Orta: pensionato uccide un compagno si barrica e muore nella sparatoria

Orta: pensionato uccide un compagno si barrica e muore nella sparatoria La tragedia alla casa di riposo di «Villa Serena» Orta: pensionato uccide un compagno si barrica e muore nella sparatoria DAL NOSTRO CORRISPONDENTE ORTA — Tragico fatto di sangue alla casa di riposo «Villa Serena» (ex Onpi) al Sacro Monte d'Orta. Le vittime sono due: Nicola Marzola, 72 anni, nativo di Farindola (Pescara) che, raggiunto da quattro rivoltellate, è morto all'istante, e lo sparatore, Lorenzo Grazioli, novantenne, di Varallo Pombia, deceduto mentre i volontari del soccorso lo stavano trasportando all'ospedale di Omegna perché colpito da un'arma da fuoco in circostanze che solo l'autorità inquirente potrà chiarire. Ecco i fatti. Ieri alle 12,55 i 122 ospiti della casa di riposo escono dalla sala da prnazo per avviarsi chi alla propria camera, chi al giardino o alle sale di ricreazione. Il fatto che Grazioli si fermi e si sieda in corridoio, accanto alla porta dell'infermeria, non è neppure notato. Poco dopo arriva Marzola e Grazioli gli fa lo sgambetto facendolo cadere a terra. Poi, impugnata la pistola (pare una 6,35), che teneva nscosta con la mano contro il fianco destro, gli spara quattro colpi uccidendolo. L'omicida, gridando, corre a rifugiarsi nella sua camera (la numero 90, al secondo piano), senza però chiudersi a chiave. Alle urla dei presenti interviene il personale della casa di riposo, incapace — sulle prime — di rendersi conto dell'accaduto. Mentre gli ospiti, terrorizzati, vengono fatti allontanare, accorre il sindaco di Orta, geom. Cleto Gallina, quindi giungono i volontari del soccorso di Omegna, i carabinieri e il Procuratore della Repubblica di Verbania, dott. Corrado Lembo. I militi, saliti alla stanza n. 90, cercano di convincere Grazioli a gettare l'arma dal- la finestra ma le loro esortazioni sono inutili. Attraverso la porta —che, come s'è detto, l'omicida non aveva chiuso — vengono lanciati nell'interno gas lacrimogeni. Il tentativo, però, non riesce perché Grazioli si difende uscendo sul balcone. Dopo oltre due ore, verso le 15,15 si odono — improvvisi — nuovi spari e tutto fa pensare che il novantenne si sia tolta la vita. Allora un carabiniere entra nella camera ma, a questo punto, si sentono nuove esplosioni. Che cosa è accaduto? A dirlo sarà l'autorità inquirente. Comunque, gravemente ferito, Grazioli viene soccorso e avviato all'ospedale di Omegna, ma muore durante il tragitto. I personaggi di questa oscura e tragica vicenda erano ospiti di «Villa Serena» da diversi anni, Nicola Marzola. in particolare, dal 1975. L'uomo aveva lavorato presso un floricoltore di Sanremo e, andato in pensione, aveva chiesto di essere accolto in un delle case di riposo allora gestite dall'Onpi. Fu destinato ad Orta. Della sua famiglia gli rimangono alcuni nipoti abitanti a Sanremo. _ ti. Ili*

Luoghi citati: Farindola, Omegna, Pescara, Sacro Monte D'orta, Sanremo, Varallo Pombia, Verbania