Max Born e gli anni eroici degli apprendisti stregoni

Max Born e gli anni eroici degli apprendisti stregoni L'autobiografia del premio Nobel per la Fisica Max Born e gli anni eroici degli apprendisti stregoni della materia e dell'energia. E proprio mentre Hubble scopriva la natura extragalattica delle nebulose lontane e affermava l'espansione dell'universo. Anche il macrocosmo, come il microcosmo, assumeva un nuovo volto che nessuno pochi anni prima avrebbe potuto immaginare Per la fisica furono veramente gli «anni eroici» —centro, la scuola di Gottinga — quando ogni giorno qualche «apprendista stregone» ideava una teoria, o scopriva una lègge, o persino creava un nuovo linguaggio matematico o suggeriva possibilità e fenomeni (come l'esistenza del mesone) che verranno riconosciuti esatti a volte anche a lunga distanza di tempo. Il mondo moderno, dalla radiotecnica ai computers ai laser alle centrali atomiche e purtroppo anche alle bombe nucleari è nato in quegli anni. E' un mondo che ebbe molti padri, fra i quali appunto Max Bora. E con lui tanti altri giovani di ingegno travolgente e a volte «pauroso», come Einstein e Rutherford o Dirac o Heisenberg o Schroedinger o Niels Bohr. Fra questi. Max Bora (che pure ebbe il Nobel per le sue ricerche sulla 'funzione d'onda degli elettroni*) non fu forse il più dotato, e lo riconosce egli stesso in una nota in cui non si sa se più ammirare la semplice schiettezza o la penetrazione psicologica. Ma fu la figura centrale, la personalità sicura alla quale si rivolgevano per consiglio, o aiuto o discussione, suoi colleghi. Questa biografia non soltanto è il racconto delle vicende personali dell'autore (nato a Breslavia di famiglia ebrai¬ ca, dovette anch'egli fuggire dalla sua patria all'avvento del nazismo), ma fornire anche un quadro di quella società di scienziati che spesso senza nemmeno rendersene conto stavano costruendo un nuovo universo. I rapporti di Bora con Einstein furono sempre amichevolissimi, ed esiste una raccolta di lettere scambiate fra i due (il carteggio è stato pubblicato qualche anno fa da Einaudi) che mette in luce come 1 due scienziati spesso non furono d'accordo anche su grossi problemi della fisica, e non sempre Einstein —che fra l'altro non «digerì» mai a fondo la teoria dell'indeterminazione di Heisenberg — era quello che aveva ragione. Ciò che più interessa, nell'autobiografia di Bora, è forse il racconto dei propri errori, è il modo nel quale spiega come procedeva nelle sue ricerche (e qui chi non ha famigliarità con la matematica stenta a seguirlo) come valutava le diverse possibilità che, si aprivano al suo sguardo, come riconoscesse spesso di essere a un passo dalla soluzione ma capisse, nello stesso tempo, che gli mancava quella «intuizione» risolutiva da cui altri veniva folgorato. Ma oltre che grande scienziato. Bora era un grand'uomo, aperto a tutte le discipline, arte musica umanesimo, un uomo vivo e cosciente dei problemi umani. Le sue pagine sul fenomeno nazista sono impressionanti per profondità di analisi e sensibilità morale. Così pure la sua presa di posizione, già quando la guerra era ancora in corso, contro la bomba atomica. Il libro è un potente affresco, di mano d'un protagonista, dell'intero periodo storico 1900-1960; e anche gli storici vi troveranno indicazioni utili, come i rapporti di Born con Kapitsa, lo sviluppo delle scienze nell'Urss, le relazioni con Fuchs, Pont ecorvo e altri studiosi, che scelsero di trasferirsi al di là della cortina di ferro, la fondazione, insieme a Bertrand Russell e Albert Einstein, del Movimento Pugwash contro le armi atomiche. «La lettura dei ricordi di Max Born, scrive giustamente Edoardo Arnaldi nella presentazione del libro, è stata per me fonte di ripetute grandi emozioni*. Umberto Oddone Max Bora: «Autobiografia d'un fisico». Editori Riuniti, pag. 433, lire 12.000. Dopo la rivoluzione copernicana, che mise il Sole al posto della Terra al centro dell'Universo, la seconda «grande rivoluzione» nel nostro modo di concepire il mondo fisico si ebbe negli Anni 1895-1930, il periodo che vide la scoperta della radioattività, le indagini risolutive sulla natura composita dell'atomo, il nascere della teoria della Relatività, la formulazione della dottrina dei quanti di Planck: un capovolgimento delle concezioni tramandateci dall'epoca di Newton; l'aprirsi in un nuovo mondo immensamente piccolo, quello dell'atomo e del subatomo, nel quale è racchiuso il segreto stesso 11 Tisico Max Boni

Luoghi citati: Urss