Federico Roman il cavaliere più completo

Federico Roman il cavaliere più completo E' arrivata per l'Italia la quarta medaglia d'oro dopo Giovannetti, Damilano e la Simeoni Federico Roman il cavaliere più completo Il Mestino ha vìnto il concorso individuale zato al secondo posto nella prova a squadre • ■ Con il fratello La Federazione Mauro, Anna Casagrande e Marina Sciocchetti si è piaznon voleva mandarli a Mosca per paura di «brutte figure» DAL NOSTRO INVIATO MOSCA — Una medaglia d'oro e una d'argento, quasi un saccheggio azzurro ieri al centro equestre di Bitza. Federico Roman, che giusto domani compirà ventotto anni, ha vinto il titolo individuale di completo trascinando poi il fratello Mauro, Anna Casagrande e Marina Sciocchetti al secondo posto nella competizione a squadre. Erano anni che non succedeva, per trovare una affermazione migliore bisogna risalire a Tokyo, Olimpiadi del 1964, quando Mauro Checco li, nell'individuale, e Ravano. Argenton, Angioni e lo stesso Checcoli fecero una accoppiata tutta d'oro. A Monaco venne soltanto un argento, (Argenton nell'individuale), a Montreal restammo completamente a bocca asciutta. Questa volta, però, l'affermazione è tanto più straordinaria, e bella, e catturante perché ottenuta da quattro ragazzi venuti qui a Mosca sfidando tutto e tutti, in primo luogo la federazione italiana che si era opposta con ogni mezzo al loro desiderio di partecipare alle Olimpiadi. E' una storia lunga, difficile da raccontare nei dettagli, triste per i responsabili dello sport equestre, piena di giuste rivincite per i ragazzi che tornano a casa ricchi di medaglie. Basti dire che la decisione di boicottare Mosca è stata portata fino all'estremo dai dirigenti federali (meglio da una parte di essi, quella più conservatrice che fa capo ai militari) che hanno negato qualsiasi tipo di assistenza tecnica (veterinario, capo scuderia, maniscalco) abbandonando i ragazzi al loro destino e costringendoli a ricorrere ad amici per supplire almeno un poco a una situazione in partenza quasi disperata. Federico Roman, il più anziano ed esperto del gruppo, si è trasformato in caposquadra, sommando alle mille tensioni della preparazione olimpica i mille problemi legati all'organizzazione della piccola battagliera, irriducibile spedizione. Ha dovuto preoccuparsi dei passaporti, dei visti, dei permessi per i cavalli, ha dovuto sostituire gli assenti appoggiandosi al centro equestre Brughiera, raccattando gente entusiasta e costruendo un piccolo gruppo quasi familiare cui va il merito, tutto, di aver fatto incetta di medaglie. Mancavano alcuni forti avversari, è vero, come ad esempio statunitensi e inglesi, ma questo non scalfisce il valore dell'affermazione, leggermente meno brillante sul piano tecnico ma certamente più difficile per il quadro generale in cui è stata ottenuta. Anche i cavalli la Fise aveva negato ai fratelli Roman. Anna Casagrande e Marina Sciocchetti hanno portato qui a Mosca i quattro che appartengono a loro (Daley, Windsor Lodge, Rohan De Lechereo e Tristan). Federico e Mauro Roman hanno dovuto ricorrere al Coni per poter avere i. tre animali acquistati dalia Fise con i quattrini del Coni stesso e negati in un primo tempo dalla Federazione ai cavalieri. Un gran pasticcio, una situazione incredibile, quasi grottesca. Federico Roman ha vinto l'oro olimpico in sella a Rossinan, un sangue nobile inglese grigio di otto anni affidato alle sue cure dal novembre scorso. Prima Federico montava, in proiezione olimpica, Mardi Gras. già appartenente a Anna d'Inghilterra, che si è però infortunato seriamente l'anno scorso in Germania nel corso dei Campionati europei. Anna Casagrande era in sella a Daley, Marina Sciocchetti a Rohan De Lechero, Mauro Roman a Dourakine IV. Federico Roman partiva con buone possibilità ma non era considerato alla vigilia favorito assoluto. Ha vinto un oro e un argento quando la Fise, addirittura, aveva cercato di rafforzare il suo netto rifiuto alla partecipazione dei quattro adducendo motivi tecnici, dicendo insomma che non conveniva andare a Mosca onde evitare brutte figure. Aveva anche chiesto al generale Lucio Manzin, tecnico federale, una dichiarazione scritta di «idoneità tecnica», minacciando nei fatti se non nelle parole provvedimenti disciplinari al ritorno in patria dei quattro «ribelli». Ma i quattro «ribelli» si portano a casa un oro e un argento, cosa succederà adesso? Federico Roman, con ferma presa di posizione, e partendo dal vantaggio grande che può dare una doppia medaglia, ha detto subito dopo la gara che spera succeda come nel tennis, quando al termine del match gli avversari saltano la rete e si stringono la mano : «Io — ha affermato — ero disposto anche a stringerla prima, però è ovvio che il primo passo, adesso, tocchi agli altri, agli avversari». Ma si piegherà il gruppo dei conservatori all'evidenza dei fatti? Si metterà sull'attenti davanti al luccichio di un oro e un argento olimpici? c. co. Mosca. Lo stile perfetto di Federico Roman in un diffìcile passaggio ieri sugli ostacoli nella gara conclusiva del concorso