Cade anche un «mondiale» delle americane

Cade anche un «mondiale» delle americane Alla chiusura delle gare di nuoto battuti tre record, compreso quello dei 200 dorso di Linda Jezek Cade anche un «mondiale» delle americane Rica Reinisch, quindicenne di Dresda, è scesa a 2'11"77 - L'azzurro Raffaele Franceschi quinto nella finale dei 100 s.l. vinta da Woithe DAL NOSTRO INVIATO MOSCA — Altri tre primati del mondo femminili nelle ultime due giornate(400 misti,200 dorso e 4x100 stile libero), tutti ad opera delle tedesche est, hanno si¬ glato l'olimpiade natatoria, che ha concluso ieri il suo programma: 200 dorso femminili: cade un mondiale americano, quello stabilito nel '78 da Linda Jezek. Rica Reinisch, graziosa quindicenne di Dresda, non perdona. Dopo quello dei 100 demolisce senza apparente sforzo anche questo limite, con la sua bracciatina non troppo allungata, da centista, pren- dendo l'acqua molto ai lati della testa, virando (male) ai cento in l'4"55, staccando sempre più la. Polit e l'altra' ddr Treiber, ex primatista, e •finendo in 2'11"77, sedici centesimi meno della Jezek ai mondiali di Berlino. 100 stile libero maschili: anche senza Guarducci e con Rampazzo e Revelli un po' mosci, c'è un italiano in finale: è il modesto Raffaele Franceschi, ventenne, fratello maggiore di Giovanni, milanese, più che altro noto come staffettista. In una semifinale di ferro si era attaccato ai migliori facendosi trascinare fino ad un bellissimo 51"87, settimo tempo, primo italiano a meno di 52 secondi dopo Guarducci. La gara regina dei Giochi del nuoto, laurea una stella sicura di domani, Jorg Woithe, diciassettenne di Berlino, un biondone dal crawl spettacolare, alto 1,94, capace di abbassare due volte il proprio record europeo nelle eliminatorie (prima 50"49, poi 50"21), per poi accontentarsi di stroncare la concorrenza in una vasca (24"05) e toccare i 50"40, lasciandosi avvicinare dallo svedese Holmertz (50"91). Anche il bronzo va alla Svezia, con Johansson, nonostante un pessimo tuffo. Franceschi incomincia piano (25"31) e conclude in furiosa rimonta, fino al quinto posto e al nuovo personale di 51"69, non tanto lontano dal primato di Guarducci. 4x100 stile libero femminile: la Ddr fa l'europeo già in batteria (3'45"19), dove l'Urss si fa squalificare. Per Krause (54"90 in prima frazione, terza volta sotto i 55" nell'Olimpiade), Metschuk, Diers e Hulsenbeck è una passeggiata vincere a tempo di mondiale, 3'42"71, a meno di 56" dimedia. 200 rana maschili: Robertas Zhulpa, gigante lituano di Vilnius, ventenne, miglior performer mondiale dell'anno, va subito in testa spavaldo, con la sua rana lunga da duecentista puro, inseguito solo dal compagno Miskarov e dall'agonista australiano Spencer, mentre rinuncia alla lotta il pelato inglese Duncan Goodhew, vincitore dei 100. Zhulpa passa a metà gara in l'5"94 e chiude indisturbato, fallendo però con 2'15"85 il mondiale di Wilkie. Alle sue spalle spunta l'ungherese Vermes, che soffia l'argento a Miskarov. 200 dorso maschili: anche qui niente primati, anche qui in evidenza gli ungheresi, anche qui vittoria agevole del favorito Sandor Wlaaar, primatista europeo, ben davanti per tutta la gara all'anziano connazionale Zoltan Verraszto e ad Amark Kerry, per il quale s'alza ancora una volta sul pennone la bandiera australiana. Wladar passa ai 100 in 58"5& e chiude in 2'1"93, undici centesimi sopra il suo record continentale, ma lontanissimo dai tempi di Naber a Montreal. 100 rana femminili: lite Geweneger, la sedicenne fuoriclasse di Karl-MarxStadt, non mantiene le promesse. Forse si emoziona, fatto sta che si ingolfa, patisce l'avvio violento dell'inglese Kelly (33"06 alla virata), poi l'attacco della sovietica Vasilikova. Alla fine la spunta di forza, senza mai riuscire a distendersi nella sua rana naturale, restando di 11 centesimi sopra il mondiale stabilito in batteria (l'10"22 contro l'10"ll) e rimandando l'attacco al «muro» degli 1 '10". Dietro di lei la danese Nielsson soffia il bronzo alla sfiatata Kelly. Gara d'altissimo livello medio, in due sotto l'I 1". altre tre sotto 1 '12". Ultima, la nostra Monica Bonon, che però si batte da protagonista, con straordinario temperamento (33"99ai 50, ancora in lizza per le medaglie), cedendo infine in un bel l'12"51 ad avversarie tutte al di sotto del suo primato italiano segnato in batteria. 400 misti femminili: arriva il primato storico. Petra Schneider, un'altra stella di Karl-Marx-Stadt, 17 anni, un metro e 71, scava progressivamente un abisso fra sé e le rivali ed anche fra sé e il proprio mondiale del 7 maggio scorso. Nuota a delfino in 1T'72. a dorso in l'll"50, a rana in l'20"07, a crawl in l'4"10. Toglie complessivamente 6" e mezzo al suo pri¬ mato, con un 4'36"29, che è tempo assolutamente «maschile». A mezza vasca di distacco, argento britannico -, con la Davies e —? curiosità bronzo per la polacca Czopek. 800 stile libero femminile: Robertina Felotti, testa matta, s'era afflosciata subito in batteria, nuotando 13 secondi sopra il record italiano, anziché sotto come sarebbe servito per puntare alla medaglia. Se almeno avesse eguagliato i suoi tempi di un mese fa, sarebbe entrata tranquillamente in finale, dove invece la sola avversaria delle tre Ddr e delle tre sovietiche, rimane l'austra- liana Michette Ford, in rappresentanza della primatista mondiale Wickham, boicottatrice. La Ford, florida brunetta dKiottenne del Nuovo Galles del Sud, collezionistadi francobolli, adempie' tanto bene ai suoi compiti di vicaria da arrivare all'oro di prepotenza, stroncando dopo un paio di vasche la Diers (che pure segna l'europeo in 8'32"55) e chiudendo senza problemi in 8'28"90, dopo un passaggio di 4'14"66. Ancora una bandiera australiana sale sul pennone e la Michelle la saluta con lacrime, sorrisi e carezze al suo orsacchiotto. 400 misti maschili: altro mancato protagonista azzurro, Giovanni Franceschi, eliminato in batteria con un tempo non degno dei suoi recenti progressi (4'33"66). In finale domina Alexandr Sidorenko, ventenne di Zhdanov, Ucraina, limitandosi a mettere a frutto la propria regolarità nei vari stili, di fronte ad un lotto di concorrenti che hanno grossi squilibri fra una frazione e l'altra, essendo soprattutto specialisti di delfino (Fesenko, secondo), rana (Hargitay), dorso (Verrazto, terzo, e Rolco). Delude ancora una volta il brasiliano Madruga. Delude anclie il tempo del vincitore, 4'22"89, quasi un secondo più del suo europeo. g. men.