Eroi poveri di Lardner di Masolino D'amico

Eroi poveri di Lardner Il ritorno di un maestro Eroi poveri di Lardner Ring Lardner: «Il meglio», trad. Marcella Hannau, Longanesi, pagg. 507, lire 6500. Nella prefazione alla prima edizione di questa raccolta, Mario Monti ri/eriva un giudizio su Lardner pronunciato da H. L. Mencken. dittatore delle lettere americane, trentanni prima. Mencken, che fu la prima voce autorevole a segnalare il talento dì Lardner, si domandava quanto di quelle storie tanto legate all'attualità (il baseball, le canzonette, la radio) sarebbe stato ancora comprensibile di li a pochissimo tempo. ' Evidentemente moltissimo, commentava Monti nel '54, se queste storie non soltanto si leggono ancora, ma sopravvivono perfino alla traduzione. E Io slesso diremo anclie noi; benché ristampando quella edizione pur tanto meritevole dopo un altro quarto di secolo la Longanesi avrebbe pur potuto aggiornarla un tantino. Forse non per quanto riguarda la traduzione, intrapresa allora da Marcella Hannau con grande coraggio. Ma la sintetica introduzione di Monti non avrebbe perso nulla del suo merito di pioniera se si fosse continuata, facendola arrivare fino a oggi, la breve s torta della fama dei Lardner. Gli americani sono sempre stati pudichi nel valorizzare la loro arte popolare; nel passato si sono un po' vergognati di avere amato svisceratamente perfino artisti in seguito esaltati dalla critica seria, cóme Mark Twain, Chaplin, Buster Keaton. Gershwin e via dicendo. Oggi assistiamo alla glorificazione della produzione hollytooodiana ai suoi tempi più sfacciatamente commerciale, alla canonizzazione di illustratori come Frederick Rem.ington o Norma Rockwell, alla nostalgia per la scomparsa del burlesque, è difficile quindi rendersi conto che ancora venticinque anni fa non soltanto quasi nessuno considerava Ring Lardner un grande scrittore, ma era addirittura quasi impossibile trovare in stampa più die una piccolissima parte della sua opera. Diverse le cose oggi, naturafmente; ed erano diverse àkchè quando Lardner era viiV.lNato nel 1885 nel Michigan, lo scrittore sarebbe morto' prematuramente a New York nel 1933, all'apice non soltanto della popolarità presso le larghissime fasce dei lettori delle sue colonne, ma anche della stima fra quella brillantissima élite letteraria netvyorcìiese che si riuniva allo Algonquin Hotel. Dorothy Pafìcer, James Thurber, Robert. Benchley lo considerava no un maestro; Scott Fitzgerald e Edmund Wilson non lo rispettavano meno di loro. Segnalando la straordinaria acutezza con cui il suo orecchio registrava e riproduceva il parlato della gente, Mencken aveva indicato la sua dote più appariscente e ammirata. Ma i critici venuti dopo lianno avuto modo di ampliare assai gli attributi del personaggio, salutandolo come il più attendibile cronista di una certa America. Lardner cominciò come giornalista sportivo specializzato nel baseball, negli Anni 10, e continuò ascrivere per la stampa periodica durante tuttala i>ita. Una gran parte della sua produzione risente, e non poteva essere altrimenti, della necessità di mantenere il ritmo richiesto, ovvero di uniformarsi al taglio imposto p dalle esigenze redazionali. Questo è meno visibile nella antologia come quella MontiHannau, dove si è scelto, appunto, solo il meglio; ma anche un capolavoro come il racconto Alibi Ike continua per qualche pagina di troppo, dopo che la trovala iniziale, connessa alla descrizione del protagonista — l'uomo die Ita il vizio dì accampare scuse anche dopo aver funzionato bene —, è stata pienamente, sfruttata. Però leggete A certi piaccion fredde, che Dorothy Parker giudicò uno dei tre più bel racconti mai scritti. Leggete Campione, spietata demolizione di un eroe inventatodalia slampa, al cui mito tutti collaborano perché a tutti conviene. Leggete il romanzo breve, anch'esso qui incluso, Il grande villaggio. Sospetterete, e a ragione, die nessuno meglio di Lardner abbia ritratto l'ignoranza, il provincialismo, gli ideali vuoti e tuttavia anche l'energia, l'insopprimibilità, la trionfante volgarità dell'America minore, prima e subito dopo la grande depressione. Sospetterete anche, e avrete ragione di nuovo, che fra il tardoromantico barocco barbarico dì Fitzgerald e il levigato, sapientissimo ncoflaubertismo d'azione di Hemingway la prosa americana non abbia conosciuto artigiano più originale e compiuto. Masolino d'Amico

Luoghi citati: America, Michigan, New York