Crisi anche per la Volkswagen forse il personale sarà ridotto di Tito Sansa
Crisi anche per la Volkswagen forse il personale sarà ridotto I GROSSI PROBLEMI DELL'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA EUROPEA Crisi anche per la Volkswagen forse il personale sarà ridotto Il portavoce della Casa ammette le difficoltà - Aumentano le vetture invendute DAL NOSTRO CORRISPONDENTE . BONN — La crisi ha raggiunto anche la «Volkswagen», la maggiore industria automobilistica della Germania, la quale finora sembrava essere sfuggita alle generali difficolta di vendita lamentate dalle altre fabbriche tedesche, due delle quali — la «Ford» e la «Opel» — sono state recentemente obbligate a contrarre la produzione e a ridurre il personale, offrendo a migliaia di dipendenti il pensionamento anticipato. La notizia, che ha sorpreso perfino i dipendenti della fabbrica di Wolfsburg, è stata data nel suo numero di ieri dal settimanale Der Spiegel, il quale informa che alla Volkswagen si sta varando un programma di riduzione della produzione e delle maestranze. A Wolfsburg — riferisce il settimanale — regna un'atmosfera di allarme, e cita il .direttore generale Toni Schmuecker, l'uomo che negli ultimi anni ha portato alla ripresa della «Volkswagen», il quale avrebbe detto in un gruppo di colleghi: «A sorprendermi non è stata la riduzione della domanda, ma la velocità con cui questo pròcesso si è sviluppato». Ancora nei primi tre mesi di quest'an no la clientela chiedeva vetture prodotte a Wolfsburg «quasi come nei tempi del boom». Ad aprile, improvvisa mente, le richieste sono crollate del 37% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, e in maggio del 35%. Secondo il direttore alle vendite, Werner Schmidt, non si è trattato di una riduzione isolata, ma di un «trend» che poi è proseguito nei mesi successivi, giugno e luglio. Mentre nel luglio del 1979 la fabbrica non riusciva a soddisfare la domanda, quest'anno i depositi sono pieni. Un anno fa le ordinazioni assommavano a 153 mila vetture, quest'anno a 95 mila, mentre il numero delle macchine in attesa di compratori è salito da 85 mila a 120 mila, soprattutto dei modelli «Audi» 80,100 e 200: le vendite di queste sono state del 28,7% inferiori rispetto alle cifre programmate dal «computer». Le difficoltà della Volkswagen non sono limitate al mercato interno. Anche negli Stati Uniti, dove negli ultimi anni la Volkswagen aveva registrato ogni mese nuove cifre di primato nelle vendite dei modelli «Oolf » (che oltreoceano si chiamano «Rabbit»), nei primi sette mesi del 1980 vi è stato un calo del 15%. Nei depositi della Volkswagen in Germania, negli Stati Uniti, in Brasile e in Messico si accumulano — riferisce lo Spiegel — 423 mila automezzi, 135 mila più che nel 1979. Il settimanale scrive che «Toni Schmuecker si è sbagliato, nei conti, di 111.883 'Polo», 'Golf», <PassaU e «Audi», che secondo i suoi programmi, avrebbe dovuto vendere». Già si è corsi al ripari: negli stabilimenti di Neckarsulm e di Ingolstadt, dove si producono 1 modelli «Audi», in questo mese di settembre la meta del 30 mila dipendenti lavorerà con orario ridotto, e la produzione sarà sospesa per 3 settimane in settembre; nella fabbrica di Bruxelles e in quella di Emden i dipendenti chi se ne vanno per li miti di età non vengono più sostituiti. E a Wolfsburg, do ve negli ultimi anni erano sta ti assunti migliaia di dipendenti e fino a un paio di mesi fa erano stati necessari turni di lavoro straordinario, si comincia a pensare a riduzioni di personale. «Se la sìtuazion dovesse peggiorare — ha detto Toni Schmuecker, secondo lo Spiegel —potrebbe essere necessario parlare di riduzioni di orario». Per intanto è stata lan ciata una campagna straordinaria di pubblicità per forzare le vendite (con una spesa di quasi 8 miliardi di lire) e contenere la pressione dei giapponesi sempre più forte. Ora, in tutta frétta, è stato redatto uno studio per esaminare 11 successo dei prodotti «made in Japan». E i tedeschi hanno scoperto che esso non è dovuto soltanto al metodi di produzione e alla razionalizzazione dell'industria nipponica che permette una politica di prezzi concorrenziali, ma anche all'alto livello tecnico. «Si tratta di messe informasioni, con citazioni false» dice il portavoce Anton Konrad, smentendo decisamente la notizia che la Volkswagen si trovi in crisi e abbia preso in esame l'eventualità di ridurre il personale o anche soltanto di sospendere provvisoriamente la produzione. Ciò vale soltanto per le aziende di Neckarsulm e di Ingolstadt, dove si producono le Audi. Il portavoce cita le cifre delle assunzioni, che sono state 4761 da dicembre ad agosto (in otto mesi il numero dei dipendenti è passato da 115 mila a 120 mila). In quanto alla contrazione delle vendite, essa esiste, ma è contenuta complessivamente entro quel 10% che era nelle previsioni. 'Andiamo relativamente bene — dice Konrad — ma anche noi abbiamo problemi degli altri». Tito Sansa
Persone citate: Anton Konrad, Rabbit, Toni Schmuecker, Werner Schmidt
Luoghi citati: Bonn, Brasile, Bruxelles, Germania, Messico, Stati Uniti
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