Le Partecipazioni Statali secondo il pci

Le Partecipazioni Statali secondo il pci Napolitano lancia una proposta di riforma dell'industria pubblica Le Partecipazioni Statali secondo il pci ROMA — L'Iri è un istituto ingovernabile, l'Efim dovrebbe sparire e trasferire all'Iri i settori più validi, l'Eni dovrebbe occuparsi fondamentalmente di energia con il coordinamento dell'intervento pubblico nella chimica, dovrebbe essere creato un nuovo ente agro-industriale. Sono questi alcuni dei temi che il partito comunista, attraverso Napolitano, Margheri, Milani e Borghini, ha proposto alla pubblica opinione nel corso di una conferenza-stampa, per il riassetto delle imprese a partecipazione statale. Tra pochi giorni tutti i lavoratori delle aziende pubbliche, dirigenti compresi, si vedranno recapitare un questionario zeppo di domande sul futuro delle loro aziende e sugli strumenti necessari per rilanciarle negli anni Ottanta. Mittente delle schede è appunto il pei, che si propone di saggiare l'orientamento della base prima di dare veste definitiva ad un documento che verrà sottoposto, ai primi di dicembre, all'analisi di una conferenza nazionale in programma a Genova. Secondo i comunisti si è aperto lo spazio, anche politico, per portare fino in fondo il discorso sul futuro del sistema delle Partecipazioni Statali. La spiegazione è stata data da Napolitano: «Ci battiamo su due fronti. Da una parte ci sono i neoliberisti che vogliono ridurre al minimo l'area pubblica (e ha citato Bisaglia); dall'altra chi vuole mantenere le cose così come stanno, senza alcuna azione di risanamento. Entrambe queste tendenze sono presenti nella de, ma noi non possiamo ridurci alla sconfortante alternativa tra privatizzazione e dissipazione».

Persone citate: Bisaglia, Borghini, Margheri, Milani, Napolitano

Luoghi citati: Genova, Roma