Un misterioso aereo-spia precipita sulla Sila: morto il pilota (libico?)

Un misterioso aereo-spia precipita sulla Sila: morto il pilota (libico?) Stava sorvolando a bassa quota le montagne della Calabria . Un misterioso aereo-spia precipita sulla Sila: morto il pilota (libico?) CATANZARO — Un aereo militare di nazionalità per ora sconosciuta è precipitato venerdì in una boscaglia di Caste isilano, sulla Sila, nel comprensorio del Crotonese. Il pilota, non ancora identificato perché privo di qualsiasi do-1 cu me rito, è morto: il corpo èj stato portato nel cimitero del piccolo centro montano. Uni-i co indizio per un'ipotesi sulla! nazionalità dell'aereo sono al-' cuni adesivi con scritte arabe (forse libiche) sul casco del militare. Null'altro. Dopo 1 primi soccorsi, la zona dove si trovano i rottami dell'aereo, finiti in un burrone dopo l'impatto contro la montagna, è sorvegliata da carabinieri e avieri. I pezzi di lamiera si sono sparsi in un raggio di un chilometro, e alcuni, sono finiti a oltre 300 metri dalla parete rocciosa contro cui il velivolo si è, schiantato. Mistero sulla provenienza e sulla intercettazione o meno da parte dei radar della difesa aerea italiana o Nato. Il fatto che sui rottami, a' quanto risulterebbe, non vi siano segni di riconoscimento; [nazionali (anche se qualcuno parla di bandiera libica) e che il pilota fosse sprovvisto diqualsiasi documento per farsi riconoscere (le scritte arabe potrebbero anche essere un diversivo per sviare le ricerche della vera nazionalità), inoltre il silenzio da parte del Paese cui l'aereo (con perfetti colori mimetici) appartiene lasciano supporre che la missione fosse segreta; si tratterebbe cioè d'un aereo-spia che sorvolava il territorio ita-! liano a bassa quota. E allora ritorna l'ipotesi che il DC 9 Bologna-Palermo abbia potuto subire una collisione in volo, dal momento che ora vi sarebbe la prova evidente che l'Italia è sorvolata da velivoli stranieri che celano la loro nazionalità proprio per evitare di essere identificati in caso di incidenti. La presumibile rotta dell'aereo precipitato venerdì può condurre verso il percorso che il DC 9 italiano di linea stava seguendo quando aveva chiesto di potersi abbassare di quota per evitare. forti correnti a getto. Una collisione contro la cabina di pilotaggio (11 relitto del jet di linea è a tremila metri di profondità nel mare, irricuperabile) potrebbe spiegare il silenzio radio seguito alla richiesta (con risposta favorevole) di scendere dal 7 mila metri. Tutte ipotesi. Per ora non si conosce nemmeno il tipo di velivolo caduto nella Sila, se un caccia o un ricognitore, né la marca di costruzione (nel Mediterraneo operano Mig di Paesi arabi, Mig F 5 e F 15 di Israele, Mirage arabi e israeliani, Kfir Israeliani: tutti monoposto). E' stato un contadino a dare per primo l'allarme telefonando al sindaco di Castelsilano e ai carabinieri. Poi sono arrivati gli operai di un cantiere forestale che hanno trovato il pilota ormai senza vi-' ta; quindi sono giunti da Catanzaro e da Crotone i vigili del fuoco per spegnere i le fiamme che hanno distrutto le abetaie attorno al profondo burrone in località Colimiti, dove l'aereo è precipitato. Il giovane pilota indossava una tuta mimetica, ma nelle tasche non è stato trovato nulla, nessun documento. Non si sa se l'aereo di tipo militare, che secondo quanto ha riferito agli inquirenti il contadino testimone della sciagura proveniva dal Mar Ionio e volava a bassa quota, quasi radente le cime degli alberi,, fosse stato intercettato dalle basi Nato di Gambarie di Isca, sullo Ionio, e da quella non molto distante di Simeri Crichi, collegata con onde lunghe al Pentagono. Un «giallo» in più, che ha provocato una interrogazione urgente al ministero della Difesa di tre parlamentari comunisti, Ambrogio, Pierino e Politano, 1 quali vogliono capere perché il misterioso aviogetto volasse sulla Calabria, su quella determinata zona, se il suo tragico volo fosse in relazione con le basi Nato, una delle quali almeno, quella di Simeri Crichi, sarebbe dotata di missili a testata nucleare e non si tratterebbe — come era stato affermato per evitare allarme — soltanto di un centro radio (la scorsa estate vi furono manifestazioni di protesta delle popolazioni e degli amministratori comunali del Crotonese). Il riserbo sulla caduta del velivolo-spia è impenetrabile. Gli inquirenti militari e civili non hanno voluto parlare, le notizie sono dunque Incerte e frammentarie. Unica cosa sicura: l'aereo non è italiano, né appartiene a un Paese della Nato. Nessuno è potuto arrivare vicino alla base Nato di Simeri Crichi, della quale si può vedere da molto lontano la grande antenna che spunta dagli ultimi ciuffi delle abetaie. E' scontato comunque che sul velivolo ci fosse sol tanto il pilota. C'è stato, ieri pomeriggio, un primo vertice al quale si sa che hanno partecipato anche ufficiali dell'aeronautica militare e funzionari del Ministero della Di fesa. e. f.

Persone citate: Isca, Politano