Dalle rivelazioni di un terrorista al processo in Parlamento

Dalle rivelazioni di un terrorista al processo in Parlamento Dalle rivelazioni di un terrorista al processo in Parlamento In 4 Incontri si cerca la verità sulla fuga di Marco Donat-Cattin L'unica cosa certa è che sono avvenuti - Hanno avuto come protagonisti il presidente del Consiglio, l'ex vicesegretario della de e il «picllino» Sandalo ROMA — Il caso CossigaDonat-Cattin nasce il 6 maggio scorso, durante uno degli interrogatori di Roberto Sandalo da parte della magistratura torinese. «Vi sono poi fatti della cui estrema delicatezza vii rendo esattamente conto e perciò ho molto riflettuto prima di esporli o meno», rivela improvvisamente Sandalo con la composta freddezza che ha distinto anche la sua testimonianza all'Inquirente. E prosegue: «Avverto che ad essi potrebbero ricollegarsi conseguenze eventualmente capaci di oltrepassare l'ambito di questo processo». Subito dopo il terrorista di Prima linea comincia a raccontare i fatti che costituiscono la base del «processo a Cossiga». I magistrati di Torino compiono alcuni accertamenti, ascoltano per sette ore il senatore Donat-Cattin e poi, il 16 maggio, trasmettono alla Camera il materiale istruttorio in quanto «potrebbe ravvi-' sarsi in atti notitia criminis con riferimento ad ipotesi di reati ministeriali, ai sensi degli articoli 96 della Costituzione, 326 e 378 del codice penale». Il sospetto è che Francesco Cossiga possa esser colpevole di «rivelazione di segreti d'ufficio» (avrebbe confermato a Donat-Cattin la difficile posizione del figlio) e di «favoreggiamento» (avrebbe consigliato una fuga all'estero). La storia che ha portato Cossiga al giudizio delle Camere riunite è composta di al cuni fatti, alcuni episodi che sono stati accertati al di là di ogni ragionevole dubbio e la cui veridicità è confermata dalla deposizioni di tutti i prò tagonisti. Controverso è invece spesso il significato da dare a questi episodi anche perché diverso è il giudizio su innumerevoli particolari di cui è intessuta la vicenda. Incontro del 24 aprile, fra Cossiga e Donat-Cattin. Non v'è alcun dubbio che il colloquio, «rivelato» da Sandalo, avvenne e che, pur trattando anche altri argomenti, si parlò , soprattutto..._di.. Marco DonatCattin. E' certo che in quel momento-Còssigà'éra" già al corrente che il figlio del vi' ce segretario del suo partito «faceva parte di una forma' sione eversiva»: glielo aveva detto il ministro Rognoni, facendogli una «mappa» del terrorismo. Anche Donat-Cattin sapeva che Peci stava parlando di Marco. E' certo infine che il senatore usci dall'incontro molto preoccupato e si precipitò a Torino per mettere in moto una complessa «trafila», volta a rintracciare il figlio. Fin qui le certezze. Ma cosa si dissero realmente i due uomini politici? Le versioni sono tre: quella di Cossiga, quella di Donat-Cattin (leggermente diversa), quella di Sandalo. Cossiga ha spiegato ai membri dell'Inquirente: «A un certo punto del colloquio l'onorevole Donat-Cattin mi ha detto che aveva avuto delle notizie... non mi ha parlato assolutamente di lettere anonime, secondo cui il figlio si trovava grosso modo nei pastìcci. Mi ha chiesto se sapessi qualcosa. La domanda era imbarazzante dal mio punto di vista. Ho pensato a cosa dovessi responsabilmente rispondergli. Gli ho detto: "Guarda Carlo, che per guanto ne so, addebiti specifici a carico di tuo figlio non vie ne sono"». Successivamente, Cossiga avrebbe affermato: «Ma non è meglio che questo tuo figlio venga fuori, venga allo scoperto, si faccia vedere in modo che se ha dei conti li regoli perclié è meglio per tutti?». Donat-Cattin. dopo aver detto all'Inquirente che il 23 aprile aveva ricevuto una lettera anonima (in cui si riferiva che Peci parlava di suo figlio come capo di un.gruppo di fuorusciti di Prima linea) ha affermato ai magistrati di Torino: «Riferii all'onorevole Cossiga il contenuto dell'anonimo». Cossiga nega fermamente questo punto. Per il resto Donat-Cattin conferma la deposizione di Cossiga. anche sull'invito a «presentarsi». Diversa, invece la versione di Sandalo. Secondo il terrorista di Prima linea Cossiga aveva avvertito il senatore de che Peci parlava del figlio e aveva consigliato l'espatrio: «L'obiettivo era che. in quei giorni non venisse arrestato in Italia, o in flagranza di reato». Incontro del 25 aprile fra Donat-Cattin e Sandalo. E ammesso dai due protagonisti. E' accertato che si parlò unicamente di Marco DonatCattin, e che il vice segretario della de «spese» il nome di Cossiga. Perché? Per raffor zare la richiesta di un «contatto» con il figlio. Il resto è incerto. Sandalo sostiene che doveva tentare di far «avvisa re Marco di mettersi in con tatto con la sorella o .addirli tura di espatriare». Dice di és sersi «stupito» che il senatore gli «facesse tante confidenze». Donat-Cattin conferma di aver parlato a Sandalo del suo incontro con Cossiga e di aver aggiunto: «La sua risposta non è die mi abbia lasciato tranquillo». Cena in casa Sandalo il 28 aprile. E' accertato che quella mattina Roberto Sandalo si era dato da fare per cercare Marco. Che la signora Amelia Donat-Cattin telefonò in casa Sandalo e fu invitata a cena. Che si parlò di Marco e della possibilità di mettersi in contatto con lui. Che a un certo punto telefonò la figlia Maria Pia. Che dopo cena i Sandalo e la signora Amelia andarono da lei. E' controverso invece il senso della telefonata di Maria Pia. Secondo Sandalo ci fu un avvertimento, mezzo in codice, che il contatto era avvenuto (il che rasserenò la signora) e la visita a Maria Pia servi ad ottenere ragguagli sull'incontro, a Milano, tra un familiare e Marco. Non ci sono altre versioni perché l'Inquirente non ha potuto ascoltare altri testimoni. Incontro Cossiga-DonatCattin il 29 aprile. Conferma- to dai due uomini politici. Versione Cossiga: «Mi disse che il tentativo di prendere contatto col figlio era fallito». Versione Donat-Cattin: «Le cose sono pesanti, dissi a Cossiga, mi sono rivolto al ragazzo die ìianno fermato stamattina». Sandra Bonsai*ti Contingenza forse 8 punti ad agosto ROMA — All'inizio di agosto scatteranno almeno sette punti di contingenza, forse otto. Queste le previsioni in base all'andamento di giugno dell'indice del costo della vita (secondo i calcoli dell'Usta (, dove ieri si è riunita la commissione per la contingenza).

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