La Madonna dalle lacrime d'oro di Remo Lugli

La Madonna dalle lacrime d'oro Buoni affari dietro il falso miracolo in Lomellina La Madonna dalle lacrime d'oro DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE VIGEVANO — L'illusione è dura a morire. La Madonna di Lomello non lacrima più. ha lacrimato fino a giovedì sera perché la spruzzavano d'acqua. Ormai è chiaro, lampante: i coniugi autori del trucco se ne sono andati, spariti assieme al loro bambino di 9 anni, dopo essere stati smascherati. Eppure in paese c'è chi si chiede: «E se il fenomeno fosse stato all'inizio genuino? Se la Madonna avesse davvero lacrimato e poi i due fossero stati costretti a bagnarne il viso per accontentare in ogni momento l'enorme curiosità suscitata fra la gente?». Lomello. 2600 abitanti, dista 25 chilometri da Vigevano, è un paese senza un disoccupato, numerose e piccole le industrie, amministrazione di sinistra dal dopoguerra, salvo una parentesi di quattro an ni. fede religiosa diffusa. «Socialismo e religione convivono bene, come accade nei paesi di tradizione contadina», dice il sindaco Carlo Campari. co munista. Anche lui nei primi giorni del fenomeno (la notizia s'era diffusa nel pomeriggio del 15 agosto scorso) era andato insieme con il maresciallo dei carabinieri nell'abitazione di Luisa Baldino, 31 anni, beneventana, e Giuseppe Villa. 41 anni, alessandrino, per rendersi conto di cosa stava accadendo e aveva visto una goccia sul viso, «eie gocce sul viso vanno intese come lacrime». aveva commentato. Dice adesso: «Sono contento che le cose si siano chiarite, contento di come ha reagito Lomello, che non s'è fatta trascinare dal parossismo religioso e un gruppo di abitanti ha fatto cadere il velo dell'ipocrisia». Don Carlo Pasini, il parroco, era andato anche lui a vedere la Madonna. «Si, era bagnata — dice —. ma questo non significava nulla e infatti in chiesa non ne ho mai parlato e a tutti quelli che mi fermavano per chiedermi che cosa ne pensavo, rispondevo: "Se sono rose fioriranno"». Il paese si è mosso e in tutti questi giorni è andato a curio¬ sare in casa di Luisa, ma molti sono rimasti scettici. Certo, l'argomento era sulla bocca di tutti, ma molti diffidavano per talune passate stranezze di Luisa Baldino. Una volta l'avevano dovuta ricoverare in ospedale perché aveva bevuto un'intera bottiglia di liquore: dopo un pellegrinaggio a Lourdes, un anno fa, aveva lasciato il suo lavoro di operaia nel settore dell'oreficeria a Valenza e ogni giorno passava lunghe ore in chiesa, a pregare. Adesso parecchi dicono: «Era tutta una premeditazione, una preparazione per questo evento che avrebbe dovuto portare tanta gente e tanti soldi». Altri, i più benevoli, pensano che i soldi che riceveva in offerte li avrebbe dati davvero in candele e messe, se non nella chiesa locale, nei santuari dei quali pare fosse anche assidua. Se Lomello entrava in casa Baldino-Villa, soprattutto per curiosità, tanta altra gente accorreva da fuori per fede, anche fede disperata. Arriva- vano malati da Vigevano, Milano. Brescia, Bergamo: sono stati visti dei ciechi, dei ragazzi spastici in carrozzella, dei vecchi con le stampelle; un'ambulanza con a bordo un infermo è arrivata venerdì pomeriggio, quando i coniugi erano già fuggiti e la casa era chiusa. C'è chi racconta scene di disperazione, madri che in quella cucina, davanti alla statuetta di gesso colorato (25 centimetri d'altezza, appesa al muro sopra una porta) piangevano e chiedevano gridando la guarigione per il loro figlio lontano e infermo. E' a queste rievocazioni che parecchi lomellesi si adirano e dichiarano che questa donna e il suo succubo marito dovrebbero essere bastonati. «Perché — spiegano — a un certo punto, oltre all'orario di visita affisso al cancello, sono comparsi in cucina un piatto e Remo Lugli (Continua a pagina 2 in settima colonna)

Persone citate: Baldino, Carlo Campari, Carlo Pasini, Giuseppe Villa, Luisa Baldino

Luoghi citati: Bergamo, Brescia, Lomello, Milano, Valenza, Vigevano