Fra simpatie e timori la corsadi Lisbona verso la Comunità

Fra simpatie e timori la corsadi Lisbona verso la Comunità CON SUSSULTI E CONTRATTEMPI PROCEDE L'ALLARGAMENTO DELL'EUROPA DEI NOVE Fra simpatie e timori la corsadi Lisbona verso la Comunità Tre anni fa, quando il Portogallo chiese ufficialmente di entrare nella Cee, per Lisbona fu una corsa contro il tempo per battere l'eterno rivale la Spagna, nella gara di presentazione della domanda di adesione alla Comunità. Oggi come allora, il Portogallo è nuovamente in corsa, questa volta però la competizione è ad ostacoli. Le difficoltà da superare sono molteplici e costellano tutto il cammino sul quale idealmente dovrebbero incontrarsi a metà strada i futuri sposi. Da una parte un'Europa a Nove ancora titubante al pensiero di allargare la cerchia familiare già cosi indisciplinata dall'altra un Paese storicamente relegato alla periferia continentale e che esige di riscuotere la ricompensa per la sua riconquistata democrazia. Non vi è dubbio che il modo con il quale procede l'iter di accesso portoghese al Mercato comune desti notevoli preoccupazioni a Bruxelles per non parlare delle appren-' sioni che suscita a Roma, Parigi e anche fra i prossimi due soci, Spagna e Grecia. - A parole tutti sono d'accordo sulla giustezza delle decisioni prese, non passa quasi giorno senza che autorevoli esponenti politici di qualsiasi Paese comunitario esprimano il pieno appoggio alle istanze portoghesi. Si saluta con affetto il nuovo partner, lo si considera insomma alla stregua di un vecchio amico ritrovato eppure dietro la schiena, sono in molti a fare gli scongiuri. Altri, come Giscard d'Estaing propongono addirittura il congelamento del processo di adesione. In sostanza si tratta di collimare due meccanismi i quali non solo girano a velocità differenziate ma i cui ingranaggi erano stati concepiti e disegnati per scopi diversi. La principale difficoltà, da risolvere in tempi brevi, resta dunque quella di adeguare un elefante il quale bene o male, da imparato a muoversi, alla coabitazione con un «animale» in tenera età,, fragile ma voglioso di crescere sanò e robusto prima che gli roaip'anò letìssa.' »II presso che l'Europa più sviluppata dovrà pagare per l'integrazione economica e sociale dei Paesi meno favoriti sarà sempre inferiore alle spese che dovrebbe sostenere in cftso di deterioramento, indebolimento e scomparsa della democrazia sul suo fianco Sud». La dichiarazione è del presidente portoghese Antonio Ramalho Eanes e riassume quella che potremmo definire l'inevitabilità della situazione. •Indietro non si può andare», dice P.ui Almeida Mende», il giovane avvocato che da anni perora la causa portoghese. Ora è 11 sottosegretario di Stato incaricato per i rapporti comunitari passa metà del suo tempo a Bruxelles e nelle capitali della Cee per sostenere la vocazione europea del governo di coalizione di Francisco Sa' Carneiro, in carica da dicembre dopo aver sconfitto 1 socialisti di Mario Soares. «Siaino accusati di voler agire troppo in fretta- Non è vero: non si tratta di accelerare i negoziati di adesione quanto di recuperare il tempo perduto». Il riferimento è ovvio e va ascritto al clima di «cauta fiducia» che aveva caratterizzato l'atteggiamento della diplomazia occidentale nei confronti del Portogallo durante il confuso periodo terzomondista della gestione di Vasco Goncalves, allora alleato solo atlantico ma scomodo. «Adesso per fortuna tutto è diverso», spiega Mentì es e si chiede con una punta polemica: -Abbiamo ripreso il posto che ci compete in seno agli organismi più delicati dilla Nato, tornando in quegli Uffici dai quali si era tentato di escluderci. Perché dovremmo dunque essere i figli cattivi della futura Europa a dodici?». Le tappe da percorrere sona ormai delineate. Entro la (ine dell'anno dovrebbero essere conclusi i negoziati di preadesione nel corso dei quali, con discussioni bilaterali e a più voci, verranno esaminati, e si spera risolti tutti i problemi pendenti. In modo particolare bisognerà mettere a. punto il complesso meccanismo per l'impiego dei 278 milioni di unità di conto, pari a 400 milioni di dollari, che il Portogallo ha chiesto in prestito alla Cee per i prossimi tre anni con l'Intento di allineare le strutture economiche e produttive portoghesi alle esigenze della Comunità. ■ ■•Impiegheremo questa somma, se ci verrà concessa — dite ancora Mendes — per ammodernare la nostra agricoltura, attualmente troppo polverizzata e cronicamente incapace di organizzarsi. La useremo per ridare fiato alle piccole e medie imprese, sem¬ pre a corto di finanziamenti, e per indurle a intraprendere investimenti produttivi. In poche parole dobbiamo far capire ai nostri imprenditori che è giùnto il momento di pensare e agire in chiave europea ». Successivamente gli accordi andranno definiti a livello intergovernativo entro il 1981 per passare poi alla fase della ratifica da- parte dei nove Parlamenti nazionali da completare entro il 1982, per consentire infine la firma solenne dell'ingresso del Portogallo nella Cee, il primo gennaio 1983. A Lisbona nessuno si illude che il Portogallo «made ini Europe» non abbia ancorai {molti nemici. C'è l'impressio-i ne generalizzata seCoflci^ cui) {la produzione agricola portoghese, grazie al "basso costo, della manodopera, sar1à^com< petitiva per l'Italia e la Francia nel settore dei pomodori, dell'olio d'oliva, delle sardine1 In scatola. E' un luogo comune che 1 portoghesi si affannano a smentire con foga ricordando che i proventi dell'agricoltura incidono solo per il 12 per cento sul prodotto nazionale lordo e che il Paese continua a dover importare oltre la metà del suo fabbisogno alimentare, quindi «niente competizione ma piuttosto' complementarietà produttiva». Un fatto è certo. Con l'in-, gresso del Portogallo prelu-j dio a quello spagnolo e greco, l'asse della Cee, ora rivolto sulla direttrice verticale e puntato al Nord si sposterà verso meridione. Solo l'impegno solidale dei soci europei eviterà pericolose spaccature a allontanerà lo spettro di un'Europa non più a due ma addirittura a tre velocità. Fiero de Garzarolli

Persone citate: Almeida Mende, Antonio Ramalho Eanes, Francisco Sa' Carneiro, Giscard D'estaing, Mario Soares, Mendes, Vasco Goncalves