Preso un killer della mafia

Preso un killer della mafia li braccio destro di un boss dell'Aspromonte Preso un killer della mafia Ricercato da oltre cinque anni, apparteneva alla gang dei Martino-Calabrese, sospettata dai carabinieri di ben otto omicidi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE REGGIO CALABRIA — Ricercato da oltre cinque anni, un pericoloso pregiudicato reggino è stato catturato l'altra notte in una abitazione di Gallico, alla periferia nord della città. Si tratta di Ettore Corrado Bilardi, 28 anni, braccio destro di don Mico Tripodo, il padrino della mafia calabrese assassinato quattro anni addietro nel carcere di Poggioreale e del qua¬ le era fedele esecutore di ordini. Ritenuto un tiratore provetto e un killer senza scrupoli, Ettore Bilardi scelse la via della latitanza il giorno in cui assassinò il commerciante Domenico Artuso. Fu il Bilardi stesso ad attribuirsi il delitto inviando una lettera e la pistola al giudice istruttore. Il pericoloso latitante era inserito nella cosca mafiosa dei Martino-Calabrese (il cui capo, Mico Martino, è ritenuto l'autore del sequestro del farmacista GulU), alla quale vengono attribuiti otto omicidi e sei tentati omicidi perpetrati per la supremazia e l'imposizione della legge della «'ndrangheta». Ettore Bilardi (il cui fratello venne ucciso da un cugino per motivi d'onore) iniziò la sua carriera come «picciotto», per poi assurgere ai vertici dell'organizzazione criminosa, quando aveva apliena sedici anni; pochi anni dopo fece parlare di sé con l'omicidio del commerciante, por il quale venne condannato a ventisette anni di reclusione. Ettore Bilardi si trovava ben sistemato all'ultimo plano di un edificio appena ultimato; disponeva di un vero arsenale: una pistola calibro 9, una P.38, tre fucili di cui due automatici e una lupara, tremila cartucce, due lattine di balcstite, un cannocchiale e persino una scimitarra, medicinali vari. Dormiva in un sacco a pelo. Aveva a disposi¬ zdqgrdstpziccplppltscgd zione un telefono e ben tre radio ricetrasmittenti, una delle quali sintonizzala sulla lunghezza d'onda della polizia. L'operazione dei carabinieri, predisposta e coordinata dal ten. col. Franco Morelli, è scattata in piena notte. Trenta uomini, con giubbotti antiproiettile, hanno fatto irruzione nell'abitazione ubicata in via Casa Savoia, nel pieno centro di Gallico, zona turistica e quindi in questo periodo particolarmente affollata. Il latitante, pistola in pugnò e pallotttola in canna, vistosi perduto ha lanciato lontano l'arma e ha tentato la fuga attraverso il terrazzo. Nel disidrato tentativo di eludere la cattura, si faceva male a una gamba e diveniva facile preda dei carabinieri. e. 1.

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