Finto matrimonio di preti in Spagna
Finto matrimonio di preti in Spagna Per protesta contro il celibato Finto matrimonio di preti in Spagna Avvenuto a Cordoba, I cittadini di Cordova non credettero ai loro occhi: cinque sacerdoti cattolici contrassero matrimonio religioso nel corso di una cerimonia concelebrata da altri nove sacerdoti ed alla presenza di altri trenta, chiaramente simpatizzanti con i cinque. Abituati a vedere il prete come semplice testimone delle ^nozze altrui, i cordovesi — dimenticando che l'umorismo è una delle caratteristiche prìnci pali del popolo andaluso — tardarono a rendersi conto che era tutto finto. Sì, una presa in tra lo stupore generale giro! Però aveva uno scopo preciso: richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sul crescente numero di sacerdoti che l'obbligo del celibato pone di fronte a situazioni quasi sempre dolorose, spesso drammatiche. La Spagna conta circa 33 •mila preti: forse un po' troppi per un Paese che, come l'Italia, difetta di autentiche comunità cristiane di cui il parroco — o chi per lui — potrebbe essere il dinamico animatore. Di questi 33 mila preti nel periodo che è andato dal 1963 al 1968 oltre 7 mila furono ridotti allo stato laicale dalla Santa Sede, due anni or sono 100 di loro contrassero matrimonio. Secolarizzazione e matrimonio avvennero con il nihil obstat delle superiori autorità, ma si tratta di una minoranza legalizzata i più preferendo gettare semplicemente la tonaca alle ortiche, convivere con la propria donna o in certi casi (una cinquantina sinora) sposarsela col rito civile (si ricordi che questo tipo di rito è ancora riservato solamente a elli non è cattolico oppure ha fatto pubblica abiura; in tal modo i diritti non solamente del cittadino ma dell'autentico credente vanno a farsi benedire). Nel 1969 un'inchiesta rivelò l'autentico stato di nevrosi in cui a causa del celibato viveva la maggioranza del clero spagnolo, anche se quella non era l'unica ragione. Che adesso non pochi sacerdoti abbiano deciso e decidano di superare la loro nevrosi rompendo la solitudine affettiva che ne era la causa, è cosa che può addolorare certuni, ma stupire nessuno. C'è di più: il numero di coloro che abbandonano la Chiesa seguendo quelle che Pascal chiamava eie ragioni del cuore» sarebbe superiore a quello sinora registrato se non esistesse per il prete che ha saltato la barriera lo spauracchio della disoccupazione. E' un fenomeno ben noto anche in Italia: oggi con un diploma di maturità classica o una laurea in teologia o in lettere e filosofìa si va assai poco lontano. Quando c'è una moglie, quando ci sono dei figli da mantenere (si parla di 300 sacerdoti spagnoli che proprio per essere divenuti padri hanno chiesto la secolarizzazione), la scelta può divenire angosciosa. Alcuni degli ex preti sono stati fortunati: la politica ha loro concesso infatti quella sicurezza economica che altrimenti sarebbe rimasta problematica. Praticamente tutti i principali partiti politici contano ex preti nelle loro file: la percentuale comunque è più forte in seno alla sinistra che in seno alla destra (ed anche questo è comprensibile). Persino l'alta burocrazia governativa conta un ex prete: T'attuale direttore generale della Musica, Jesus Aguirre, proviene dalla diocesi di Santander dove ha prestato servizio per molti anni. Un bell'esempio di anticonformismo per il governo presieduto dal cattolicissimo Adolfo Suarez.
Persone citate: Adolfo Suarez, Cordoba, Cordova, Jesus Aguirre
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