Arrestato a Savigliano un nappista responsabile di evasioni e sommosse

Arrestato a Savigliano un nappista responsabile di evasioni e sommosse Ferdinando Corredino, ottenuta la libertà «vigilata», era scomparso Arrestato a Savigliano un nappista responsabile di evasioni e sommosse CUNEO — Ferdinando Corradino, 26 anni, operaio, residente a Torino in corso Vigevano 61 ; è stato catturato all'alba di domenica mentre dormiva con la moglie in una stanza di un albergo di Savigliano. Il giovane, che nella permanenza in carcere aveva aderito ai Nap partecipando anche a sommosse, era colpito da un ordine di carcerazione spiccato il 2 luglio scorso dalla procura generale di Torino, dovendo scontare 4 anni e 9 mesi di reclusione per le-, sioni personali, rapina, evasione, tutti reati commessi, cinque anni fa. Il Corradino era in libertà per decorrenza di termini, ma sottoposto a rigide misure di vigilanza: doveva infatti presentarsi tre volte alla settimana davanti ai carabinieri della stazione di Borgo Vanchiglia, a Torino. All'inizio di luglio, dopo che la sentenza emessa nell'autunno del 1975 dal tribunale di Cuneo era stata confermata dalla Cassazione ed era quindi diventata esecutiva, il Corradino era sparito dalla circolazione. La squadra mobile nei giorni scorsi aveva avuto dalla bigos di Torino la segnalazione che molto probabilmente il nappista doveva trovarsi nel Cuneese. Le ricerche degli agenti venerdì hanno dato esito positivo: il Corradino era ospite,, con la moglie Maria Vittoria Tomai, 24 anni, di un albergo nel Saviglianese. Vi era giunto una settimana fa ed crai stata la donna ad affittare la stanza. Individuato il rifugio del ricercato, che la Digos definisce «elemento pericolosissimo e deciso a tutto», i funzionari della squadra mobile hanno preparato la cattura curandone anche i particolari. L'operazione è scattata alle 4 dell'altra mattina e si è conclusa in pochi minuti senza che i clienti si accorgessero di nulla. Gli agenti della Mobile, al comando dei dott Nanni e Negro, hanno bussato alla porta del Corradino. Il giovane ha aperto, ha visto le pistole puntate e non ha opposto resistenza. Il Corradino veniva quindi trasferito nel super¬ carcere di Cuneo a disposizione; della magistratura. Secondo gli inquirenti, il nappista stava cercando di creare nel Saviglianese una base pei* i Nap: aveva molto denaro a disposizione e sembra fosse in trattativa — sempre a nome dèlia moglie — per l'acquisto di un albergo. Ferdinando Corradino era evaso la sera del 17 febbraio '75 dal carcere di Cuneo, che allora era ancora quello di via Leutrum, insieme-con altri cinque detenuti, dopo aver ferito gravemente a colpi di mattone la guardia Giuseppe Ricciardi; impadronitisi della pistola dell'agente erano riusciti a farsi aprire la porta fuggendo nel centro storico; qui il gruppo si era diviso: il Corradino e un altro recluso avevano fermato, armi in pugno, un automobilista e con l'auto riuscivano a lasciare la città, ma erano poi stati catturati. Processato e condannato dal tribunale di Cuneo, la sentenza venne confermata in appello e poi in Cassa- zione; g.d.m.

Luoghi citati: Borgo Vanchiglia, Cuneo, Savigliano, Torino