Il « Supercampiello » a Arpino

Il « Supercampiello » a Arpino HA VINTO COL ROMANZO «IL FRATELLO ITALIANO» Il « Supercampiello » a Arpino VENEZIA — Giovanni Arpino ha vinto 11 Supercampiello col romanzo «Il fratello italiano» (Rizzoli). Aggiunge due milioni e mezzo più una litografia di Annigoni alla targa d'oro e al milione e mezzo conquistati entrando nella cinquina dei finalisti insieme con Antonio Altomonte («Sua eccellenza». Rusconi), Stello Mattioni («Il richiamo di Alma», Adelphi), Rossana Ombres («Serenata», Mondadori), Luigi Testaferrata («L'Altissimo e le rose», Città armoniosa). Un premio speciale è stato consegnato a Riccardo Bacchelli per il suo ultimo romanzo «In grotta e in valle» (Mondadori) e per onorare i settent'anni di attività dello scrittore. Arpino ha ottenuto 137 voti, Testaferrata 49, Altomonte 38, Mattioni 32. Ombres 16. Pioggia su Venezia, pioggia sul Campiello. Un mezzo nubifragio ha smorzato l'anima¬ zione perfino eccessiva dì questa città che, ai richiami abituali, aggiungeva simultaneamente quelli della Biennale d'Arte, della Mostra del Cinema e di una straordinaria edizione di Monteverdi fL'incoronazione di Poppea^ alla Fenice (con la coda, oggi, della Regata storica). Ma sul tardo pomeriggio nel cielo tempestoso si sono aperti larghi squarci di sereno. Cosi, se non si è avuto il solito cocktail sulla terrazza del "Danieli» (bloccato da uno sciopero del personale alberghiero), almeno la cerimonia della premiazione si è potuta svolgere nella magica scenografia del cortile di Palazzo Ducale Tenuto conto degli autori che puntavano su altri premi e si sono autoesclusi dal Campiello (Renzo Rosso e Francesca Sanvitale), si può dire che ali incirca il meglio dell'annata letteraria sia stato segnalato nella cinquina approntata dalla giuria dei letterati (Antonio Altomonte. Sua eccel¬ lenza, editore Rusconi: Giovanni Arpino. Il fratello italiano, Rizzoli; Stelio Mattioni, Il richiamo di Alma, Adelphi; Rossana Ombres. Serenata, Mondadori; Luigi Testaferrata, L'Altissimo e le rose. Città Armoniosa). E' possibile che qualche altro nome meritasse di entrare in lizza, ma nessuno appariva decisamente superiore a quelli segnalati. Era difficile stabilire alla vigilia come avrebbero votato i trecento lettori. Le previsioni puntavano prevalentemente sul romanzo di Arpino. Il fratello italiano è un bel libro che ha sufficienti malizie per piacere ai letterati, ma anche una storia precisa e sanguigna, da attirare un lettore "ingenuo». Era una scelta poi. quella di Arpino che onorava il Campiello e premiava uno scrittore auto revole colto nel momento di un sicuro salto di qualità. In seconda posizione si darà il libro di Altomonte: anche qui il romanzo di un autore che scava nella contempora neità, nella corruzione e violenza del nostro tragico quotidiano: un autore di cui non'si potevano trascurare ipunti di forza tra i "lettori» romani. Ma c'era anche chi scommetteva — con atteggiamenti che oscillavano tra scandalo e sfida — su Luigi Testaferrata, autore di un'opera prima che si è avvalsa, oltre che dei suoi meriti intrinseci, della simpatia suscitata dai giovani tuttofare cui sono affidate le sorti di Città Armoniosa. Qualcuno sosteneva che Arpino avrebbe faticato a vincere dal momento che il suo editore. Rizzoli, si era già portato via lo Strega, il Viareggio e il Bancarella. Ma sono davvero sensibili a queste ragioni editoriali i trecento lettori del Campiello? Premiando Arpino. d'altra parte, si sarebbe risarcito in parte Rizzoli per la sconfitta subita in prima istanza con l'estromissione di Oriana Fallaci dalla rosa dei \candidati. r. s.

Luoghi citati: Altomonte, Arpino, Città Armoniosa, Venezia