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In tutta la carne di vitello c'è l'imputato estrogeno Dopo il sequestro dei vasetti per i bambini In tutta la carne di vitello c'è l'imputato estrogeno Non solo nelle confezioni di omogeneizzati - Il manzo, che ne è privo, non si trova sul mercato torinese - Macellai e allevatori in polemica Messi al bando dal ministro della Sanità sono spariti dalle farmacie e dal negozi della città i vasetti di omogeneizzati e di liofilizzati al pollo e al vitello. Il «provvedimento cautelativo» nei confronti di prodotti sospettati di contenere estrogeni ha messo in crisi il mercato alimentare destinato all'infanzia (un giro d'affari annuo di 800 miliardi) e posto seri problemi alle mamme che hanno 1 figli ancora da svezzare. Come ai vecchi tempi le pappe si preparano di nuovo in casa, le carni si somministrano frullate, ritornano utili 1 consigli delle nonne. Gli scaffali delle farmacie, dei supermercati e dei droghieri, sono vuoti dall'inizio di settembre quando sono cominciate a trapelare attraverso 1 giornali le prime notizie sulla presunta pericolosità di un certo tipo di omogeneizzati. Sono state le associazioni di categoria ad •allertare» gli iscritti, Invitandoli a ritirare la merce in attesa di chiarimenti dal ministero. Continuano ad essere invece in vendita gli omogeneizzati e liofilizzati di manzo che, per la loro provenienza da carni di animali adulti, non corrono rischio di essere contaminati da estrogeni. Lo stesso vale naturalmente, a maggior ragione, per tutti gli altri preparati a base di pesce, formaggio e frutta. I commercianti non sono contrari al provvedimento cautelativo ma si chiedono come mai solo oggi si è scoperto un pericolo. Dicono che le ditte più penalizzate dal sequestro (Plasmon Gerber, Bracco) sono serie e che la responsabilità è dei grossi commercianti e degli allevatori. Parlano pure di carenze legislative sull'impiego di prodotti farmaceutici ad uso zootecnico. Affermano all'Associazione farmacisti: «Non c'è controllo; sul mercato sono in libera vendica grandi quantità di prodotti per l'ingrasso a partire dagli antibiotici fino agli estrogeni: Poiché la sofisticazióne riguarda la carne bovina (gli estrogeni vengono somministrati agli animali fino al 5-6 mesi di vita, poi non sono più remunerativi) si sentono chiamati in causa 1 macellai. Il vicepresidente della categoria, Giovanni Rosso: «Noi siamo il penultimo anello della catena e non siamo in grado di effettuare un certo tipo di controlli. Non vogliamo dare la colpa ai contadini, ma certe cose si possono fare solo nelle stalle: Di fronte al dito puntato gli allevatori si difendono facendo distinzioni fra produttori onesti e disonesti. Precisano però che prima di mettere sul banco degli imputati una categoria bisognerebbe conoscere la provenienza delle partite di carne con cui sono stati preparati gli omogeneizzati sotto inchiesta. Il dott. Defilippi, direttore dell'Apa, l'associazione degli allevatori obietta: «Mi risulta che il grosso della carne lavorata in Italia dalle industrie alimentari proviene dall'estero e sarebbe interessante sapere quanta ce n'è, di nostra, nei vasetti: Un grosso allevatore di Vinovo: «Gli estrogeni servono per il "finissaggio" dell'animale prima di portarlo sul mercato. Gli specialisti non siamo noi sono gli olandesi e i danesi: L'Associazione italiana industriali prodotti alimentari nell'annunciare che le aziende coinvolte nella vicenda hanno presentato denuncia alla magistratura contro i fornitori della carne di vitello fa rilevare che, sul plano pratico, i produttori di omogeneizzati e liofilizzati hanno deciso di non acquistare più animali di provenienza Cee, Italia compresa, e di rivolgersi solo a quei Paesi dove non esìstono allevamenti intensivi come il Brasile, l'Uruguay, l'Argentina, l'Australia e la Romania. Contemporaneamente l'Aiipa, fa notare la singolarità dell'iniziativa ministeriale che pone sotto accusa la carne di vitello omogeneizzata e liofilizzata, dimenticandosi di quella in vendita nelle macellerie, •lasciando intendere che il vitello è estrogenato solo se messo in vasetto, mentre gli esperti sanno bene che, se lo è, lo è dappertutto: Emanuele Monta