Bisaglia di Eugenio Palmieri

Bisaglia Bisaglia (Segue dalla 1" pagina) che giapponesi sui mercati americani ed europei, mettendo in rilievo il pericolo che si correrebbe ih seguito ad un eventuale passo falso. Il ministro dell'Industria non si è limitato all'accordo Alfa-Nissan, ma ha sostenuto che il piano di settore auto in preparazione «è una garanzia che II Governo offre» e che in base ad esso si può trovare una soluzione di politica industriale e finanziaria. Ciò darebbe modo all'industria nazionale di presentarsi con armi adeguate alla sfida mondiale, ad una crisi internazionale «minacciata soprattutto dalla concorrenza giapponese». Tutto questo consente — secondo Bisaglia — di chiedere alle case automobilistiche, e alla Fiat in particolare, di non toccare l'occupazione. Intanto può dirsi iniziato il lavoro di redazione del piano auto. Lo stesso Bisaglia, infatti, ha insediato la Commissione tecnica (ne fanno parte Vittorio Barattieri, coordinatore, Patrizio Bianchi, Nicola Cacace, Riccardo Gallo, Ruggero Cuminotti, Gavino Manca, Ruggiero Mandati, Francesco Paolo Mattioli, Carlo Righini, Alessandro De Tomaso, Corrado Innocenti e Silvano Veronese) che entro settembre elaborerà un primo rapporto. Sulla questione hanno preso posizione anche alcuni senatori comunisti (Colajanni, Chlaromonte, Bacicchi e Milani). Anch'essi si dichiarano contrari ad ogni licenziamento «che provocherebbe tensioni sociali e politiche acutissime». E' importante, pure, che i senatori chiedano al Governo «se disponga di elementi atti ad accertare la veridicità circa l'assenza di adeguate proposte della Fiat in relazione a un eventuale accordo con l'Alfa, proposte — conclude l'interpellanza — che avrebbero potuto consentire una soluzione nazionale (e a livello europeo) dei problemi del risanamento e sviluppo dell'Alfasud Eugenio Palmieri