Confermato lo sciopero nelle scuole anche se il governo anticipa soldi di Marco Tosatti

Confermato lo sciopero nelle scuole anche se il governo anticipa soldi La protesta si svolgerà dal 22 al 28 settembre Confermato lo sciopero nelle scuole anche se il governo anticipa soldi ROMA — Lo sciopero dal 22 al 28 settembre, proclamato dai sindacati confederali negli istituti di ogni ordine e grado, avrà luogo, nonostante che il governo abbia approvato venerdì un provvedimento di copertura finanziaria per gli anticipi salariali a docenti e non docenti. Cgil, Cisl e Uil Scuola hanno confermato la decisione di fermare l'attività, tre giorni dopo la riapertura dell'anno scolastico, per sollecitare il governo e il Parlamento all'applicazione degli accordi raggiunti nella primavera scorsa, e tradotti in disegni di legge. Le attese dei lavoratori della scuola — dice una nota — non saranno soddisfatte fino a che questo stesso provvedimento (quello di copertura finanziaria, n.d.r.) non sarà stato reso esecutivo dall'approvazione legislativa del Parlamento, e fino a che il governo non avrà assunto le opportune iniziative che rendano credibile una sollecita approvazione dei provvedimenti relativi alla sistemazione dei circa 100 mila precari, alle modifiche allo stato giuridico definito nel contratto 76-79, alla soppressione delle tasse Kirner ed Enam destinate ad enti soppressi, al concorso riservato ai circa seimila presidi incaricati». I lavoratori della scuola sono senza contratto dall'aprile del '79. In giugno governo sindacati si accordarono sulla corresponsione di un «una tantum» di 90 mila lire, per il 79, e di 40 mila lire al mese, a partire dal gennaio '80. a titolo di anticipo sui futuri miglioramenti contrattuali. Questi soldi avrebbero già dovuto essere nelle buste paga di luglio, ma a causa della mancata copertura finanziaria del provvedimento ciò non è avvenuto. A marzo fu siglato l'accordo per i 100 mila do centi precari: prevedeva l'ingresso in ruolo per alcuni l'avvio di corsi abilitanti per altri. Un concorso «speciale» avrebbe inoltre dovuto riso! vere la situazione di seimila presidi incaricati, il 60% della media superiore: insegnanti che svolgono funzioni di preside senza averne la qualifica Entrambi questi provvedi menti sono fermi in Parla mento. II ministro della Pubblica Istruzione, dopo la decisione del governo, considera chiuso il capitolo relativo all'erogazione degli acconti, e si di¬ cprcdtdo chiara disposto, sin dalla prossima settimana, ad aprire il dialogo per 11 rinnovo del contratto triennale di lavoro del personale del settore. Sarti si augura di riuscire a condurre in porto la riforma degli organi collegiali, la riforma della scuola media superiore, già all'esame del Parlamento, e la ristrutturazione dell'amministrazione scolastica. L'operato dell'esecutivo è stato severamente criticato dal segretario generale dei sindacati autonomi della scuola, Nino Callotta. L'esponente dello Snals afferma che «si è cercato di vanificare lo sforzo di migliaia di lavoratori e la funzione stessa delle loro organizzazioni sindacali attraverso l'uso strumentale e scorretto della legge di copertura finanziaria». Gallotta giudica necessari «nuovi rapporti col Parlamento», e ha preannunciato che il «prossimo consiglio nazionale dello Snals si esprimerà quasi certamente a favore della proposta di un'azione comune per risolvere i problemi del settore lanciata nei giorni scorsi dai sindacati confederali». Marco Tosatti

Persone citate: Gallotta, Nino Callotta, Sarti

Luoghi citati: Roma