Università: una svista nei decreti sottrae a decenti centomila lire

Università: una svista nei decreti sottrae a decenti centomila lire Dimenticata una indennità per gli ex assistenti e incaricati Università: una svista nei decreti sottrae a decenti centomila lire ROMA — Un errore di formulazione nei decreti delegati di attuazione della legge sul riordinamento della docenza universitaria farà perdere centomila lire lorde mensili agli assistenti che diventeranno associati, se il governo non provvederà d'urgenza a sanare la situazione. L'elemento più singolare della vicenda sta nel fatto che nessuno — né l'esecutivo, né i partiti, né ovviamente le organizzazioni dei lavoratori della scuola — ha voluto questa decurtazione, che sarebbe passata inosservata se i sindacati non l'avessero denunciata al ministro della Pubblica Istruzione durante gli incontri di questi giorni. Gli assistenti e gli incaricati, che dichiaravano di non svolgere attività professionali superiori a due milioni annui, godevano, e godono tuttora, di un'indennità di circa centomila lire lorde. I decreti delegati, all'art. 39, stabiliscono le indennità di «tempo pieno» e di «tempo definito» per le fasce dei professori ordinari e associati. Trecentomila lire mensili, al primo livello di car¬ riera, per coloro che scelgono di dedicarsi esclusivamente all'attività negli atenei; la metà per i docenti a part time. Ma ecco 11 testo dell'art. 39: «I commi quarto, quinto, sesto, settimo e ottavo dell'art. 12 del decreto legge 1" ottobre 1973, n. 580, convertito in legge con modificazioni, dalla legge 30 novembre 1973, n. 766 sono sostituiti dai seguenti...». Tutto il dramma sta nella parola «sostituiti». Infatti il quarto comma è quello che fissa l'indennità delle centomila lire. Se esso è «sostituito», anche l'indennità viene a cadere. «E' assurdo che cose del genere accadano — ci ha detto Sebastiano Tafaro, segretario nazionale della Cisl-università —, che gli assistenti vadano a perdere dei soldi senza che nessuno lo abbia deciso. Il sindacato non può accettare una cosa del genere». Come si può fare per rimediare all'errore? I decreti delegati sono attualmente all'esame della Corte dei conti, in una fase tecnicamente detta di «registrazione», prima di essere pubblicati sulla Gaz¬ zetta Ufficiale ed entrare in vigore. La correzione, consistente per esempio nell'inserimento della frase «eccezion fatta per assistenti e incaricati», potrebbe avvenire in questo momento. Oppure, se è troppo tardi per una modifica brevi manu, all'esecutivo non resta che emanare un decreto di «interpretazione autentica», facendolo seguire da una legge correttiva; giustificata, da un punto di vista formale, dal fatto che la soppressione dell'indennità in questione si colloca al di fuori della delega concessa al governo per l'attuazione della «miniriforma». Proseguono nel frattempo i contatti e gli incontri fra sindacati e i ministri della Pubblica Istruzione e della Funzione pubblica per discutere sul rinnovo del contratto. Il governo ha mostrato una disponibilità generale a discutere la piattaforma presentata dai sindacati, indicando in 94 miliardi il limite di spesa, un limite che le organizzazioni dei lavoratori hanno rifiutato. Il confronto proseguirà nei prossimi giorni. m. tos. Messaggio del bimbo di nove anni rapito in Calabria REGGIO CALABRIA — Giovanni Furci, di nove anni, 11 ragazzo sequestrato il 15 gennaio mentre usciva dal doposcuola a Locri, ha inviato un messaggio ai familiari: poche parole incise su nastro per dire che sta bene e spera di tornare presto in famiglia. Il padre, l'avv. Rocco Furci, avrebbe già pagato una prima rata del riscatto, si dice 150 milioni, ma i rapitori ne vorrebbero altri 350. Sarebbero stati gli stessi rapitori ad aggredire sabato pomeriggio, l'avv, Furci, deprecandolo appunto di 150 milioni. L'avv. Furci si stava recando ad un appuntamento fissatogli dai rapitori sul passo di Zilastro. In contrada Lacchi Superiore, una località impervia L'autovettura del professionista è stata bloccata da due banditi, che hanno percosso il Furci sottraendogli i 150 milioni, un orologio e una pistola.

Persone citate: Furci, Giovanni Furci, Rocco Furci, Sebastiano Tafaro

Luoghi citati: Calabria, Locri, Reggio Calabria, Roma