell'archidiocesi di Napoli. -Innanzitutto l'avvenimento ha un significato specifico ed è quel¬ 10 religioso — ha detto il prelato — e precede lo stesso aspetto civile del fatto. Esprime la comunione delle chiese della Campania che si ritrovano intorno a San Gennaro come ad un patrono riconosciuto tale in tutto 11 territorio regionale e oltre: La richiesta di nominare un santo patrono comune alle 26 diocesi della regione era stata avanzata a Papa Wojtyla dal cardinale di Napoli Corrado Ursi ed accoglieva l'istanza di tutti i vescovi della Campania. L'iniziativa si uniformava ad una decisione adottata nel 1970 dal dicastero per il culto che sancisce la possibilità di nominare patroni regionali, come del resto è avvenuto per S. Ambrogio, patrono non più della sola Milano ma dell'intera Lombardia. San Gennaro retrocesso a santo di serie B ed oggi recuperato, riproposto come si sente ripetere in giro? -Sono considerazioni davvero raccapriccianti dal punto di vista culturale — afferma con vivacità monsignor Ambrosanio —; ancora si ha il coraggio di scrivere sui giornali queste cose, di parlare di pazienza del santo, di promozione, declassamento. Sono forme di decultarizzazione spaventose che noi riproviamo con serietà ed energia: La proclamazione di San Gennaro a patrono della Campania —proprio per domenica prossima in occasione dell'atteso miracolo della liquefazione del sangue —, come è stato ribadito in Curia, ha «un significato di proposta spirituale, un'espressione di fede che collega San Gennaro con tutta la cristianità della nostra regione». Adriaco Luise

Persone citate: Antonio Ambrosanio, Corrado Ursi, Papa Wojtyla