Per la Cee tappe difficile nella cooperazione politica
Per la Cee tappe difficile nella cooperazione politica LA LEZIONE DELLE CRISI MONDIALI Per la Cee tappe difficile nella cooperazione politica Nei drammatici avvenimenti del 1980 la cooperazlone politica europea ha oscillato vistosamente tra successo e fallimento. Il punto più basso è stato segnato dall'invasione sovietica dell'Afghanistan alla fine del 1979.1 nove membri della Comunità non hanno avuto alcuna reazione immediata la risposta europea non c'è stata. Ci sono volute due settimane in un'epoca di comunicazioni immediate, prima che i Nove riuscissero ad esprimere una posizione comune. Il punto più alto della cooperazione politica, bisogna onestamente riconoscerlo è stato il 19 febbraio di quest'anno, quando i Nove hanno finalmente deciso la risposta alla crisi aperta dall'invasione sovietica, lanciando l'idea di un Afghanistan neutrale e non allineato. Questa idea, propugnata dal ministro degli Esteri inglese. Lord Carrington è diventata la base della diplomazia occidentale nel tentativo di contenere l'espansionismo sovietico. Emergono alcune lezioni da questi estremi, alto e basso, della cooperazione politica europea. Anzitutto gli europei sono stati colti alla sprovvista, malgrado tutti i campanelli d'allarme. Certo, era il periodo delie festività di fine anno, ma forse che il mondo smette di girare perché ci si avvicina al Capodanno? In secondo luogo, in assenza di un'adeguata struttura permanente per sostenere la cooperazione politica, non esisteva alcuna predisposizione per un piano congiunturale. La presidenza di turno, irlandese, stava per essere trasmessa all'Italia. Gli irlandesi agirono correttamente, ma la nuova presidenza in ogni caso non era ancora pronta ad af- frontare il problema, nessuno pensò ai Nove nell'ondata di reazioni, e gli Stati Uniti presero l'iniziativa di combinare un incontro a Londra. E' vero, le democrazie prendono sempre tempo, a volte molto tempo, per reagire ad un pericolo, ma l'iniziativa europea fu straordinariamente debole. Una lezione più ampia per l'Europa, che va parallelamente alla cooperazione politica, deriva dal fatto che la crisi è scoppiata ben lontana dai confini della Comunità. E' abbastanza ovvio che nel mondo d'oggi gli avvenimenti che si svolgono in Africa o nel ' Medio Oriente possono riguardare da vicino l'Europa tanto quanto gli sviluppi all'interno del Continente; ma difficilmente si riesce a scorgere la capacità dell'Alleanza di far fronte tempestivamente alle minacce. E interessante sottolineare come nella formulazione di una posizione comune (quello < che abbiamo definito come il punto più alto della cooperazione politica europea), la «soluzione» sia stata il risultato dell'intervento e della dedizione di un uomo, piuttosto che di un gruppo. Dopo il successo per lo Zimbabwe Lord Carrington godeva di molto, prestigio presso gli alleati. Inoltre, i Nove erano nella situazione in cui dovevano comunque fare qualcosa, la pubblica opinione l'aspettava. Duecento giornalisti erano davanti alla porta della sede in cui si svolgeva l'incontro, in attesa di notizie. I ministri all'interno si rendevano conto del fatto che sarebbero stati responsabili di un'amara delusione se avessero fallito nella ricerca di una posizione comune. I mezzi d'informazione giocarono in tal modo un ruolo determinante. ' I punti di forza e di debolezza della cooperazione politica nella Comunità sono evidenti. I Nove devono lavorare insieme in vari modi per sostenere gli obiettivi, principalmente economici, del Mercato comune. Ma essi in realtà non sono molto bene organizzati per farlo, malgrado la lunga consuetudine di lavorare (e non lavorare) insieme. Tuttavia è probabilmente un errore supporre che i Nove debbano necessariamente lavorare insieme per principio e su ogni argomento, anche se è ovviamente comune convinzione che debbano perseguire la stessa linea. Una delle caratteristiche della diplomazia moderna vuole che problemi diversi richiedano tipi diversi di approccio; il che significa diversi tipi di raggruppamenti internazionali. Cosi, per il problema della Namibia sono cinque nazioni occidentali, di cui soltanto tre membri della Comunità, a condurre l'iniziativa dei negoziati con il Sud Africa: mentre nel campo della difesa è la Nato, con 15 Paesi aderenti, la sede naturale in cui si prendono le decisioni. La cooperazione politica tra 1 Nove si attenua spesso tra questi due gruppi. E' stata positiva al massimo, almeno cosi è stato ampiamente riconosciuto, durante la preparazione della conferenza sulla sicurezza e la cooperazione europee, tenutasi ad Helsinki nel 1978. Nella prassi l'esperienza dimostra che su molte decisioni di minore importanza i Nove hanno effettivamente deciso di assumere posizioni diverse. Alle Nazioni Unite i Nove cercano di lavo David Spanier (Continua a pagina IV In quinta colonna)
Persone citate: David Spanier, Lord Carrington
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