Pandolfi: perché non sarà un autunno di catastrofe

Pandolfi: perché non sarà un autunno di catastrofe Vecchi e nuovi problemi: intervista con il ministro del Tesoro Pandolfi: perché non sarà un autunno di catastrofe «Il nodo da sciogliere riguarda le grandi imprese. La svalutazione non serve. Il decretone è necessario, ma non basta; occorrono iniziative decise» - La tentazione delle dimissioni ROMA — Signor ministro, non crede che chi ricopre il dicastero del Tesoro debba, almeno così affermava Ugo La Malfa, saper essere un personaggio impopolare e, quando occorra, rifiatare il proprio assenso e presentare le dimissioni? Non le sembra che la incapacità e la poca volontà dimostrata dalia maggioranza sulla questione dei decreti economici avrebbero potuto essere scosse se lei avesse sbattuto la porta? ■So bene — risponde l'on. Filippo Maria Pandolfi — che esiste anche questa extrema ratio e non nego di essere stato talvolta tormentato da questo pensiero, ma in questo momento sarebbe stata una diserzione. Esiste oltretutto un'immagine dell'Italia sui mercati internazionali che deve essere salvaguardata. Quando i decreti-legge di luglio, ai quali per la mia parte avevo già dato pronta esecuzione, non sono stati convertiti, mi sono battuto perché fossero immediatamente ri¬ presentati. Ora andiamo in Parlamento con spirito costruttivo, aperti ad un rapporto meno conflittuale con l'opposizione, pronti ad accettare ogni utile modifica». E la tentazione delle dimissioni non le è venuta quando, malgrado gli impegni presi di portare a termine l'operazione prima delle vacanze, non è riuscito a varare le nomine bancarie? «Non ho mai promesso che avremmo fatto di colpo tutte le nomine. Quelle che dipendevano più direttamente da me (Imi, Banco di Napoli. Credito Industriale Sardo, Credloplcipu) sono andate in porto rapidamente. Quanto alle Casse di Risparmio, vi è una procedura intrecciata e complessa, che si inceppò fin dal lontano 1967 quando — eravamo al centro-sinistra di Moro — non si riuscì a nominare il presidente di una ini' portante Cassa di Risparmio romagnola. Da allora il problema si è fatto sempre più acuto. Recentemente abbia' mo fatto una trentina di nomine, ma siamo ben lontani dal traguardo». E allora che vuol fare? Rinunciare alle nomine e lasciare a vita i vecchi presidenti? «Ho ormai pronto un disegno di legge che modifica la procedura istituita nel 1938. Conto di arrivare assai presto al Consiglio dei ministri con i necessari consensi. Chiederemo al Parlamento la procedura d'urgenza». Torniamo alle questioni dei decreti economici, trasformati ora in un decretone unico. Carli ed altri affermano che non incidono né sull'inflazione né sulla difesa del cambio della lira. Lei come risponde? «Pur rispettando le opinioni altrui, specialmente quelle autorevolmente critiche, rimango convinto che nella manovra avviata vi sono cose importanti che non possono essere ignorate. Vi è intanto la più massiccia fiscalizzazione mai effettuata, la quale, riducendo di 5-8 punti percentuali il costo del lavoro, consente alle imprese il recupero di due punti di competitività dei quattro persi nell'ultimo anno. Vi è poi un sostanziale contenimento del reddito spendibile delle famiglie, che viene ridotto per la seconda i di 3420 millar- o e metà dell'anno < di di lire, senza contare i 250 miliardi di maggiori prelievi contributivi a carico dei lavoratori autonomi. Non è certo la manovra della scure; so bene che il discorso è diverso per la domanda aggregata. Ma di qui ad una valutazione di irrilevanza delle misure ai fini della lotta all'inflazione mi pare corra una certa distanza. Infine, cosa che non è stata avvertita in tutta la sua portata, abbiamo riaperto i circuiti del credito industriale, praticamente ostruiti per le difficoltà degli istituti». Resta il fatto che con questo decretone non si modificano abbastanza le spinte inflazionistiche e la pressione sulla lira. «A quanto ho appena detto, posso aggiungere senza mezzi termini che concordo su un punto: i provvedimenti di luglio costituiscono una manovra necessaria, ma non ancora sufficiente. Credo pertanto che alla temuta crisi di autunno sia necessario contrapporre una controffensiva d'autunno». Con quali iniziative e quando vi muoverete? «Appena approvato il nuotarlo Pirani (Continua a pagina 2 In quarta colonna)

Persone citate: Carli, Filippo Maria Pandolfi, Moro, Pirani, Ugo La Malfa, Vecchi

Luoghi citati: Italia, Roma