« Colpire, negli Usa, chi dà aumenti salariali eccessivi»

« Colpire, negli Usa, chi dà aumenti salariali eccessivi» Parla Wallich, uno dei governatori della Banca Centrale « Colpire, negli Usa, chi dà aumenti salariali eccessivi» Henry C. Wallich, professore di economia all'Università di Yale, è dal 1974 uno dei sette governatori del Federai Reserve Board (Fed) di Washington. Wallich è nato a Berlino ed ha alle spalle una brillante carriera. Ha studiato a Oxford, lavorato in Argentina e in Cile e successivamente a Wall Street Nel 1959 fu chiamato dal presidente Eisenhower a far parte del gruppo dei consiglieri politico-economici della Casa Bianca; è considerato un «conservatore progressista». Ecco l'intervista che ha concesso a Horst-Alezander Siebert per i quattro giornali «La Stampa», -Le Monde», «The Times» e «Die Welt» che pubblicano l'inserto EUROPA. Europa — Il fronte antinflazìonistico concordato recentemente al vertice di Venezia comincia a vacillare. In molti Paesi si invocano provvedimenti congiunturali, gli istituti europei per lo studio della congiuntura sono pessimisti perché a loro giudizio il pericolo d'una recessione mondiale aumenta rapidamente. Come giudica la situazione il Federai Reserve Board? Wallich. .Negli Stati Uniti si moltiplicano i segni che il fondo è già stato toccato o lo sarà presto. Noi dobbiamo uscire dalla recessione, ma non di colpo, piuttosto adagio adagio. Io penso che alla fine di quest'anno o all'inizio del prossimo incomincerà in America il movimento di ripresa, mentre nel resto del mondo la congiuntura si sarà notevolmente raffreddata. Sarebbe il ritmo più favorevole. Non dovremmo insomma andare all'insù e all'ingiù con lo stesso passo». Europa. I debiti con l'estero del Terzo Mondo superano ormai i 350 miliardi di dollari. Quali crediti sono scritti nei libri delle banche americane? Wallich. «Verso i Paesi in sviluppo (sensa gli Stati del petrolio) da 50 a 60 miliardi di dollari, verso l'e-tero in complesso circa 300 miliardi di dollari. Ma una notevole parte è costituita da investimenti finanziari». Europa. Negli Usa la recessione, soprattutto in relazione al profondo crollo della congiuntura nel secondo trimestre, procede secondo i piani? Wallich. -Noi non abbiamo né voluto né pianificato la recessione. Ma dopo cinque anni di congiuntura crescente una pausa era scontata. Il centro della recessione si trova essenzialmente nell'automobile e nell'edilizia. Noi stessi siamo colpevoli di molti errori che sono stati fatti. Anche le diversità regionali sono da considerare. Detroit va male da molto tempo, in California eTexas l'economia va ancora bene». Europa. In marzo il Federai Reserve Board ha tirato il freno con uno scossone richiamandosi alla legge sul controllo del credito del '69. Vista oggi, non è stata una medicina troppo forte? Wallich. .Le restrisiom quantitative del credito avevano il vantaggio dì evitare una ulteriore tensione degli interessi. L'effetto è stato straordinario, soprattutto psicologico. Ciò che ha fatto veramente colpo — dopo che il ministro delle finanze Usa aveva strappato alla tv la sua carta di credito — è stata la condanna morale del credito per il consumo immediato. Di per sé le misure contro i consumi sono state modeste». Europa. Tre, quattro mesi dopo il presidente Carter ha dovuto però pregare la popolazione di riprendere ad utilizzare i cartoncini di plastica... Wallich. .Dal che si vede quanto la misura sia stata efficace». Europa. La recessione ha frenato l'inflazione? Wallich. «In una certa misura ci è riuscito di spezzare la mentalità dell'inflazione, ma il risultato non è ancora soddisfacente». Europa. Un nuovo pericolo di inflazione è connesso anche con un futuro eventuale aumento dei salari? Wallich. «Io penso che sarebbe utile impegnare il sistema fiscale nella lotta all'inflazione. A mio parere, le imprese che concedono aumenti salariali eccessivi dovrebbero venir colpite da imposte più alte. Sarebbero possibili anche riduzioni fiscali per aumenti salariali modesti, anche a favore dei prestatori d'opera. In questa direzione la riduzione fiscale potrebbe funzionare». Europa. La produttività, resta dunque uno dei maggiori problemi americani? Wallich. .Per un Paese senza sufficiente aumento della produttività è difficile frenare l'inflazione e conservare la pace sociale». Europa. Che ricette ci sono? A Washington si parla molto di reindustrializzazione dell'America, che dovrebbe cominciare con l'auto e con l'acciaio. " Wallich. .Ciò che si profila sono una riforma fiscale, una riduzione degli investimenti ambientali e di sicurezza che ostacolano la produzione e misure per aumentare la com-' petitìvità internazionale. Si pensa anche ad una migliore formazione della forza di lavoro». Europa. Un ritorno al tallone aureo, come è apertamente discusso dal gruppo attorno a Reagan, sarebbe realistico? Wallich. .No. Non me io posso nemmeno immaginare. Un ritorno al vero standard aureo non è concepibile». Europa. Chi si augura di avere come prossimo presidente? Wallich. «Il mio incarico non mi permette di fare politica. Posso soltanto dare il mio voto». Horst-A. Siebert Francoforte — La Dresdner Bank ha annunciato che il rublo sovietico è stato rivalutato da 2,7670 a 2,7778 marchi tedeschi, con effetto immediato. Ora, 100 marchi valgono 36 rubli

Persone citate: Eisenhower, Henry C. Wallich, Reagan, Siebert